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IN THE HANDS OF TIME – HARDLINE: best of power ballads

IN THE HANDS OF TIME – HARDLINE: best of power ballads

29 Febbraio 2016 10 Commenti Iacopo Mezzano

double-eclipse-511c10456f2e1IN THE HANDS OF TIME – HARDLINE
di Joey Gioeli, Johnny Gioeli, Neal Schon

1992

IL TESTO e LA TRADUZIONE

Living every moment, holding on to a dream / Vivo ogni istante, aggrappato a un sogno
Staring at an empty page, will it comes to me / Fissando una pagina vuota, verrà a me?
And I wonder, will the light ever shine on me / E mi domando, risplenderà mai la luce su di me?
If it’s a mountain I must climb then, that’s the way it must be / Se è una montagna che devo scalare allora, è così che deve essere

Oh, day after day, like a lifetime away, I keep holding on / Oh, giorno dopo giorno, come una vita lontana, continuo a resistere
And night after night, out of reach, out of sight, from it all / E notte dopo notte, fuori portata, fuori dalla vista di tutto ciò
Oh, day after day, I won’t walk away from this dream of mine / Oh, giorno dopo giorno, non mi allontanerò da questo mio sogno
Whoah yeah, it’s in the hands of time / Oh si, è nelle mani del tempo

Living every moment, with a dream burning bright / Vivo ogni momento, con un sogno che brucia intenso
Never stop reachin’ when the dream shines its light / Non fermerò mai la corsa, quando il sogno accenderà la sua luce
Well I take it for granted, when the trials’ all set and done / Beh lo do per scontato, alla fine di tutto
Does the pain of remember fade the dreams I’ve won / Il dolore di ricordare renderà meno importante il sogno che avrò vinto?

Oh, day after day, fight the storm’s shade of grey and keep holding on / Oh giorno dopo giorno combatti il grigiore della tempesta e tieni duro
Oh, night after night, let hope be the light on your way / Oh notte dopo notte lascia che la speranza sia la luce sul tuo cammino
Oh, day after day, I won’t walk away from this dream of mine / Oh, giorno dopo giorno, non mi allontanerò da questo mio sogno
Whoah yeah, it’s in the hands of time / Oh si, è nelle mani del tempo

(Solo)

Day after day, like a lifetime away, I keep holding on / Giorno dopo giorno, come una vita lontana, continuo a resistere
Night after night, let hope be your light on your way /Notte dopo notte lascia che la speranza sia la luce sul tuo cammino
Day after day, I won’t walk away from this dream of mine / Giorno dopo giorno, non mi allontanerò da questo mio sogno
Whoah yeah, it’s in the hands of time / Oh si, è nelle mani del tempo

 

Il disco Double Eclipse, pubblicato nell’aprile del 1992 come debutto della formazione losangelina Hardline, vanta al suo interno alcuni singoli hard rock melodici immensi, iconici e di grande successo, specie considerato il suo anno di realizzazione, già piuttosto tardo per ciò che concerne il genere AOR (siamo infatti in piena era grunge dei Nirvana). Tra le tracce di questa gemma discografica spicca una power ballad d’autore, sovente citata tra le preferite dei fans, tanto da essere diventata un must per i (piuttosto rari) concerti del gruppo. Mi riferisco ovviamente alla canzone In the Hands of Time.

Composta dai due leader del gruppo, i fratelli Joey e Johnny Gioeli (rispettivamente chitarra e voce, con il secondo oggi famoso soprattutto come voce degli Axel Rudi Pell), assieme al musicista d’eccellenza dell’album, il chitarrista Neal Schon dei Journey (al tempo fidanzato con la sorella dei Gioeli), il brano si avvale anche delle preziose presenze di un certo Todd Jensen al basso e di un assoluto Deen Castronovo alla batteria. In una intervista esclusiva redatta dal nostro portale (clicca qui per leggerla), lo stesso Johnny Gioeli ci ha confermato come fu proprio suo fratello Joey l’autore del riff iniziale del pezzo, mentre furono lui e Schon a completarne l’interezza, e a scriverne infine le liriche.

Dominata da un meraviglioso e originalissimo arpeggio di chitarra, dolce e avvolgente, posto in rilievo ai due estremi della canzone e fondamenta del suo conseguente arrangiamento rock, il pezzo si fa ricordare per i suoi suoni di primissimo piano e per l’eccellente assolo melodico di Neal Schon, che fa da fiore all’occhiello di un songwriting incredibilmente solido ed emotivamente indimenticabile. Sensazionale anche il cantato di Gioeli, qui in una delle massime interpretazioni della sua carriera: la sua prova è semplicemente unica, per estensione vocale, energia sprigionata, potenza, timbrica, carisma, gusto melodico, etc. Infine, l’ultimo tratto distintivo: il suo testo, tra i più ispirati mai composti dal (super-)gruppo.

