Recensione

Dobermann – Pure Breed – recensione

09 Giugno 2017 Comment Marco 'Rokko' Ardemagni

genere: Hard Rock / Street Rock
anno: 2017
etichetta: Wild Mondays Music

Leggere nelle loro italiche note biografiche (i ragazzi sono di Torino) che nell’arco di quattro anni i Dobermann suonano oltre 500 concerti, percorrendo più di 300.000 km in lungo e in largo per Italia, Svizzera, Francia, Austria, Olanda, Belgio, Inghilterra e Germania , suonando oltre 90 date in Spagna e 100 nel Regno Unito me li rende già simpatici a prescindere… come dite?.. sono di origini torinesi anch’io?… evabbè, non facciamo i pignoli, dai…
E allora (dico) li voglio vedere in faccia… vado sul tubo e mi vedo un trio che sembra uscito dalla cantina dei Ramones all’interno dello stabile dei Motorhead… giovani, capelluti, sdruciti e inca**ati quanto basta… ’Pure Breed’ è il videoclip che mi investe con l’irriverenza dei migliori Rhino Bucket… ci siamo, raga ci siamo…

Ora torniamo alla 1° track, ‘SPNC’ è un brevissimo cameo con voce filtrata e contrappunto chitarristico sospeso tra AC/DC e Mr.Big..
‘War Thunder’ paga (parecchio) pegno ad AC/DC (accelerati) e si sfoga in un chorus a più voci, melodico… meno rude…
‘Taking In The Out Takes’ continua ad avere il tipico vibe rock’n’roll australiano, ma dimostra di nuovo che i ritornelli dei Dobermann sanno come disorientarti: qui sovvengono richiami Night Ranger/Damn Yankees..
‘Radioactive’ si giova del contributo di Bumblefoot (ex guitar player dei Guns’), la progressione oscilla tra Danko Jones e The Knack ove l’aspettativa (del nostro orecchio) nel proseguire la strofa è …my Sharona… ’sti ragazzi continuano a Rokk(o)are alla grande…
Prego, avanti col 2° ospite: Adam Bomb… non amo particolarmente il Glam, ma qui siamo di fronte ad un brano che potrebbe fare la sua por*a figura in un dischetto di Hanoi Rocks/Michael Monroe, quindi, diamoci sotto…
‘I Need A Holiday’… AC/DC meets Glam = le tue gambe si muovono…
‘Stuck In Traffic’, un rock’n’roll facile facile..mi è indigesta quanto l’effetto evocato dal titolo che porta, sorry boys…
‘Hometown’ ha personalità decisa: drumming sincopato che porta ad un chorus idealmente D:A:D (nella chitarra), ovvero tanfo di Wild West…
Chiude ‘Magic Mountain‘, pezzo birichino, un po’ funkeggiante…

IN CONCLUSIONE

Ascoltare queste cose mi fa bene… se suonate da italiani mi fa ancora meglio…
Ragazzi… solo un consiglio: eliminate dalle vostre note biografiche ogni riferimento ai Police, l’unica cosa che vi accomuna è il vostro numero: 3 come loro, la vostra cazzimma è sufficiente per farvi apprezzare…

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