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Airbound – Airbound – Recensione

10 Settembre 2017 5 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist:

01. Have A Good Time
02. The Sun Tomorrow
03. Till The End
04. You Live & You Learn
05. Don't Fade Away
06. Zhaneta
07. Runaway
08. Wasted World
09. She's A Girl
10. Seven Seas

Formazione:

Tomás Borgogna: Lead & Backing Vocals
Lorenzo Foddai: Guitar & Backing Vocals
Angelo Sasso: Bass & Backing Vocals
Alessandro Broggi: Keyboards & Backing Vocals
Riccardo Zappa: Drums & Percussion

Ospiti:

Sven Larsson: Guitar solo on “Zhaneta”
Davide “Dave Rox” Barbieri: Backing Vocals on “The Sun Tomorrow”
Mario Percudani: Guitar solo & Backing Vocals on “Zhaneta”
Josh Zighetti: Backing Vocals on “Zhaneta”

Contatti:

official website: www.airboundofficial.com
facebook page: https://www.facebook.com/airboundofficial/

 

Il 15 settembre 2017 segna la data di debutto di una nuova formazione melodic rock italiana, quella degli Airbound, che vale il ritorno sulle scene del cantante Tomás Borgogna, conosciuto per i suoi Borgogna (autori nel 2010 del bell’album “Something To Lean On”), nonchè la prima pubblicazione di una nuova label tricolore, la Art Of Melody Music (affiliata della Burning Minds Music Group).

Pronto ad essere distribuito anche in Giappone ad ottobre via AnderStein Music, questo disco di esordio apre il sipario su una band di sonorità decisamente AOR anni’80, forte di melodie brillanti, di intense vocalità e di tastiere in primo piano, e influenzata dai grandi nomi del genere (Journey e Survivor su tutti, ma anche The Storm), dei quali sviluppa le sonorità in modo personale e con un piglio elegante, frizzante, e talvolta moderno. Forte della presenza di ospiti come Sven Larsson (Street Talk, Raintimes, Room Experience), Davide “Dave Rox” Barbieri (Wheels Of Fire, Raintimes, Charming Grace, Room Experience), Mario Percudani (Hungryheart, Shining Line, Ted Poley Axe) & Josh Zighetti (Hungryheart, Charming Grace), il disco è stato prodotto dalla band assieme a Oscar Burato (autore anche del mix presso gli Atomic Stuff Studio) e presenta suoni molto ben definiti, anche se talvolta poco di facciata, specie nella parti più grintose di questa musica che avrei personalmente preferito più cariche di energia.

Al via con il brano Have A Good Time, il platter si presenta agli ascoltatori con una canzone di facile appeal, ben interpretata dal cantante Tomás Borgogna (che piacere riascoltare la sua voce!) e con ottime basi di tastiere a cura di un Alessandro Broggi sempre sul pezzo. Tastiere che sono in primo piano – qui nella loro versione più pomp – anche in The Sun Tomorrow, traccia più hard della precedente, carica del riffing di chitarre di Lorenzo Foddai, e forte di un refrain da urlo, tutto da cantare. Il singolo Till The End colpisce fin dal suo primo ascolto e ha la qualità importante di non suonare affatto banale nel suo arrangiamento, mentre You Live & You Learn appare come un brano bello ritmato, che poggia solido sul giro di basso di Angelo Sasso e sulle pelli potenti di Riccardo Zappa per aprirsi nella ariosità pura del suo bel ritornello.
Iper-melodica e avvincente è poi Don’t Fade Away (facilmente annoverabile tra i top di questo platter), seguita da una ottima mid-tempo come Zhaneta, emozionante e – nella sua seconda metà – decisamente ricca di chitarre (tra riff e magistrali assoli, possiamo ascoltare qui ben tre differenti musicisti!). Stupiscono ancora il groove e l’atmosfera ’80s di Runaway, con Wasted World che si carica di effetti, al pari di una She’s A Girl che nelle sue tastiere iniziali ricorda molto i Journey. Infine, il commiato è affidato a una ballad come Seven Seas, forte di una batteria di sottofondo che imita con gusto i Toto di I Will Remember (nella prima parte), e di un ottimo cantato del vocalist Borgogna sulle belle tastiere di Broggi.

IN CONCLUSIONE

Airbound è un album di esordio di ottima qualità di una nuova formazione italiana di genere AOR che certamente dovremo tenere sotto attenta osservazione, noi in Italia come tutti gli altri nel mondo.

E allora avanti così, a testa alta, che ormai la nostra scena Nazionale ha sempre meno da invidiare a tutte le altre! E i meriti di ciò sono di tutti, a partire da voi che state leggendo e che acquistate i dischi, fino arrivare alle label e ai tanti gruppi di spessore che abbiamo! Bravi!

© 2017, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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