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Recensione

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Inglorious – Inglorious II – Recensione

20 Maggio 2017 6 Commenti Nico D'andrea

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

1) I Don't Need Your Loving
2) Taking The Blame
3) Tell Me Why
4) Read All About It
5) Change Is Coming
6) Making Me Pay
7) Hell or High Water
8) No Good for You
9) I Got a Feeling
10) Black Magic
11) Faraway
12) High Class Woman.

Formazione:

Nathan James – Voce

Andreas Eriksson – Chitarra Solista

Wil Taylor – Chitarre

Colin Parkinson – Basso
Phil Beaver - Batteria

Contatti:

www.inglorious.com

 

Ah..se avessi una sfera di cristallo per vedere il futuro…per apprendere in anticipo il mutare degli event…o magari per comprendere fin d’ora cosa riserverà la sorte a questi promettenti Inglorious.

Naturalmente non possiedo la sfera (e neppure l’avvenenza) della giovane veggente
in fronte copertina nel loro sorprendente debutto, uscito solamente un anno fà per la sempre più versatile Frontiers Music.

L’etichetta partenopea aveva però visto giusto, giocando la carta di un Hard Rock Blues arcigno e non di maniera.
Un sound non conforme a quello smussato e levigato, riservato ormai di prassi al mucchio di avventori che affollano il fruttuoso carrozzone Classic Rock , diventato a ahimè quasi mainstream.

La formazione inglese si presenta quindi a questo secondo appuntamento con credenziali molto solide, rinvigorite dalla presenza dietro al mixer di un certo Kevin Shirley.
Grande a questo punto l’attesa per un disco che sicuramente farà discutere.

Perché?
Farà discutere per le forti aspettative riposte,per l’ingombrante presenza dello straordinario vocalist Nathan James,per le (troppe) similitudini con i leggendari Whitesnake pre-Sykes/ Slide It dei Sunburst years.

Partiamo allora dal titolo.
Inglorious II è a tutti gli effetti la naturale prosecuzione di quanto ascoltato nel lavoro precedente, con l’ombra del “Serpente Bianco” che assume a tratti dimensioni spropositate.
Una buona notizia per gli estimatori dell’esordio ma sfumato l’effetto sorpresa, i nostri appaiono a più riprese troppo prevedibili.

Il gruppo mantiene un’eccellente amalgama strumentale, enfatizzato dal solito potente mix di “Caveman” Shirley che però nei frangenti più concitati perde in nitidezza.
Sopra (ed a volte troppo sopra) tutto e tutti l’indiavolato Nathan James.

Difficile non immaginare per questo talento altri palcoscenici, ascoltando i primi 120 secondi di Faraway o pescando tra le strofe di un pezzo avvolgente come Make Me Pay.
Ecco perché l’inserimento di più elementi acustici, nella vena della splendida ballata Wake del primo disco, avrebbe giovato anche alla varietà del platter.

Nathan preferisce invece vestire più frequentemente i panni dello screamer che per quanto potente,non riesce a celare il calo di ispirazione che traspare dopo vari ascolti del disco.
Peccato perché in pezzi più cadenzati come Tell Me Why e Change Is Coming , trova l’equilibrio perfetto ed il grande groove del Coverdale originale.

CONCLUSIONE

Inglorious II è comunque un buon disco , in alcuni momenti eccellente ma non rappresenta il grande salto auspicato da molti.
La sensazione finale è che la musica scivoli via lasciando nel suo passaggio poche tracce veramente significative.
Attendiamoli ad un prossimo lavoro con queste sonorità ed un’approccio compositivo più “ragionato”,per poterne finalmente proclamare la definitiva consacrazione.

© 2017, Nico D’andrea. All rights reserved.

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