Le liriche parlano, come ricorda il frontman Gioeli, del tempo visto come il fulcro del proprio essere. “Ho passato molto tempo “fissando una pagina vuota,” – sono le parole del cantante – “ed è un riferimento al comporre le canzoni. (..) In fin dei conti il brano parla del raggiungimento di un traguardo, e della certezza di essere grati di ciò. Io stesso lo sono, non ho mai perso la riconoscenza per la musica, e per i miei fans”. E’ una anticipazione del messaggio di incoraggiamento e di forza che permea In The Hands Of Time, e che diventa sempre più chiaro rileggendo il testo, con la dovuta attenzione, strofa dopo strofa.

Pronti-via, e ci viene presentato un uomo, si direbbe lo stesso Johnny Gioeli, che si interroga sulla sua vita, domandandosi in cuor suo se riuscirà mai a raggiungere i suoi sogni: in questo caso, la fama e il successo, possibilmente come musicista. Il fissare la pagina vuota rappresenta quindi un chiaro riferimento al momento della scrittura di una canzone, e vuole fotografare quell’apparente smarrimento che precede il fluire delle idee e il vero e prioprio inizio della composizione. E’ in quell’attimo che può capitare di avere dubbi e interrogarsi sul proprio futuro artistico, specie in virtù di delusioni passate. Ecco dunque la domanda: risplenderà mai la luce su di me? La risposta degli Hardline è pronta, coraggiosa e assolutamente motivazionale: se è una montagna che devo scalare allora, è così che deve essere. Ovvero: se la strada per la fama si prospetta ancora lunga e faticosa, beh ok, così sia. Ma ce la farò, questo è certo. Combatterò e mi muoverò proprio così, secondo il mio stile.

Il primo ritornello aggiunge maggiore enfasi a quanto già fino ad ora espresso. Giorno dopo giorno continuo a resistere, ci dice Gioeli, e lo farò anche quando mi sentirò fuori portata, fuori dalla vista, ancora lontano dal raggiungimento del mio sogno. Non cederò mai, perchè il mio destino, come il futuro di tutti noi, oh si, è nelle mani del tempo. E’ lui l’unico fulcro del nostro essere, e della nostra volontà.

L’aver capito ciò, prosegue il testo, fa sì che io non smetta mai di lottare e di vivere a pieno ogni attimo, legato a questo mio sogno che brucia intenso. Neppure in prossimità del traguardo mollerò la presa, o mostrerò segni di appagamento (non fermerò mai la corsa, quando il sogno accenderà la sua luce). Anzi, sono certo che il ricordo di tutte le fatiche che ho dovuto affrontare lungo il mio cammino resterà per sempre con me, come un bagaglio fondamentale d’esperienza, un cardine della mia esistenza. Sarà la prova che, lottando con il coltello serrato tra i denti contro ogni avversità, tutto può diventare possibile. E nulla è irraggiungibile.

Al calare del sipario, dall’esperienza vissuta in modo intimo e personale il testo muove verso un piano più generico, valido per tutti. Giorno dopo giorno combatti il grigiore della tempesta e tieni duro, notte dopo notte lascia che la speranza sia la luce sul tuo cammino, è il definitivo messaggio che la band di Los Angeles ci vuole dare. Continuiamo a resistere, perchè il destino di cui noi stessi siamo artefici non è altro che uno sguardo al di là della porta: è nelle mani del tempo.

PERCHE’ QUESTA CANZONE MERITA UN POSTO NEL NOSTRO BEST OF POWER BALLADS?

In The Hands of Time è una power ballad eccellente, toccante e motivazionale, composta ed interpretata da alcuni dei migliori musicisti che la storia della nostra musica ricordi. C’è Neal Schon, che interpreta un assolo incredibile. C’è Joey Gioeli, nei panni di un ottimo compositore. C’è Johnny Gioeli, in forma strepitosa alla voce. Infine, ci sono una sezione ritmica solida come una roccia e una produzione tra le più belle che si ricordino.

Il commiato perfetto di un album indimenticabile. E’ elite, nelle mani del tempo..

IL VIDEO

© 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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