LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Room Experience (Gianluca Firmo & David Readman) – Intervista

  • Home
  • /
  • Interviste
  • /
  • Room Experience (Gianluca Firmo & David Readman) – Intervista

Room Experience (Gianluca Firmo & David Readman) – Intervista

23 Maggio 2015 3 Commenti Alessandro Lifonti

room_experience_readman_firmo

Una bella storia che da Italiana diventa Internazionale quella che vede la nascita dei ROOM EXPERIENCE (Room Experience – review). Dietro la quale si cela un personaggio solare come Gianluca Firmo.
Abbiamo avuto la possibilità di scambiare due chiacchiere proprio con Gianluca e con David Readman (Pink Cream 69, Voodoo Circle), voce dei Room Experience, per scoprire qualcosa di più di questa bella storia.

Denis Abello

intervista a cura di Alessandro Lifonti
foto di copertina di Alex Ruffinipagina facebook

versione inglese

MR: Gianluca Firmo é il nuovo nome del 2015. Gianluca ha scritto tutte le canzoni del nuovo progetto Room Experience. Ciao man, benvenuto a Melodicrock.it!
GF: Ciao MR.It, ciao a tutti e grazie. Sembra un bentornato a casa, dal momento che navigo spesso su melodickrock.it per tenermi informato sulla mia musica preferita.

MR: Siamo a metà anni ottanta, e Gianluca é un ragazzino. Sta guardando Bon Jovi alla TV. Da allora la sua vita é cambiata, non é vero?
GF: Ahah…beh…sì…più o meno. Avevo sentito Runaway e i Bon Jovi mi sono piaciuti fin da subito, ma ascoltavo anche tanta altra roba diversa, soprattutto pop. E parlando di musica a quell’età dovevo ancora trovare la mia strada e sbandavo a destra e sinistra tra la corsia del rock a quella del pop. Però posso dirti esattamente qual è stato l’anno che ha cambiato la mia vita musicale: fu il 1986….Madonna aveva rilasciato True Blue (un album bellissimo che mi piaceva da matti) e oggi probabilmente mi trovereste perso lungo le vie della musica dance, se non fosse per due pietre miliari rilasciate lo stesso anno: Slippery When Wet e The Final Countdown. Le cassette entrarono nella mia radio e ci sono restate, andando in ripetizione continua. Per un lunghissimo periodo sono state la mia sveglia, la colonna sonora della giornata e la mia ninna nanna. Davvero….avrei dovuto essere sordo per ascoltare quei due album e non promettere eterna dedizione al rock.

MR: Quando hai incominciato a scrivere le tue canzoni? Ti sei reso conto all’epoca che stava uscendo qualcosa di buono dalla tua camera?
GF: Oh, sai…ho musica nella testa in ogni momento…..cammino per la strada e canto melodie a caso….sento un rumore e ci immagino canzone che ne segue il ritmo….leggo una frase sul menù del ristorante e mi viene da pensarla in musica…..se consideri questo scrivere musica, allora lo faccio 24 ore al giorno da quando ho smesso di portare i pannolini. Le mie prime registrazioni “serie”, invece, sono di inizio anni 90, con un favoloso registratore multitraccia a 4 piste preso in prestito dal mio amico Andrea. Allora l’unica cosa di cui mi rendessi davvero conto era quanto mi stessi divertendo: molto probabilmente quello che usciva dalla mia stanza in quel periodo era tutt’altro che buono, ma per me e i miei amici suonava alla grande. Riuscire a costruire qualcosa partendo da zero è una sensazione bellissima.

MR: Quando e dove hai incontrato Pierpaolo Monti e Davide Barbieri per la prima volta?
GF: Ordine sbagliato: un paio di anni fa ho conosciuto Davide e poi, grazie a lui, Pierpaolo. Per quanto riguarda il dove… Davide, come me, è un fan di Bon Jovi di lunga data e il Bon Jovi Club Italia spesso organizza degli eventi a cui Davide è spesso invitato con la sua tribute band, i New Jersey. E in realtà ci siamo conosciuti perchè una delle poche canzoni di Bon Jovi che proprio non sopporto è “Everybody’s broken”; Davide e Pierpaolo, però, su “Charming Graca” ne avevano da poco fatto una bellissima cover. Quindi quando ho incontrato Davide sono andato a complimentarmi e abbiamo avuto l’occasione di parlare per un po’. Da allora ci siamo tenuti in contatto ed ha avuto la possibilità di ascoltare alcune delle mie canzoni, mi ha detto che voleva farle sentire anche a Zorro e così abbiamo deciso di incontrarci tutti quanti per parlare delle canzoni e di possibilità. Dal momento che a loro piacevano, ho ufficialmente chiesto loro di produrre l’album.

