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Recensione

85/100

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Bonfire – Byte The Bullet – Recensione

27 Marzo 2017 7 Commenti Nico D'andrea

genere: Melodic Rock - Melodic Metal
anno: 2017
etichetta: UDR

Tracklist:

01. Power Train
02. Stand Up 4 Rock
03. Praying 4 a Miracle
04. Some Kinda Evil
05. Lonely Nights
06. Byte The Bullet
07. Locomotive Breath (Jethro Tull Cover)
08. Reach for the Sky
09. Sweet Surrender
10. Friedensreich
11. InstruMetal
12. Too Far From Heaven
13. Without You
14. Sweet Obsession

Formazione:

Alexx Stahl: Voce
Hans Ziller: Chitarre
Frank Pané: Chitarre
Ronnie Parkes: Basso
Tim Breideband: Batteria

Contatti:

www.bonfire.de

 

Arriva senza grande preavviso questo nuovo album dei redivivi Bonfire.
Fresca di un nuovo contratto con UDR Music (già “casa” di Top Acts come Europe,Saxon e Motörhead) la band di Hans Ziller scende quindi dal treno “in fiamme” allestito a fine gennaio per la promozione della nuova release, pronta ad imbarcarsi nella prossima tournée europea di Aprile.
Registrato in mezzo alle numerose date del precedente tour, Byte The Bullet presenta diverse importanti ed interessanti novità.
Con l’abbandono del vocalist americano David Reece, il gruppo perde quelle sfumature hard-blues che avevano caratterizzato l’ottimo precedente Glorious, irrobustendo le proprie nervature Metal come mai accaduto in passato.

L’intro di chitarre e synth del fast-tempo Power Train è il miglior preludio ad un disco che si rivelerà tra i più potenti e trascinanti nella discografia della band.
Riffing e velocità (controllata) riportano alla mente uno tra i pezzi storici dello scintillante debutto (targato 1986) Don’t Touch The LightHot To Rock.
Il marchio Bonfire continua a vivere nelle impeccabili trame chitarristiche tessute dagli affiatatissimi Hans Ziller e Frank Panè ma Stand Up 4 Rock svela anche i massicci attributi del nuovo singer Alexx Stahl.
L’estrazione Power Metal del frontman proveniente dagli Exxcalibur (nota cover band NWOBHM), caratterizza questo nuovo inno che parte lento per accelerare nel refrain sotto i colpi della doppia cassa di un’eccellente Tim Breideband.
Forged by the fire…and raised by the steel“…” è il nuovo verbo professato dalla voce di Alexx Stahl e se non è Metal questo !
L’acuto in apertura della seguente Praying For A Miracle un’altra dichiarazione d’intenti, con le irresistibili linee melodiche a confermare la bontà di questo eccelso connubio tra forza e melodia.
Some Kinda Evil poggia su un riff in (grande) stile Dokken. L’interpretazione del sempre ottimo Stahl incanala poi la traccia verso i più viziosi Lynch Mob.
Con Lonely Nights arriva il momento della Power Ballad che non puo mancare in un disco dei Bonfire.
La voce parte su tonalità molto basse per cambiare poi registro, richiamando innegabilmente il timbro dello storico primo vocalist Clauss Lessman.
E’ un brivido lunga la schiena per uno slow nella più alta tradizione di Melodic Rock teutonico, alla Scorpions e…Bonfire appunto.
Non c’è tempo ed il treno riparte sulla velocità della travolgente title-track. Byte The Bullet è un altro proiettile dalla traiettoria che punta i Dokken più “tirati”, con un refrain che non esce più dalla testa.
Il viaggio prosegue…eccitante e la locomotiva di Ingolstadt riserva un superbo trattamento “metallizzato” al classico dei Jethro Tull Locomotive Breath.
Da qui in avanti il platter accusa un lieve calo, riservandoci comunque ancora qualche bel colpo.
Ottima Sweet Surrender, alla quale andrebbe però perdonato un clamoroso plagio nei versi del classico Scorpions Make It Real.
Degna comunque di menzione (anche se forse un po’ troppo retrò ) la seconda ballata Without You.

CONCLUSIONE

Secondo consecutivo ed avvincente capitolo per i tanto criticati “nuovi” Bonfire.
L’unico membro fondatore Hans Ziller centra in pieno la scelta del nuovo vocalist, perfetto per i più robusti tracciati Melodic Metal che la band sembra a più riprese solcare.
Forte (tra l’altro) di un mixaggio esplosivo, Byte The Bullet si presenta senza ombra di dubbio come un must per l’ala più dura della platea Melodic Rock mondiale.

© 2017, Nico D’andrea. All rights reserved.

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