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Recensione

90/100

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Shadowman – Secrets And Lies – Recensione

13 Maggio 2017 12 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Escape Music

Tracklist:

1 Gravity 4:34
2 Automatic 4:19
3 Put It All On Love 4:45
4 Contagious 3:26
5 Broken Bones 3:53
6 Best Things In Life 4:09
7 Face The Night 4:23
8 No Smoke Without Fire 4:09
9 Good Times, Bad Times 2:58
10 Be True To yourself 4:21
11 Secrets And Lies 3:57
12 Stand Up And Be Counted 3:26

Formazione:

Steve Overland (FM) – Lead Vocals
Steve Morris (Heartland) – Guitars & Keyboards
Chris Childs (Thunder) – Bass
Harry James (Thunder) – Drums

Ospiti:

Special guest on keyboards : Didge Digital

 

Quattordici anni dopo il debutto Land of the Living, e a sei dall’ultimo Watching Over You, gli Shadowman tornano sulle scene con la loro quinta pubblicazione in studio, Secrets And Lies, in uscita il 19 maggio 2017 per Escape Music.

Che ne dite di andare subito al sodo, spiegando perchè questa release deve assolutamente figurare nelle collezioni degli appassionati di hard rock melodico scuola inglese? Vado per punti.

Primo: Steve Overland.
Incensare la voce del vocalist degli FM ha lo stesso valore di un commento positivo sulla bellezza, che ne so, del Duomo di Milano, di uno scorcio di verde vallata di Toscana, di un plauso a un rosso tramonto in riva al mare, eccetera, eccetera. Che Overland sia un fuoriclasse assoluto e canti sempre al top, beh, si sa. C’è però da dire che ultimamente il nostro brizzolato amico inglese si trova in uno stato di forma assoluto, specie in registrazioni hard rock come questa, dove la sua voce va a sposarsi perfettamente con riff un po’ più rock classici rispetto a quelli degli FM, con più groove strumentale di fondo. Perciò, godetevelo al meglio, anche qui!

Secondo: Steve Morris (Heartland), e Chris Childs e Harry James (entrambi nei Thunder).
La chitarra di Steve Morris, ma anche le sue tastiere molto retrò, sono da urlo lungo l’intero minutaggio del platter, e aiutano eccome a caratterizzare l’opera tutta al suono di riff molto compatti, talvolta settantiani, altre volte di pura ispirazione ’80s, ma sempre assolutamente di impatto. Aggiungenteci poi il capolavoro ritmico, tutto groove e dinamicità, di due assoluti come Childs e James, ed ecco che la sezione strumentale dell’album trova tutta la maturità e la solidità che ci aspettavamo. Insomma, benissimo!

Terzo: le comparsate qua e là di Didge Digital.
Puro amarcord. Entra lui, riconosci immediatamente il suono dei suoi tasti, dei suoi synth, e ti partono una serie di deja vu che l’iper-usato #ciaone appare come l’hashtag creato apposta per descrivere queste emozioni. Definitivo.

Quarto: la produzione.
Lavorato in studio da Steve Morris e Steve Overland, con il mix e il mastering affidato a Martin Kronlund, il disco suona al top dalla prima all’ultima nota. E’ caldo, nitido, avvolgente. Un prodotto di prima qualità.

Quinto (ed ultimo): le canzoni.
Dotato di un songwriting d’eccellenza, maturo e difficile da scalfire come una lastra di marmo, il platter fa della varietà il suo punto forte. Si parte con il puro AOR tutto effetti di Gravity, e già capiamo di che pasta sono fatti questi Shadowman. E’ un brano magnifico, con un super refrain tutto da cantare. Automatic poi ci porta sui lidi dell’hard rock arioso e spensierato, radiofonico ma con stile, con Put It All On Love che si fa più bluesy nelle chitarre e ci spara su, in alto, la voce di Overland, su una mid-tempo tutta feeling e cocente atmosfera. Ottimo poi il groove della più settantiana Contagious, bissata da una Broken Bones ancora più classica, sensuale e corposa nei suoni. Si torna a respirare aria e musicalità ottantiana poi in quella Best Things In Life che lascia spazio a una delle hit del disco, ovvero Face The Night, una traccia notturna e tutta atmosfera che rimanda all’Overland solista di inizio carriera. Da urlo.
Poi, un inchino per una No Smoke Without Fire scritta a metà tra Deep Purple e puro AOR, molto originale e assolutamente riuscita, e per la corsa speed della compatta Good Times, Bad Times, che apre alla mid-tempo di carattere Be True To yourself (ottimo qui il ritornello aperto e forte di ottimi cori) e alla chiusura di disco affidata a una divertente Secrets And Lies (godetevi qui il meglio di Didge Digital).

IN CONCLUSIONE

Avete capito perchè questo lavoro degli Shadowman deve apparire nelle vostre collezioni? Vi ho convinti? Vi ho messo su una voglia matta di ascoltarlo? Se è così, beh, missione compiuta, ho fatto il mio lavoro, stanotte vado a dormire sereno.

Ora però, passo e chiudo. Spengo tutto e torno a riascoltarmi questo Secrets And Lies, che ne ho ancora tanta voglia! #ciaone

© 2017, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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