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Recensione

85/100

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Joe Bonamassa – Live At Radio City Music Hall – Recensione

04 Novembre 2015 3 Commenti Nico D'andrea

genere: Blues Rock
anno: 2015
etichetta: Provogue Records

Tracklist:

01. Can’t Be Satisfied*
02. One Less Cross To Bear*
03. Living On The Moon
04. I Gave Up Everything For You,’Cept The Blues
05. Dust Bowl
06. Trouble Town*
07. Still Water*
08. Different Shades Of Blue*
09. Happier Times*
10. Never Give All Your Heart
11. Hidden Charms
12. Love Ain’t A Love Song*
13. So, What Would I Do ?*

* migliori pezzi

Formazione:

Joe Bonamassa - Chitarra,Voce
Carmine Rojas - Basso
Reese Wynans - Tastiere
Tal Bergman - Batteria
Gerry O’Connor - Violino,Mandolino
Mats Wester - Nychel arpa,Mandola
Lee Thornburg - Tromba,Arrangiamento fiati
Nick Lane - Trombone
Paulie Cerra - Sax
Lenny Castro - Percussioni

 

Un’altro show sold-out, un’altro live di Joe Bonamassa lanciato a sorpresa sul mercato.
Dopo il mastodontico “Tour De Force” londinese (quattro serate in quattro diverse venues con quattro diverse formazioni) ed il tributo a Muddy Waters ed Howling Wolf, registrato nel meraviglioso scenario del canyon-anfiteatro di Red Rocks in Colorado, arriva la testimonianza della prima volta del chitarrista al prestigioso Radio City Music Hall di New York.

Perché allora riservare un’altra manciata dei nostri preziosi euro a l’ennesimo disco dal vivo del grande Joe ?

Suonando praticamente ogni sera per i 365 giorni che compongono un’anno, è d’obbligo (come affermato dallo stesso Bonamassa) proporre ad ogni nuovo tour versioni diverse dei brani ricavati dal proprio comunque corposo repertorio.
D’altro canto, non sarebbe nemmeno semplice replicare fedelmente dal vivo composizioni sottoposte in studio a così massicce dosi di sovra incisioni.
Ecco allora che ogni concerto del chitarrista/cantante di Utica riesce a stupire per la qualità di pezzi ri arrangiati,eseguiti da una (nutrita) banda di musicisti che definire di lusso è più che un’eufemismo.

Questo Live At Radio City Music Hall non fa eccezione, anzi.
Il succulento cd (visto il prezzo è consigliata la versione con dvd/blue ray incluso) presenta questa volta anche 2 pezzi inediti ed altri 7 mai incisi precedentemente dal vivo.
Bonamassa attinge a piene mani dall’ultimo album in studio Different Shades Of Blue,presentando nella stragrande maggioranza dei casi delle versioni live delle canzoni più recenti veramente avvincenti.

Travolgente l’inizio della gig grazie alla presenza della rodatissima sezione fiati (l’ex Supertramp Lee Thorburg su tutti) che è solita accompagnare Joe durante le sue esibizioni più blues-oriented.
Menzione particolare per il primo inedito One Less Cross To Bear con un’irresistibile intermezzo di percussioni dell’enorme (in tutti i sensi) fidatissimo Lenny Castro.

A metà concerto un lungo set acustico (praticamente un rinnovato estratto dal repertorio ascoltato in An Acoustic Evening At Vienna Opera House) che trova i suoi highlights con le nuove versioni di Happier Times, Trouble Town ed il secondo eccellente inedito Still Water.
Anche in questa occasione Joe è supportato dagli Hunkcleberries,ormai vera e propria back-Up band acustica del suo entourage.

In chiusura del disco arrivano due dei brani più riusciti della serata.
Love Ain’t A Love Song e So What Would I Do appaiono addirittura superiori alle versioni in studio.
Ri arrangiate magnificamente per esaltare la formidabile interazione tra la chitarra di Joe e l’Hammond del nuovo assunto Reese Wynans, illustre vecchietto già alla corte di John Mayall e Buddy Guy.
Wynans ancor più che in studio si conferma azzeccato sostituto di un mostro dello strumento come Arlan Schierbaum (ormai membro fisso degli Heaven & Earth di Stuart Smith).

I ringraziamenti al pubblico, ai tecnici che hanno trasmesso l’evento ed ai membri della band sembra cosa d’altri tempi in questa serata dal significato particolare :
“E’ stato un grande onore. Da Newyorkese nato, questo show rappresenta una vera pietra miliare per la mia carriera”
Beh…cos’altro aggiungere ?
Una serata memorabile per la fortunata audience del Radio City Hall.

IN CONCLUSIONE

Per mio esclusivo gusto personale avrei preferito un set acustico più breve ,avendo trovato particolarmente irresistibile la parte elettrica (e fiati).
Obbiettivamnete un’altra pregevole uscita discografica di questo titano del Rock Blues contemporaneo, di cui prolificità e qualità non finiscono mai di stupire.

© 2015 – 2018, Nico D’andrea. All rights reserved.

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