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Recensione

85/100

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The Wild! – Wild at Heart – recensione

18 Febbraio 2017 9 Commenti Matteo Trevisini

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Steamhammer / SPV

Tracklist:

01. Ready To Roll
02. Livin‘ Free
03. White Devil
04. Another Bottle
05. Best In The West
06. Six Hundret Sixty Six
07. Rattlesnake Shake
08. Run Home
09. Down At The Bottom
10.Kansas City Shuffle

Formazione:

Dylan Villain – voce - chitarre
The Kid - chitarre - cori
Boozus – basso - voce
Reese Lightning – batteria

Contatti:

http://www.thewildrocknroll.com/
https://www.facebook.com/thewildrocknroll

 

Mammasantissssima… che calcio nel culo !!!!…questa recensione è rivolta solamente agli amanti dei suoni crudi e polverosi, degli immortali Ac/Dc, delle sberle ritmiche dei Buckcherry, della criminalità dei The Four Horsemen, del west selvaggio e delle motociclette, dell’asfalto sporco di olio bruciato, dei tatuaggi fatti in carcere, di barbe folte e mustacchi, dei Jackyl e delle motoseghe elettriche, delle voci imbevute di soda caustica… astenersi amanti di suoni dolci e delicati e di tastiere Aor… rischiate seriamente l’infarto!
Qua c’è hard rock imbevuto di blues, c’è l’energia del punk rock e pure il viscidume dello street rock, e tutto questo ben di dio da dove viene ? …dal Canada !!! eh già signori, non c’è solo Bryan Adams, Alanis Morrissette ed i Rush nel grande stato della foglia d’acero.
Tutto questo, e altro ancora, sono i The Wild!, quattro energumeni che rispondono a nomi come Dylan Villain, il singer “cartavetrata” e chitarrista, The Kid, l’altro chitarrista, Boozus al basso e Reese Lightning a far casino alla batteria.
Originari della Columbia britannica e conosciuti per i loro detonanti concerti in giro per il paese, nel 2014 un loro video diventa virale su Youtube facendoli conoscere nelle radio canadesi e dando loro la possibilità di fare da support act a nomi importanti come Korn, Buckcherry, Rise Against e Monster Truck. Il loro Ep di debutto ‘GxDxWxB’’ viene prodotto addirittura da Mike Fraser, produttore leggendario di mostri sacri come Ac/Dc, Aerosmith e Van Halen. Ora è tempo di debutto vero e proprio con questo ottimo Wild At Heart.

“Ready To Roll” è l’inizio di questa apocalisse alcolica costruita su una sezione ritmica spaccaossa ed un ritornello ultra catchy: street boogie di altissimo lignaggio!
Ancora riff pesanti nella seguente “Livin‘ Free” dove i giochi armonici dei cori nel ritornello sono a dir poco riusciti…il locomotore marchiato The Wild sbuffa e romba che è una favola! Profondo sud e la sabbia del deserto che sgranocchia tra i denti nella notturna “White Devil” dove la band canadese fa deflagrare la sua potenza dopo un inizio blues cadenzato e ciondolante.
I nostri quattro ceffi ridanno gas in “Another Bottle”, classico esempio di hard muscolare e dinamico (…sempre tanto “fratelli Young” anche qua!) con un altro ottimo ritornello da cantare ubriachi al bar sotto casa.
La velocità cattiveriosa di “Best In The West” è uno splendido esemplare di street metal con un chorus magnetico che spacca i timpani ed incolla le orecchie con il mastice a presa rapida.
Ennesima frustata sudista in “Six Hundred Sixty Six”, elettricità viscerale e sensuale che va a braccetto con l’ennesima prova magistrale di una sezione ritmica che non lascia scampo. Un altro tuono arriva con uno schianto pachidermico in “Rattlesnake Shake”…veloce, nervosa, praticamente metal…qua manca forse un ritornello a cui i The Wild fino adesso ci hanno fin troppo bene abituato.
“Run Home” ha il “mood” notturno di Nightcrawler degli Ac/Dc (…e non solo quello!) con uno spettacolare coro gospel nel finale che eleva ad elegia questo bel brano blues.
La cupa pesantezza metal in “Down At The Bottom” sfocia poi in inno sudista lascivo e rugginoso. Per il gran finale di “Kansas City Shuffle” si resta ancora tra cactus e saloon con un boogie veloce…sembrano gli ZZ Top fatti di speed!
…è già finito? …dopo soli 38 minuti e mezzo il silenzio e la quiete pongono fine a questa scudisciata sonora. Play… nel dubbio, mi faccio di nuovo spettinare!

IN CONCLUSIONE

Se, dopo queste mie righe, siete sopravvissuti all’olezzo di birra stantia e vi sentite un po’ più sporchi, non sapete ancora cosa vi aspetti in fatto di sporcizia dopo che avrete ascoltato questa bomba ad orologeria impacchettata con dovizia di cattiveria dai The Wild!

© 2017, Matteo Trevisini. All rights reserved.

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