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Mario Nappi (Mr. Riot) – Intervista

Mario Nappi (Mr. Riot) – Intervista

29 Novembre 2016 0 Commenti Alessandro Lifonti

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Pic: Samantha G. Jones (pagina facebook)

L’Italia sta dimostrando di avere sempre più gruppi e artisti di talento internazionale. Negli ultimi anni stanno emergendo tante nuove e valide realtà, tra questi anche i giovanissimi Mr. Riot. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il loro chitarrista Mario Nappi!

Denis Abello

Intervista a cura di Alessandro Lifonti

MR: Ciao Mario, innanzitutto grazie per rispondere alle nostre domande. Ci vuoi raccontare come si sono formati i Mr. Riot?
Mario: Ciao Alessandro,grazie a te per lo spazio a me dedicato ! 🙂
I Mr. Riot nascono dalle ceneri di una band formata da Angelo e Denny,rispettivamente Chitarrista – Batterista. Sciolta la band, Angelo chiamò all’appello Stefano, ai tempi batterista di 5172618 gruppi e attualment Cantante, per improvvisare con la Keytar. Angelo e Denny videro da subito in Stefano un cantante, che associato alla keytar avrebbe dato la particolarità alla band. “Scrivono” 3/4 pezzi, e decidono di suonare ad uno street festival a Novara. Mancando loro il bassista, Denny mi chiese se volessi andare a praticamente improvvisare 😀 accettai, e credimi, il feeling che ci fu da subito è stato qualcosa di incredibile! Così decidemmo di andare avanti noi 4,ovviamente io presi il ruolo di chitarrista. Dopo svariati bassisti,abbiamo completato la formazione proprio poco prima dell’uscita del debut album “Same Old Town”. Siamo molto amici,prima di essere una band, usciamo spesso insieme, e questo fa si che la band sia sempre al 100%, sopra e fuori dal palco!

MR: Quando e come sono nate le vostre prime canzoni?
Mario: Allora, devo dire la verità,alcune canzoni sono nate come jam, altre più studiate. Spesso e volentieri entravamo in sala prove,uno di noi sparava fuori un riff, e si jammava tutti insieme fino a fine canzone. Ci capiamo molto, delle volte riusciamo anche a completare delle canzoni alla 1 jam,struttura e linea vocale compresa 🙂

MR: Parlaci del vostro album d’esordio “Same old town”, e della ballata “Illusion”. A mio parere uno dei più bei lenti usciti negli ultimi 2/3 anni.
Mario:Innanzitutto grazie, questo è un complimentone! C’è stato anche un fan bulgaro, che a nostra insaputa,ha fatto un video con la nostra illusion, e in un momento come quello che stavamo vivendo noi a livello di band, è stato qualcosa di incredibile, io ho pianto.
Per assurdo, come citato nella domanda precedente,illusion è proprio una di quelle che é nata come jam. La usavamo per scaldarci prima delle prove, 4 accordi dove Angelo adorava divertirsi ad improvvisare per ore intere 😀
Fino a quando un giorno,finalmente, abbiamo deciso di fare una canzone su quel giro di accordi. Questa canzone per noi, ma soprattutto per Stefano, rappresenta tantissimo. Io, per esempio,ho scritto il mio primo assolo, andando ad aprire la porta della mia vecchia sala prove a Denny, l’ho guardato, e prima di dire ciao ho avuto l’illuminazione: “Denny, devo correre di la, ho appena composto l’assolo, ce l’ho in mente!!”
E così è stato,sono corso di la in studio e l’ho registrato alla 1 take così come l’avevo pensato, mai più toccato. Io e Denny ci guardammo stupiti!
Ricordo ancora quando la ascoltavamo le prime volte e ci guardavamo tutti con i brividi lungo tutto il corpo. Di quando Stefano la cantava le prime volte e si emozionava parecchio. Insomma, ha davvero significato per noi quella canzone, ed il fatto che abbia trasmesso qualcosa ci riempie il cuore di gioia!
Per quanto riguarda l’intero album, invece, siamo piuttosto soddisfatti! Ci abbiamo lavorato abbastanza, ci abbiamo messo tutta la nostra passione e tutte le idee che avevamo in quei momenti. È stato un parto, abbiamo avuto parecchi problemi, in studio-etichette-formazione. Ma grazie alla nostra forte amicizia siamo riusciti a superare tutto e far nascere quella che per noi era la cosa più bella in assoluto in quel momento.



MR: In chiave live siete piuttosto attivi. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di assistere ai vostri shows, sono rimasti positivamente impressionati. Quali sono le differenze a livello emotivo tra lo studio di registrazione ed un concerto?
Mario: Beh,questo ci fa sicuramente piacere,anzi, scusa il termine, F I G A T A !
A livello emotivo ti posso dire che ci emozioniamo anche in studio,se ci vedessi comporre-registrare diresti: questi sono proprio fusi!
Quello che facciamo ci piace davvero tanto,e non lo dico tanto per! Non componiamo nulla che possa anche solo piacere poco ad 1 di noi, dobbiamo essere tutti pienamente soddisfatti. Soprattutto non ci diamo limiti, TUTTO quello che ci viene in mente si fa, fine.