MR: Sebbene hai scritto tutte le canzoni dell’ album, Pierpaolo e Davide hanno giocato un ruolo importante. Ci vuoi raccontare qualcosa di questi due grandi musicisti?
GF: Non solo un “grande” ruolo. Sono stati quelli che hanno creduto nelle mie canzoni fin dall’inizio (più di me, persino) e che hanno reso Room Experience possibile. E sì… ho scritto tutti i pezzi, ma 4 li abbiamo riscritti insieme (per quelli a cui interessa: 2 di essi sono contenuti solo nell’edizione limitata). Inoltre abbiamo ripensato tutti gli arrangiamenti per tutte le canzoni, perché i miei potevano costituire un buon punto di partenza e dare una chiara idea della direzione da prendere, ma non volevamo avere canzoni che suonassero rattoppate da aggiunte su aggiunte. Quindi siamo stati senza pietà: abbiamo salvato ciò che c’era di buono, ci siamo liberati di tutto ciò che non funzionava e comunque abbiamo risuonato tutto da zero. Anche perché le canzoni incluse in Room Esperienze sono state scelte da una lunga lista di canzoni che ho scritto negli anni… quindi c’era bisogno di, per così dire, ridare loro una coerenza unitaria di suoni e di stile, pur facendo della varietà di atmosfere una priorità.
Posso dirti che, secondo me, Dave e Zorro hanno fatto un lavoro eccezionale: credo che tra loro si completino benissimo e che abbiano completato al meglio anche il mio lavoro; Davide è un arrangiatore di grande classe e Pierpaolo è un pozzo di idee e conosce talmente bene così tanti artisti da saper sempre individuare quello col tocco giusto per una certa canzone. Sono felice di aver avuto la possibilità di lavorare con loro.

MR: Tu e Pierpaolo siete stati d’accordo su tutto quando si è trattato di registrare le canzoni, o forse lui ha voluto cambiare qualcosa del tuo materiale?
GF: Per niente! Siamo tutti (non scordarti di Davide… anche lui è coinvolto) molto esigenti e volevamo che le canzoni suonassero nel modo che secondo noi era il migliore. Ma naturalmente ognuno di noi ha un diverso background, i propri gusti e le proprie idee: a volte ciò ti porta in direzioni diverse. Quindi tutti abbiamo dovuto accettare dei compromessi e trovare una sorta di equilibrio. Ho cercato di seguire i loro saggi consigli, ma sono anche stato “gentilmente impositivo” quando ho pensato che qualcosa dovesse rimanere come era, o se avevo la sensazione che ci stessimo allontanando dalla mia idea originale.
“Tomorrows Came” aveva un ponte che ora è scomparso. Mi piaceva un sacco e mi è costato rinunciarci, ma la canzone funziona alla grande e quindi è un consiglio che mi ha convinto. In “Run to you”, invece, 3 note di chitarra (letteralmente: 3 note) non erano state suonate. E io le volevo davvero perché secondo me erano la risposta perfetta della musica alla voce. Mancavano ancora il giorno che siamo andati per il mix, così mi è venuta l’idea di chiedere ad Alessandro se poteva suonarle lui: il bello è che l’ha fatto con così tanto stile! Si è alzato, ha preso la più bella chitarra che io abbia mai visto (e che probabilmente costa più della mia macchina) e ha detto “proviamo!”. Data la chitarra utilizzata e il numero di note suonato, credo che sia il fill di chitarra con il costo-nota più alto della storia. Se da parte di Ale non è una dimostrazione di stile questa….. Ovviamente, comunque, c’è riuscito e per quelle tre note ha avuto dei crediti speciali!
Ecco…. ci sono state discussioni così praticamente per ogni canzone, ma secondo me dirsi sempre tutto è il modo migliore di lavorare, anche se il più difficile. Io mi sono divertito tantissimo. Dovresti chiedere a Pierpaolo e Davide se anche per loro è stato lo stesso…ahahah!

