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19 Giugno 2017 3 Commenti Marco 'Rokko' Ardemagni
genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Escape Music
Tracklist:
01. Something Is Ending
02. Whispers In The Night
03. Secrets You Got Over Me
04. Kissed By Elvis
05. Pressure And Time
06. Highway Song
07. Red Line Angel
O8. One Thing
09. Ash And Bone
10. A Moment Of Clarity
11. Purple Rain
12. Astral Child
Formazione:
Taz Taylor – All Guitars
Chandler Mogel – Lead and Backing Vocals
Barney Firks – Bass
Val Trainor - Drums
Contatti:
Taz ‘no, non il diavolo della tasmania dei cartoons’ Taylor è guitar player di gusto e dal 2006 ci propone musica chiamando in causa personaggi dall’illustre passato quali Graham Bonnet, Keith Slack (MSG), Don Airey oltre a vagabondare live con Ace Frehley, LA Guns, Molly Hatchet, Dokken, Skid Row, MSG, Great White-..
Qui alla voce troviamo Chandler Mogel, già lavorante per Outland e Punky Meadows (Angel), dotato di una timbrica alta, epigono di gruppi AOR 80’s da culto quali Alliance, Franke&The Knockouts, Roadmaster, Orion the Hunter, con una spolverata di Brad Delp…
‘Something Is Ending’ continua (chiaramente con mezzi ben inferiori) ciò che gli RTZ avevano interrotto, siamo sull’AOR più classico..
Che abbiano suonato dal vivo con i Molly Hatchet si sente dai riff iniziali di ‘Whispers In The Night’, lo sviluppo mischia discretamente melodia e accenni rock più sporchi il cui destino si compie con un blues piacevole quale è ‘Secrets You Got Over Me’ che concede gloria agli assoli malinconici di Taz…
Inizio di ‘Kissed By Elvis’ con hit-hat in perfetto stile Loverboy, qui mi viene in mente pure Jon Deverill (Tygers Of Pan Tang)… ah, come dite? il pezzo? 7+… andiamo…
Il brano che dà il titolo all’album è uno strumentale dove Taz è in bilico tra scale tecniche e gusto new prog 80’s…
Caro Mr.Taylor, ti piace il Southern? Sembra di sì, se mi vai a dissotterrare l’ascia di guerra dei Blackfoot con la cover di ‘Highway Song’ (la loro ‘Free Bird’), solo chitarra acustica per una versione intimista e delicata… per me è un 100!
‘Redline Angel’ è sinuosa, sensuale… basso/chitarra/tastiera complici perfetti nel disegnare la ritmica…
‘One Thing’ è inglese fino al midollo… sintesi perfetta di un Glenn Hughes che trova partiture di UFO/Whitesnake… ’Ash And Bone’ prosegue sulla stessa linea aggiungendo un hammond che non può che far bene alla nostra salute..
Senoras y Caballeros: Zorro!… ’A Moment Of Clarity’ esordisce così, arpeggio che evoca l’eroe mascherato dal baffetto furbetto… poi cambia registro e si distende in uno strumentale senza infamia e senza lode che mette insieme Rush/Uriah Heep/Police…
Allora, Taz, capiamoci… una cover (pure ben fatta) è OK… ma due NO! N-O!!! Soprattutto se appare subito evidente che questa versione di ‘Purple Rain’ (Prince) l’avete suonata e cantata mentre avevate il vostro ultimo treno utile per tornare a casa già in partenza… PESSIMA!
‘Astral Child’ è acustica… leggera… legger… legg… zzzzzz…
IN CONCLUSIONE
Nessun miracolo, nessun isterismo… un disco con alcuni buoni pezzi…
Vorrei sentire Mogel cimentarsi un un album pure classic AOR dall’inizio alla fine..
Nota di merito a Taz che è riuscito nel non facile compito di trattenermi dallo spiaccicare contro il muro l’ennesima (possibile) irritante raccolta di assoli chitarristici senz’anima…
© 2017, Marco ‘Rokko’ Ardemagni. All rights reserved.
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