MR: Avete in programma nuove date?
Mario: Si, ma poca roba. Ci stiamo concentrando su altro al momento 😀

MR: Sappiamo che attualmente siete in studio per registrare il nuovo disco. Che differenze ci saranno tra same old town e il nuovo album?
Mario: Attualmente siamo ancora in fase compositiva. Le differenze?
Posso dire solo una cosa: c’è di tutto, c’è davvero di tutto.
Non ci siamo dati NESSUN tipo di limite.
Diciamo che abbiamo deciso di sfruttare di più la keytar,spaziare un po’ di più.
Ci stiamo lavorando TUTTI i giorni. Questo album contiene davvero tutto ciò che siamo noi!

MR: Cosa vi aspettate dal nuovo dal nuovo full length?
Mario: Non ci aspettiamo nulla, vogliamo solo concentrarci e fare un bel lavoro, che piaccia in primis a noi, in tutto e per tutto.
Possiamo dire che è tutto più maturo. Insomma, se non si fosse capito, ci piace, ci piace e ci piace 😀

MR: Siete molto amici degli Hell in the club, e Andrea Buratto vi sta aiutando dando una grossa mano. Ci racconti del vostro rapporto con questa altra grande band italiana?
Mario: Io ed Andrea ci siamo sposati poco fa al concerto dei Whitesnake a Pistoia. Non c’eri al nostro matrimonio? 😀
A parte gli scherzi, sono una band che abbiamo avuto modo di rivalutare tantissimo. Abbiamo condiviso favolose esperienze, fino ad arrivare ad essere amici.
Abbiamo avuto l’occasione di fare il release party insieme, di fare un viaggio assieme per Roma, Trieste, che sono state esperienze bellissime. Io personalmente mi sono legato parecchio ad Andrea, musica a parte. Tutta la band si é legata a tutti loro, siamo davvero contenti di questo,sono delle persone favolose.

MR: Ultimamente la Frontiers records ha messo sotto contratto diversi ottimi gruppi italiani. Quanto è importante secondo te, avere in Italia un’ etichetta discografica come Frontiers, considerando il fatto che questo genere non è nemmeno tanto seguito qua da noi rispetto ad altri paesi, e un pensierino a Frontiers lo fate anche voi?
Mario: Chi non lo farebbe un pensierino a Frontiers?
Guarda, io personalmente penso che i Mr. Riot debbano ancora crescere, continuare con il loro percorso e fare sempre il meglio possibile. Puntare ad un’etichetta come Frontiers? Certo, la speranza è sempre l’ultima a morire, chiaro.
Avere un’etichetta come Frontiers sarebbe il top per noi. Sono molto contento che stiano inserendo band italiane, abbiamo degli ottimi talenti!

MR: Quanto è difficile al giorno d’oggi vivere di musica per una band come la vostra? Avete altri impieghi?
Mario: Penso che sia veramente veramente difficile, Ma credo che non bisogna generalizzare. Noi lavoriamo tutti, ma per questo album abbiamo deciso di dare tutto, sia in composizione, sia in attività live.

MR: Quando ti sei avvicinato a questo genere musicale?
Mario: Prima dei Mr. Riot suonavo in una band punk rock italiano, dove suonava anche Denny. Ho sempre ascoltato tutto sin da quando ero ragazzino, ho sempre avuto la passione per la musica. Quando ero piccolino vedevo mio zio lavorare su programmi di musica, ed ero affascinato, mi piaceva da matti. Stavo ore a guardarlo. A scuola ho preso tantissime note disciplinari perchè avevo il walkman – mp3 sempre alle orecchie. Il primo brano che ho ascoltato è stato master of puppets all’età di 11 anni: insomma, come cominciare bene!
Poi ho ampliato tutto arrivando anche al glam-hard rock. Mi sono avvicinato parecchio al melodico-aor quando ho iniziato a studiare chitarra. L’insegnante che avevo era appassionato di Danger Danger- Night Ranger, ecc. Mi ha fatto scoprire un mondo nuovo, e da li ho ampliato ancora di piu.

MR: Quali sono i tuoi chitarristi preferiti?
Mario: Un po troppi hahaha !
Se parliamo di melodie-tocco, io scelgo Andy Timmons, inarrivabile.
Se parliamo di animali da palco: Janick Gers,Malmsteen, Van Halen.
Poi aggiungiamoci Satriani,Steve Vai, Romeo, Rob Marcello, potrei andare avanti fino a domani mattina 😀

MR: Mario, sei stato gentilissimo. In bocca al lupo per i tutti i vostri prossimi impegni. Rock on!
Mario: Ringrazio di cuore tutti voi,è stato un enorme piacere,grazie del tempo che mi avete dedicato, e soprattutto dell’opportunità!
A presto!



Per maggiori informazioni e contatti:
https://www.facebook.com/mrriotofficial/

© 2016, Alessandro Lifonti. All rights reserved.

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