Recensione

Apollo – Waterdevils – recensione

26 Gennaio 2017 4 Commenti Davide Arecco

genere: Hard Rock
anno: 2016
etichetta: Escape Music

Waterdevils è il secondo lavoro solista di Apollo Papathanasio degli Spiritual Beggars, un musicista attivissimo su più fronti, il cui talento è in fase di decisa crescita artistica.
Si tratta, essenzialmente, di classico hard rock melodico, brillante e fresco, che sconfina spesso e volentieri nell’AOR. Musica forse un po’ derivativa, anche se non si parla qui di pedissequi omaggi al passato. Molti gli ospiti di rilievo presenti in questo disco, da Chris Amott degli Arch Enemy a Ludwig Witt dei Grand Magus, sino al compagno di avventura (negli Spiritual Beggars) Per Wiberg, che impreziosisce il lavoro con le sue tastiere.

Waterdevils è un CD divertente, di grande sincerità ed onestà. I primi quattro brani – bello l’opener Revolution for the Brave, di presa immediata – si muove nel solco dell’hard classico, non senza qualche puntata nello speed più melodico – quasi class metal nelle porzioni più rocciose e nei frangenti più duri (Power pare un pezzo dei Rainbow era-Dio). I restanti brani, specie gli ultimi, seguono invece una linea di sviluppo più radiofonica, contaminati da piacevoli e diverse influenze; più anime convivono, quindi, in questi solchi laser e la miscela resta sempre omogenea.
I consensi, per un prodotto di questo genere, possono così essere piuttosto ampi. I Need Rock ‘n’ Roll incanterà i fans dell’AOR. Apollo gioca dunque abilmente con i generi, li attraversa in maniera consapevole e non bada troppo a etichette stilistiche. Un pregio.

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