LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

83/100

Video

Pubblicità

Hell in The Club – See You On The Dark Side – recensione

15 Settembre 2017 13 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Hard Rock / Sleaze Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. We Are On Fire
02. The Phantom Punch
03. Little Toy Soldier
04. I Wanna Swing Like Peter Parker
05. Houston, We’ve Got No Money
06. A Melody, A Memory
07. Showtime
08. The Misfit
09. Withered In Venice
10. Bite Of The Tongue
11. A Crowded Room

Formazione:

Dave – voce
Andy – basso
Picco – chitarra
Lancs – batteria

Contatti:

Official Website: http://www.hellintheclub.com/
Facebook: https://www.facebook.com/hellintheclub/

 

…“il lato oscuro” nasce, a mio personalissimo pensiero, in una serata dannatamente piovosa della passata primavera; il locale, piccolo ed abbastanza angusto, ospita i nostri quattro connazionali; tempo di scambiare due battute con Dave Moras (“Il nostro prossimo album sarà semplicemente in stile HITC”) ed eccolo salire sul palco, in realtà ad altezza piastrelle, assieme al funambolico Picco alla chitarra, al tenebroso Andy al basso ed al tarantolato Lancs dietro alle pelli. Seppure di fronte ad uno sparuto numero di spettatori gli Hell in The Club dimostrano di sprigionare energia da tutti i pori ed un’adrenalina che servirebbe maledettamente alla musica monocorde che ascoltiamo tutti i giorni.
Ebbene sì, a volte, mi sale un po’ di sano “Shining” pensando a quanto sia strano il mercato musicale; siamo infatti di fronte ad una realtà di musicisti dotati di grandi idee compositive che già con i precedenti tre album (consiglio vivamente per chi non li conoscesse di andare subito ad ascoltarli vista la qualità delle uscite) hanno sfornato canzoni che ci catapultano direttamente negli anni d’oro del glam/hard rock melodico: gli anni 80!
Fossero nati in quell’epoca sarebbero stati degli ottimi sparring-partners delle top bands del genere (Aerosmith, Skid Row, Motley Crue etc) da cui prendono spunto e stile. Quel grande periodo di musica rock però è passato e, ai giorni d’oggi, rimane solo la speranza di trovare spazio in questo lato oscuro… della musica!

Due anni dopo il precedente ed eccellente “Shadow of the Monster” (qui la recensione) eccoci di fronte, sotto la nostra Frontiers, a questo nuovo passaggio discografico dei quattro ragazzi di base piemontese.
Si inizia col primo singolo e video a nome “We are on Fire” che incarna e riprende alla perfezione le sonorità che abbiamo già assaporato nel precedente platter. A seguire la più articolata “The Phantom Punch”, canzone “termometro”, in quanto esemplifica nel miglior modo il sound proposto in questa nuova release: corale , energica ed accattivante come la finale “The Misfit”. Suggestivo inizio da western saloon per “Little Toy Soldier” che graffia con un riff polveroso e che impressiona per la miscela di diversi stili in una sola canzone. La catena di montaggio prosegue senza soste con le successive “I Wanna Swing Like Peter Pan”, impreziosita dal passaggio orchestrale di swing, e “Houston We’ve got no Money”, cadenzata e intarsiata da cambi di ritmo; da vedere il video spaziale in bianco e nero come i cartelli tipici dei film muti.
La successiva “A Melody, a Memory” assieme alla sospirante “Withered In Venice” sono le canzoni meno sostenute ma comunque in pieno stile HITC: cori e melodie in prima fila dove le linee vocali di Dave lavorano egregiamente anche sulle note basse.
L’energia torna in prima piano nella bella e pulsante “Showtime”, dove basso e chitarra lavorano egregiamente con influssi “Leppardiani”, e in “Bite Of the Tongue” che sa molto da Motley Crue del periodo “Dr.Feelgood”.
Si chiude in bellezza con la teatrale “A Crowded Room”, prolissa in durata, che affascina per stile ed interpretazione (sprazzo finale che ricorda i Queen), una delle migliori ed originali canzoni sfornate sia in passato che in questo “See You On The Dark Side”.

IN CONCLUSIONE

Quarto album e quarto centro per i nostri Hell in the Club che impreziosiscono il loro curriculum con un album che ha nel suo DNA un sound più omogeneo e artisticamente più maturo, sia nelle liriche che negli arrangiamenti. Se vogliamo trovare un piccolo neo a questo eccellente lavoro, ok, forse l’assenza di una vero lento strappa lacrime ma, comunque, tutto fila come uno orologio svizzero… anzi italiano!
Se questo è “il lato oscuro” della musica meglio accendere i riflettori, alzare il volume delle stereo e goderselo dalla prima all’ultima nota.

© 2017 – 2023, Giulio Burato. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

13
0
Would love your thoughts, please comment.x