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Recensione

95/100

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Trixter – Human Era – Recensione

26 Giugno 2015 27 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2015
etichetta: Frontiers

Tracklist:

01. Rockin’ to the Edge of the Night
02. Crash that Party
03. Not Like All the Rest
04. For You
05. Every Second Counts
06. Beats Me Up
07. Good Times Now
08. Midnight in Your Eyes
09. All Night Long
10. Soul of a Lovin' Man
11. Human Era

Formazione:

Pete Loran - voce e chitarra
Steve Brown - voce e chitarre
P.J. Farley - voce e basso
Mark "Gus" Scott - batteira

 

 

Chi segue questo genere lo sa bene, il periodo che va all’incirca dal ’92 ad inizio nuovo millennio è di sicuro quello considerato da noi fans come il periodo nero per il melodic rock e l’AOR.
Anni che hanno visto Band e Artisti sparire dalla circolazione spazzati via dal nuovo sound proveniente da Seattle.
Pensate quindi quanto possono essergli girate a quei gruppi che proprio negli anni ’90 nascevano e che nel giro di un paio di anni si sono visti precluse le porte per ogni possibile futuro successo.
Ebbene, proprio di uno di questi gruppi ci troviamo a parlare, i Trixter, band statunitense che raggiunse nel 1990 la tanto agognata firma con una major e che diede così vita all’album omonimo seguito a due anni di distanza da Hear! album che letteralmente morì sotto i colpi del grunge.
Ci vorranno vent’anni (anche se nel ’94 uscirà un loro album di cover per una piccola etichetta indipendente) per rivedere, sempre grazie alla nostrana Frontiers Music, etichetta anche di questo nuovo Human Era, il nome Trixter in bella mostra sulla copertina di un album (New Audio Machine – 2012, qui la recensione).
Già da New Audio Machine si intravedeva che la band aveva una certa voglia di “rivincita” o semplicemente di riprendere in mano un “discorso” lasciato in sospeso da troppo tempo (mannaggia a Seattle!)… non giriamoci intorno, come leggerete, con questo Human Era… rivincita arrivata!!!

Rockin’ to the Edge of the Night parte carica, corposa, prepotente e sfacciata. Batteria, chitarre, voce ululante ed il rock cromato e patinato dei Trixter è nuovamente in scena! Si continua sulla scia del Party Rock selvaggio con Crash that Party per confluire in quello più patinato e ruffianone di Not Like All the Rest… e se ne va il primo trittico di questo Human Era ed il responso è uno solo, Contagioso!!!
Si riparte pestando il piede ed infilandoci un riffone alla Van Halen da parte di Steve Brown sulla elettrica For You, anche se è con la successiva Every Second Counts che i Trixter fanno scendere in campo uno dei loro assi di questo Human Era. Easy, melodico, catchy, incalza nota dopo nota, vi entra dentro ed è come se in un attimo si fosse ancora in pieno periodo d’oro!
In un album così “ispirato” dai cliché che gli ’80s portavano con se non poteva certo mancare una ballata. Espressiva, riuscita ed emozionante Beats Me Up è tutto ciò che una classica ballata dovrebbe essere. Se di cliché però vogliamo parlare allora di cliché parleremo e cosa fa più cliché di un bel “uooooouoooo” piazzato ad arte su un pezzo nuovamente ruffiano come Good Times Now con tanto di riff di chitarra che più cliché non si può… beh… mi piacciono i cliché! 😀
Preparatevi per Midnight in Your Eyes perchè se questo pezzo portasse marchiato a fuoco la data di fine ’80 o inizio ’90 allora probabilmente ne parleremo come di uno di quei tanti bei pezzi di cui tanti (troppi?) fans si ostinano a farci credere ormai non esistano più, ed invece i Trixter sono qui per dimostrare l’esatto contrario. Batteria, chitarra, voce, cori, emozione e feeling lavorano all’unisono in questo spendido pezzo di puro e semplice melodic rock!
Ci accingiamo alla chiusura lasciandoci ancora travolgere dall’impatto forte e vibrante di All Night Long e di Soul of a Lovin’ Man per arrivare a far scendere il sipario in grande stile sulle note della titletrack Human Era. Altro pezzo da novanta di questo lavoro targato Trixter che ci fa fare un viaggio nella loro storia e carriera con questo pezzo che sembra estratto pari pari dalla bella storia del melodic rock che ancora si respirava ad inizio ’90.

IN CONCLUSIONE

Se nel suo “arrivo” nel 2015 Marty McFly, il celebre protagonista della trilogia di Ritorno al Futuro, prendesse una copia di questo Human Era dei Trixter e lo portasse indietro nei suoi anni ’80… beh, adesso staremo parlando di questo Human Era come di una delle colonne portanti della nostra musica al pari di album storici di gruppi quali Warrant, Bon Jovi e Poison. Certo che ne uscirebbe anche un bel casino a livello temporale e cronologico ma questo è un altro discorso… 🙂
Sento già le voci di chi dice che ormai quei tempi sono andati, che i capolavori sono stati scritti, che oggi è tutta una copia e bla bla bla… tutto vero se ben ci pensiamo… gli anni ’80 son passati, i capisaldi fondamentali su cui si basa la nostra musica son stati scritti, il melodic rock è una musica dove praticamente non puoi inventare nulla (se no non è melodic rock)… e allora ben venga questo “capolavoro in ritardo” targato Trixter!
Al momento l’album più consigliato dell’anno! 😉

 

© 2015 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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