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AIRBOURNE + FAKE IDOLS – ARENA ALPE ADRIA – LIGNANO (UD) – 15/06/17 – live report

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AIRBOURNE + FAKE IDOLS – ARENA ALPE ADRIA – LIGNANO (UD) – 15/06/17 – live report

20 Luglio 2017 0 Commenti Matteo Trevisini

Report a cura di Matteo Trevisini e Giorgia Massarotto
Fotografie a cura di Matteo Trevisini

Caldo per caldo… almeno sudiamo per qualcosa! In una bollente serata di metà giugno dove anche mangiare un gelato, passeggiando lentamente, procura aloni di sudore sui vestiti, non c’è niente di meglio che giustificare quelle poco estetiche chiazze sulla maglietta con del sano e ruggente rock ‘n roll! …e gli australiani Airbourne sono la band giusta per incrementare il liquido ipotonico che fuoriesce dal nostro corpo.
Unica data italiana di questo tour europeo, la band dei fratellini O’Keefe non ha bisogno di presentazioni: c’è chi li ama alla follia per aver portato avanti il sacro fuoco del rock’n roll senza compromessi e contaminazioni e c’è chi invece polemizza sul fatto che siano solamente una band clone dei loro connazionali più famosi (…serve dire chi siano?).
La storica Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro accoglie calorosamente la band nonostante gli spalti mostrino molti buchi (…evidentemente i classici turisti tedeschi della cittadina balneare friulana hanno recepito fino ad un certo punto…).
Poco importa… perchè chi ha deciso di esserci dimostra di avere tanta energia e voglia di divertirsi già durante il set della band di supporto, i pordenonesi Fake Idols, che si ritrovano sorprendentemente sepolti dalla partecipazione e dagli applausi dei fans a dimostrazione del loro reale valore, non solamente su disco, ma anche e soprattutto in sede live. A distanza di due anni dal debutto, i friulani sono appena tornati in pista con un disco nuovo di zecca come “Witness” e gli si legge negli occhi la voglia di dimostrare a tutti di essere una band di caratura internazionale.
Il bravissimo singer Claudio Coassin ha gli occhi della tigre come i suoi compagni ed inondano letteralmente il pubblico con il loro hard rock moderno impastato in modo egregio a riff di groove metal possenti come monoliti.
Fate un favore a voi stessi e andate almeno ad ascoltare brani d’impatto come “Out Of Gear” e la splendida “I Am A Fake”… ulteriore dimostrazione che qui in Italia ci sono delle piccole grandi band che all’estero ci farebbero fare un figurone… ed il pubblico di Lignano – grazie a Dio – se ne è accorto!
Ma è già tempo per gli headliner di salire on stage …Il boato che accoglie “Ready To Rock” è impressionante (…soprattutto se ci si trova tra l’incudine ed il martello del pit fotografi, tra i decibel della band e l’entusiasmo dei fans!).

Protagonista assoluto, al centro del palco Joel O’Keefe, a torso nudo che schiuma energia da ogni poro, saltando e correndo con la chitarra a tracolla. “Too Much, Too Young, Too Fast” è già un cavallo di battaglia che cede il passo alla nuova e coinvolgente “Rivalry” (…ad essere sinceri una delle poche dell’ultimo disco…).
Down on You”, il classicone “Cheap Wine & Cheaper Women” e “Girls in Black”, la band australiana fila come un bolide senza il minimo intralcio: una vera macchina macina riff.
Uno degli ultimi singoli, “It’s All for Rock ‘n’ Roll”, dedicata a Lemmy, possiede un ritmo potente grazie anche ad una sezione ritmica solida e precisa dove il bassista Justin Street ed il fratello di Joel, Ryan hanno imparato alla perfezione la lezione dei padri putativi, lasciando cosi ampio spazio al leader di scorrazzare in libertà coprendogli le spalle in modo egregio… della partita anche Harri Harrison, il chitarrista ritmico appena arrivato a sostituire David Roads che ha lasciato la band pochi mesi fa.
Breakin’ Outta Hell”, “No Way but the Hard Way” ed un altro piccolo inno come “Stand Up for Rock ‘n’ Roll”: salti, acrobazie, smorfie e passeggiate tra il pubblico sulle spalle di un roadie (…chi lo faceva anche ???), lanci di birra al pubblico e tutti i trucchetti che rendono uno show rock’n roll accattivante.
Joel si diverte come un matto a girare la manovella di una vecchia sirena antiaerea, posizionata strategicamente in mezzo al palco, prima di aprire le danze dei bis con “Live It Up”: la sirena ha fatto il suo dovere visto che fa saltare tutto l’impianto d’allarme dell’arena che continuerà a suonare in modo indecoroso fino alla fine dello show con un paio di addetti alla sicurezza che danno l’idea di non sapere che pesci pigliare… insomma una cascata di decibel che proviene dal palco con il gran finale di “Runnin’ Wild” e altre tonnellate di decibel che provengono dalle scalinate di fronte mettono a durissima prova i timpani dei fans… alla faccia dei padri putativi nominati prima che cantavano “Rock’n Roll ain’t Noise Pollution” !!!
Nonostante tutto, il pubblico sorride felice quando le luci si accendono… c’è poco da fare, questi sono i concerti che divertono e divertiranno sempre! I detrattori della band “aussie” avranno sempre una critica riservata a loro ma finchè il livello dei loro show sarà questo gli Airbourne avranno un futuro radioso nel rock’n roll del nuovo millennio.

P.S. Consiglio vivamente tra qualche anno a Joel O’Keefe una tac di controllo al cervello vista la sua spettacolare quanto traumatica abitudine di aprire le lattine di birra sbattendosele sul cranio: ormai un suo trademark che può, a lungo andare, provocare seri problemi, non solo ai fans completamente lavati dal prezioso liquido dorato.

FAKE IDOLS

AIRBOURNE

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