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Recensione

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Ivory – A Moment, A Place and A Reason – recensione

05 Marzo 2016 2 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2016
etichetta: Buil2Kill Records

Tracklist:

01. Bad News
02. The Hawk
03. Feeling Alive
04. Who Am I
05. Take A Ride
06. A Drink At The Village (Instrumental)
07. Come Together (The Beatles Cover)
08. Inner Breath
09. Through Gloria’s Eye
10. Blues For Fools

Formazione:

Roby Bruccoleri – Voce
Salvo Vecchio – Chitarre
Luca Bernazzi – Basso
Claudio Rostagno – Batteria

 

Forse qualcuno ricorderà il nome dei Torinesi Ivory, band che nel 2008 pubblicò l’album Time For Revenge dallo stile prettamente power metal/prog. Bene, dimenticatevi quella band, perchè gli Ivory son tornati… ma lo fanno stravolgendo se stessi.
L’entrata in formazione di Roby Bruccoleri alla voce, con quel suo mood sporco e a tratti disincantato, insieme agli 8 anni passati dal loro primo parto portano questo A Moment, A Place and A Reason su lidi nettamente differenti rispetto al debutto. Qui l’hard rock ed il classic rock di matrice settantiana la fanno da padrona!

Bad news toglie d’impaccio la band e da il colpo di grazia al suo passato con una cavalcata di puro hard rock zeppeliano. Si iniziano subito a notare le taglienti doti chitarristiche di Salvo Vecchio.
Non sono pochi gli altri momenti validi da ricordare di questo A Moment, A Place and A Reason come l’apertura sfacciatamente rock di The Hawk, le sferzate che ancora una volta portano ai ’70 di Who Am I, o il simil country rock di Take A Ride.
Notevole di menzione e di ottima caratura anche l’intermezzo strumentale regalato da A Drink At The Village mentre forse lascia pochi segni la cover di Come Together dei Beatles. Buono il trittico finale Inner Breath, Through Gloria’s Eye e Blues For Fools con la ballata Through Gloria’s Eye ricca di fascino e pathos a far da traino alle ultime note dell’album.

IN CONCLUSIONE

Direi che si potrebbe definire l’hard rock degli Ivory “di classe”. Arrangiamenti dei pezzi e giochi di chitarra che rendono il lavoro dei Torinesi affascinante e luccicante nobilitando l’Hard Rock con incursioni in altri generi come l’AOR ed il classic rock anni’70 che rendono cromato e patinato un genere altrimenti spesso sporco e rabbioso.
Un bel lavoro, innalzato da una chitarra di alto livello, che denota una notevole cura anche in fase di produzione. Da ascoltare!

© 2016 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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