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Jack Russell’s Great White – He Saw It Comin’ – Recensione

12 Febbraio 2017 2 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

1. Sign Of The Times
2. She Moves Me
3. Crazy
4. Love Don't Live Here
5. My Addiction
6. Anything For You
7. He Saw It Comin'
8. Don't Let Me Go
9. Spy Vs Spy
10. Blame It On The Night
11. Godspeed

Formazione:

Jack Russell (Voce)
Tony Montana (Chitarra, Tastiere)
Robby Lochner (Chitarra)
Dan McNay (Basso)
Dicki Fliszar (Batteria)

Contatti:

http://www.jackrussellsgreatwhite.com/

 

Quanto sarebbe difficile pensare ai Great White senza Jack Russell? Proprio grazie a lui, alla sua vena e voce dedite al rock n roll abbiamo in mano questa nuova uscita sotto il monicker Jack Russell’s Great White. E dire che dal 2012 i Great White si sono divisi in due “band” distinte e solo dopo diverse battaglie legali ecco finalmente la pubblicazione del primo album di inediti He Saw It Comin’ …. Jack ha arroulato dei gran musicisti per questo disco, a partire dal vecchio amico Tony Montana, alla chitarra solista e tastiere, Robby Lochner alla chitarra ritmica, Dan McNay al basso e Dicki Fliszar alle pelli.

Diciamo subito che il vecchio sound dei Great White qui si troverà a sprazzi, ma l’album è godibile e le canzoni sono di ottima fattura.

A partire dall’opener e primo singolo Sign Of The Times, un rock leggero, ma con un bel ritornello o le seguenti She Moves Me e Crazy, la prima funkeggiante con un gran giro di basso e una ritmica trascinante mentre la seconda che affonda nel hard rock ottantiano e sembra di sentire i Motley più genuini. Il Mid-tempo Love Don’t Live Here è accompagnato dalle chitarre di Montana e Lochner ed ha un sapore bluesy con un altro gran bel refrain. My Addiction parte con un gran giro di basso, accompagnato dall voce ruvida di Russell per poi esplodere in un rock moderno. Da sentire il grande assolo di Montana! Le seguenti Anything For You e He Saw It Comin’ sono, a mio parere, le perle dell’album. La prima, acustica voce/chitarra con un Jack Russell che sprigiona il meglio dalle sue corde vocali; pezzo struggente, coinvolgente, assolutamente stupendo. La title track, dettata dal ritmo incalzante di chitarra e tastiere risulta un rock n’ roll di alta fattura. Don’t Let Me Go ci riporta direttamente agli anni ’80; il suo sound un po’ funky, un po’ rock e il suo refrain dolce e diretto lasciano il segno. Un brano che cresce con gli ascolti! Spy vs Spy col suo intro “neoclassico” è sicuramente il brano più ritmato e divertente del disco. Blame It On The Night ci porta sull’hard rock più classico; chitarre potenti e ritornello arioso. Si chiude con Godspeed; un brano con un atmosfera anni ’60, dove lo spirito dei Beatles si fa sentire. Cantato a cappella con i cori è decisamente una canzone estranea al disco ma che ci piace!

IN CONCLUSIONE:

Un disco che cresce con gli ascolti e che da il suo meglio nella seconda parte; un lavoro che contiene diversi stili rock, dal più bluesy al più funky e che riesce a coinvolgere con le sue canzoni mai scontate e ben prodotte. Jack Russell è tornato!

© 2017, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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