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Recensione

64/100

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Bai Bang – Rock of Life – recensione

21 Giugno 2017 11 Commenti Giulio Burato

genere: Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

1, Crazy Night.
2, Hey Hey You.
3, Heart And Soul.
4, Rock Of Life.
5, Stop Messin Around.
6, Only The Best Die Young (Accustic Version).
7 Smoking Hot.
8 Gonna Rock you.
9 Runaway.
10 Gimme All Your Love.
11 Telephone Line

Formazione:

Diddi Kastenholt - Vocals
Filip Wilhelmsson Lead guitar/backing vocals
Christoffer Svensson - Bass
Oskar Wennberg - Drums

Contatti:

pagina facebook

 

“30 anni di carriera e 8 dischi in bacheca” ecco il biglietto da visita dei Bai Bang.
La navigata band svedese si compone da Diddi Kastenholt alla voce solista, Oskar Wennberg alla batteria, Filip Wilhelmsson alla chitarra e Christoffer Svensson al basso.
“Rock Of Life” è il loro ottavo sigillo ed è uscito nello scorso Aprile per AOR Heaven; la produzione è stata curata da Diddi Kastenholt e Pontus Assarsson.
Caratteristiche emblematiche del gruppo scandinavo: semplicità, melodia e anche una certa ripetitività.
Dopo questa breve presentazione entriamo nei contenuti di “ROL”.

Undici canzoni semplici, genuine, in pure stile festaiolo, da portare nelle prossime uscite live, dove la band da decisamente il meglio di sè.
Gira e rigira, le canzoni ricordano qualcosa di già sentito nei precedenti album; la voce di Diddi è infatti inconfondibile ma allo stesso tempo non è esente da pecche in quanto lavora spesso sulla stessa tonalità, dando all’ascoltatore un certo senso di “deja-vu”.
Nella parte iniziale abbiamo canzoni che attingono a piene mani dal loro repertorio come “Crazy Night” “Hey Hey You “ o “Heart and Soul”.
Per assurdo, i colpi migliori di questa release sono le canzoni che si discostano maggiormente dal canovaccio a cui ci hanno abituato; nello specifico mi riferisco a “Stop Messin’Around” e alla conclusiva “Telephone Line“, originali e ben composte. Altro discreto colpo, seppure non innovativo, l’acustica “Only The Best Die Young“.
La presenza qualche filler chiude il cerchio e, come nota finale, aggiungo che la title-track, se la memoria non mi inganna, fa venire in mente qualcosa di già sentito nei Wig Wam.

IN CONCLUSIONE

I Bai Bang ci riportano indietro di diversi lustri, con un rock leggero, semplice e “mieloso”.
“Rock of Life” segue la strada dalle precedenti uscite discografiche, consolidando dunque il loro inconfondibile stile e dimostrando che la band continua a lavorare con la medesima passione di sempre.
Per i fans e per chi, magari, non ha pretese “innovative”, buon acquisto.

© 2017, Giulio Burato. All rights reserved.

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