Recensione

Jim Jidhed – Push On Through – recensione

20 Gennaio 2017 10 Commenti Denis Abello

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2017
etichetta: AOR Heaven

Jim Jidhed, storica voce degli Alien torna in questo inizio di 2017 con il suo sesto album solista a titolo Push On Through.
Ritorno in veste solista con intenzioni bellicose quello del nostro Jim che messa insieme una band coi muscoli che vede coinvolti ormai affermati nomi della scena Svedese come Daniel Flores (batteria e qui in veste anche di produttore) e Ken Sandin (basso e già con Jim negli Alien) contrapposti a giovani speranze quali Michael Palace (chitarra) e Philip Lindstrand (chitarra) tenta di mostrare al mondo cosa vuol dire mettere in piedi un ottimo album di AOR / Melodic Rock nel 2017.
Così, dopo il ritorno degli Alien nel 2014 con l’album Eternity (qui la recensione) e dopo un album solista in sola lingua svedese (Tankar i vinternatten’ – 2015) il buon Jim Jidhed dimostra di essere in piena forma ed in pieno fermento creativo con questa sua nuova fatica.

Si parte con l’ascolto e BAM! Ancora prima di parlare dei pezzi è tutto il contorno a far esultare. Produzione a cura di Daniel Flores di primo livello con suoni nitidi e caldi così come di alto livello risulta la performance della band di supporto, con una menzione d’onore per le due chitarre Michael Palace e Philip Lindstrand che si giostrano i pezzi con grande maestria, ed infine una prova vocale di Jim sentita e convincente giocando bene con i “limiti” che l’età ed il tempo passato dai primi Alien impongono!
Con tutto questo ben di Dio messo sul piatto il peccato mortale sarebbe non ritrovarsi con pezzi di livello, ma per fortuna questo non accade e questo Push On Through fa tirare un bel sospiro di sollievo dopo un 2016 non brillantissimo.
Glorious si innalza scatenato su di un terroso riff hard rock che vira presto in un flessuoso e scintillante melodic rock di alta classe nel ritornello. Push On Through è quel classico AOR arioso, brillante e frizzante, roba su cui Survivor e Journey (insieme alle loro ballate ;)) ci hanno costruito una carriera mentre il successivo If We Call It Love risulta più tirato e in generale più standardizzato verso un AOR moderno ultima maniera.
Si torna a sentire il profumo di grandi pezzi grazie al sound a tratti disilluso della bella Waiting For Summer, al trascinante mood del primo singolo The First Time ed all’esaltante lavoro di chitarra di One Breath Away.
Too Many Words è la prima vera ballad dell’album che pur non volando su territori di magistrale memoria non abbassa comunque la qualità generale di questo lavoro che rimane elevatissima.
Difficile infatti trovare cali in questo Push On Through con pezzi solitamente giocati su ritornelli vincenti come Next In Line, la seconda e nettamente più riuscita ballad Drowning che addirittura porta a calcare limiti quasi pop anni’80 alla Wham.
Ottimo AOR viene invece ancora regalato sulle note di Love Was Waitin che ci accompagna per mano verso la chiusura demandata all’intimissimo e struggente brano It Is What It Is.

IN CONCLUSIONE

Un grande album questo Push On Through di Jim Jidhed, annche se forse sarebbe più corretto dire che è un grande album grazie ad un favoloso lavoro di squadra che ha visto unire la classe e la voce di Jim ad alcune giovani e brillanti promesse più o meno affermate della scena scandinava (Daniel Flores, Michael Palace, Philip Lindstrand) a cui si aggiunge un vecchio amico come Ken Sandin.
Una produzione di ottimo livello che non risulta monocorde ma si adatta pezzo per pezzo, un songwriting riuscito ed una prestazione lodevole della band consacrano così questo ottimo ritorno solista di Jim Jidhed! Consigliato!

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