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Recensione

95/100

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Tokyo Motor Fist – Tokyo Motor Fist – recensione

17 Febbraio 2017 47 Commenti Leonardo "Lovechaser" Mezzetti

genere: Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

1. PICKIN' UP THE PIECES
2. LOVE ME INSANE
3. SHAMELESS
4. LOVE
5. BLACK AND BLUE
6. YOU'RE MY REVOLUTION
7. DON'T LET ME GO
8. PUT ME TO SHAME
9. DONE TO ME
10. GET YOU OFF MY MIND
11. FALLIN' APART

Formazione:

TED POLEY - Voce
STEVE BROWN - Chitarre, Voce
GREG SMITH - Basso
CHUCK BURGI - Batteria

Contatti:

www.frontiers.it

 

Spingi play, chiudi gli occhi, e vedi tutto lì, davanti a te.
Come per magia, ti ritrovi in un fine pomeriggio di agosto del 1989, stai passeggiando su una spiaggia di Los Angels, mentre il sole sta tramontando ma ancora lancia i suoi bagliori sull’acqua, e sulle bionde chiome delle ragazze in bikini che ti sfiorano.
Lo senti esplodere attorno a te, il clima godereccio e festaiolo che alla fine degli Eighties imperversava in America, e soprattutto in California. Un magico periodo in cui anche le bands di hard rock e heavy metal rinunciavano al look tutto pelle e borchie e all’aria truce per darsi un aspetto più solare e colorato.
I Tokyo Motor Fist rappresentano un romantico, nostalgico salto indietro nel tempo, e nello spazio, per chi, come me, desidera godersi ancora quei tempi ridondanti di ottimismo e sfrenata voglia di vivere.
D’altra parte non potrebbe essere altrimenti, considerando che Ted Poley con i Danger Danger e Steve Brown con i Trixter, proprio in quegli anni, hanno dato vita a due fenomenali espressioni di quelle magiche e solari atmosfere di fine Eighties.
Il sound è cromato ed immacolato, e la voce di Ted è rinvigorita e riverberata rispetto alla opaca prova solista uscita mesi fa, quasi che dicesse: hey, adesso sì che canto quello che voglio! E si sente!

I Tokyo Motor Fist ci sparano in faccia il loro disincantato melodic rock californiano: tastiere prorompenti, melodie ariose, e cori da urlare a squarciagola!
Pickin’ Up The Pieces è un perfetto pezzo di apertura all’atmosfera che si respirerà per tutto il disco, fresco e romantico.
Love Me Insane è il primo grosso calibro, con il ritmo martellante fino al chorus prorompente, il migliore dell’intero album.
Shameless è carica e spensieratezza allo stato puro, altro grandissimo chorus, che come sensazione mi ha ricordato quella di Crazy Nights di Screw It.
Love è la prima semi-ballad del disco, dall’intro un po’ alla Hysteria, dove Ted ci regala una delle migliori performance del lavoro.
Black And Blue è un’altra solare gemma di melodic rock di alta fattura.
Arrivano poi You’re My Revolution, che alza il ritmo, e la ballata Don’t Let Me Go.
Poi si ricomincia a rockeggiare di brutto con Put Me To Shame, irriverente nella melodia con il suo Nooo No No Nooo, mi ha ricordato la mai dimenticata Naughty Naughty!
Done To Me omaggia Pour Some Sugar On Me in modo neanche troppo nascosto, ma va benissimo, perché il pezzo è bello “maraglio” come deve essere!
A questo punto arriva un altro picco dell’intero disco. Era da un po’ che non sentivo una ballad di questo livello. Get You Off My Mind è bellissima. Punto. E’ una di quelle canzoni che potrebbe farti innamorare di qualsiasi donna tu stia guardando, quindi, ragazzi, occhio quando l’ascoltate!
Fallin’ Apart è l’ultimo pezzo, che col suo chorus nostalgico e urgente permette ai Tokyo Motor Fist di congedarsi tra gli applausi.

IN CONCLUSIONE

Io vi dico, ragazzi, non aspettate oltre. Andate ad ascoltarvi questi Tokyo Motor Fist, e lasciatevi trasportare dai loro cori. Godete, fino al limite, fino a quando potete, come si faceva nell’assolata Los Angeles di fine Eighties.

© 2017, Leonardo “Lovechaser” Mezzetti. All rights reserved.

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