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Recensione

89/100

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Cry of Dawn – Cry of Dawn – recensione

10 Ottobre 2016 7 Commenti Denis Abello

genere: AOR / Melodic Rock
anno: 2016
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Chance
02. Listen to me
03. When right is wrong *
04. Tell it to my heart *
05. Light a light *
06. Can't go on *
07. Building towers *
08. Hands around my heart *
09. Life after love *
10. Yearn *
11. Tell me *

* migliori pezzi

Formazione:

Göran Edman - voce
Michael Palace - chitarre e basso
Sören Kronqvist - tastiere
Daniel Flores - batteria e tastiere

 

Sentire la voce di Goran Edman è sempre un piacere assoluto. Quel suo modo unico di cantare e quel suo timbro personale che arriva direttamente all’Anima lo differenziano da qualsiasi altra voce in circolazione e rendono praticamente ogni pezzo baciato dalla sua ugula subito riconoscibile e, grazie al suo grande talento, anche subito degno di nota.
Nella sua carriera ha spaziato diversi generi che vanno dal Heavy Metal fino praticamente all’AOR e lavorando con nomi quali John Norum, Yngwie Malmsteen, Brazen Abbot, Glory, senza contare tutte le sue brevi comparsate qua e la tra cui merita menzione la sua apparizione sulla prima incarnazione dei The Theander Expression a cui regalava la voce ad alcuni buoni pezzi tra l’AOR ed il Westcoast (tanto per non farsi mancare nessun genere… 😀 ).
Cry of Dawn è il nuovo progetto che vede Goran piombare direttamente nel più puro AOR / Melodic Rock. Alle spalle del talentuoso Scandinavo troviamo un’armata ormai conosciuta su queste pagine che vede al comando l’ottimo Daniel Flores (The Murder of MY Sweet, Find Me, l’ultimo first Signal e tanti altri) qui in veste, oltre che di produttore, anche di batterista con in più l’ormai fidato Michael Palace (Palace) a chitarre e basso e Soren Kronkvist alle tastiere.
Se non bastasse tutti i pezzi sono scritti da alcuni tra i migliori songwriter attualmente disponibili su piazza tra cui gli stessi Palace e Kronkvist oltre a Steve Newman, Alessandro Del Vecchio, Daniel Palmqvist e Robert Säll.

Mi aspettavo un inizio più avvolgente e diretto, invece i primi due pezzi, Change e Listen To Me, sono quelli che forse necessitano di più ascolti per poter esprimere tutto il loro potenziale. Nel senso che non riescono a risultare subito immediati come forse ci si aspetterebbe da un album AOR / Melodic Rock come questo… ma questa non vuole essere una critica, ma solo una constatazione legata anche a gusti personali di chi, come me, predilige nell’AOR la semplicità e l’immediatezza radiofonica di un pezzo.
Assolutamente più immediata risulta When right is wrong dove sono il giro di chitarra ed il semplice ritornello a stamparsi nella testa dell’ascoltatore. Dimenticavo, primi tre pezzi e prime tre prove assolutamente riuscite di Goran alla voce.
Si continua su un piano prettamente radiofonico anche con la successiva Tell it to my heart. AOR arioso e di buona fattura si sprigiona sulle note di queto pezzo bello tirato!
Tastiere aliene in Light a Light sparano un pezzo che incrocia lo stile di matrice “Survivor” con la vocalità unica di Edman che nel dopo ritornello richiama quasi alla memoria alcuni giri vocali tipici del mai troppo compianto Jimy Jamison. Survivoriano anche il solo di chitarra!
Dopo quindi un inizio dal registro non facilissimo da inquadrare con Can’t Go On diventano chiari lo stile e la qualità che l’album ha saputo prendere. Grande e classicissimo AOR quello che sprigiona questo pezzo. Semplice, immediato, gratificante per l’ascoltatore e ancora una volta pollice su per Edman!
Si tira un po’ il freno e si entra nel lato più romantico su due riusciti pezzi come la semi ballad Building towers e l’emozionante ballata Hands around my heart tutta buoni sentimenti e con un journeyano solo di chitarra.
Il terzetto di chiusra gioca sulle note della trascinante e tastierosa Life after love, dell’incalzante Yearn (molto bello e riuscito il ritornello) e sui toni da puro rock melodico “old style” della conclusiva Tell Me.

IN CONCLUSIONE

Non lasciatevi ingannare dai primi pezzi un po’ più ostici da digerire perchè per il resto questo Cry of Dawn è un concentrato di AOR / Melodic Rock radiofonico semplice e diretto. Non aggiunge nulla al genere ma lo ripropone ad un buon livello piazzando inoltre una voce di primo piano come quella di Goran Edman a rifinire il tutto.
Un bel centro quasi pieno per un album che si lascia ascoltare e riascoltare con grande facilità.

© 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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