Recensione

Black Diamonds – Once Upon a Time – recensione

11 Aprile 2017 2 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock / Melodic Rock / Sleaze Rock
anno: 2017
etichetta: AOR Heaven

Terzo album per gli svizzeri Black Diamonds, band che per dirla breve si getta anima e corpo in un hard rock ottantiano prima maniera che se vogliamo fa il verso un po’ ad alcune produzioni dei più giovani Def Leppard.
Sarebbe però riduttivo chiudere la band nel recinto del solo hard rock visto che la band spazia con un sound che va a colpire dal melodic rock fino allo sleaze per arrivare ad accarezzare in maniera lieve lidi più AOR.
Caratteristiche principali della band sono sicuramente da ricercare nel lavoro di chitarra di base hard rock del bravo Andreas Rohner (ascoltatevi Romeo & Juliet) e nello stile stradaiolo e graffiante della voce di Michael Kehl.

A livello di pezzi ne risulta un misto che convince ma che lascia nell’ascoltatore un po’ un senso di strada incompiuta, o meglio di troppe strade intraprese senza puntare mai ad una vera meta, che poi non è per forza un punto negativo.
L’album risulta quindi sicuramente vario pur non discostandosi mai dagli stilemi dei generi proposti, ma a parere di chi scrive manca di una spina dorsale portante che unisca e amalgami tra loro tutti i pezzi che compongono questo Once Upon a Time.

Parlando di pezzi da ricordare possiamo andare a pescare l’introduttiva The Ghost And The Shadow (Tales Untold è solo un breve intro), anche se la parte del leone viene fatta dal cuore centrale dell’album con Romeo & Juliet, Pieces Of A Broken Dream e la classica ballata Love, Lies, Loneliness,.
Un album che comunque merita un ascolto e confezionato da una band che forse avrebbe le caratteristiche tecniche e di talento per puntare più in alto.

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