MR: Se dovessi scegliere una traccia del cd, quale sceglieresti e perché?
GF: Uhm…è davvero difficile per me sceglierne una. Soprattutto perché la mia preferita dipende dal mio stato d’animo al momento in cui ascolto. Per esempio…”Not time yet for a lullaby” non è la canzone adatta se vuoi rilassarti, ma mi piace un sacco il fatto che sia tanto allegra. Tra l’altro, siccome sono un entusiasta, ogni volta che finisco una canzone ho la sensazione che sia la migliore che ho mai scritto, salvo che poi essere smentito dal tempo: penso che l’unica risposta corretta alla tua domanda abbia bisogno della prova del tempo. Diciamo che al momento sono profondamente innamorato di “the only truth”: per la sua atmosfera e per via del testo: credo che tutti vorrebbero avere la possibilità di sentirsi dire quelle parole o di poterle dire a qualcuno.

MR: La prestazione di David Readman sul disco é incredible. Come siete arrivati a lui? Chi l’ ha scelto?
GF: Beh…è più corretto dire che lui ha scelto noi. Abbiamo potuto contattare David grazie ad Alessandro Del Vecchio (sempre lui!) e gli abbiamo mandato del materiale da ascoltare. Quando ci ha risposto dicendoci di sì, eravamo tutti davvero felicissimi.
Dal momento che la mia idea fin dall’inizio era di avere un solo cantante per tutto il cd, una delle prime domande che mi hanno fatto Davide e Zorro è stata: chi?
Abbiamo pensato a un sacco di nomi e io ho focalizzato la mia attenzione sul timbro di voce che mi piace sentire sulle mie canzoni e sulla capacita di cantare stili diversi, dal momento che una delle nostre priorità era avere un’alta varietà di atmosfere nel cd.
Quindi i molti nomi sono diventati pochi. Sai: se devi scegliere un cantante adatto ad una sola canzone, possono venirtene in mente moltissimi; se però nell’arco dello stesso album deve cantare cose come “Queen of every heart” (che ha un vago sapore di Svezia) e “No signs of summer” (che in alcuni punti ha degli echi Funky) la scelta non è più così ovvia.
Nonostante fossimo tutti abituati a sentirlo su pezzi più pesanti, eravamo tutti d’accordo che David sarebbe stato perfetto: è uno dei più talentuosi cantanti che io abbia sentito, e la sua voce è calda e potente allo stesso tempo….è in grado di raggiungere tonalità altissime e farti un vibrato basso il secondo successivo…..in più l’AOR mancava ancora alla sua discografia. Sono felice che tu e molte altre persone siate d’accordo che la sua prestazione sia stata ottima. Io penso che per lui sia stata una bella sfida. E credo che abbia sicuramente vinto.

MR: (David Readman) Qual’é stato il tuo primo pensiero quando hai sentito i pezzi di Gianluca?
DR: Ho sentito qualche canzone all’inizio, e non é facile determinare cosa e quanto sarà buono il progetto. Ma devo dire che dopo aver sentito una traccia ho capito subito che si trattava di un gran disco. E poi sono stato contattato da Alessandro Del Vecchio e quindi sapevo che si sarebbe trattato di un grande lavoro.

MR: (David Readman) É stato difficile per te interpretare queste canzoni poiché questo é un genere musicale un po’ diverso da quello che sei abituato a cantare?
DR: Non direi che é stato difficile, ma avevo bisogno di un po’ di tempo per abituarmi alle canzoni. Ma é sempre così, e mi ci é voluto un po’ di più. Sono comunque soddisfatto del risultato anche se a quel tempo stavo cambiando studio.

MR: Un sacco di musicisti pazzeschi hanno suonato su questo album. Li conoscevi tutti prima d’ incominciare a lavorarci insieme? Cosa ci racconti di loro?
GF: Li conoscevo tutti all’interno delle rispettive band o per il loro lavoro su Charming Grace e Shining Line, ma Zorro mi ha anche fatto scoprire anche alcuni loro lati musicali meno noti.
Devo ammettere che, da grande fan dei 91suite, sono stato contento in modo particolare che Iván González abbia preso parte a Room Experience, ma tu hai ragione: sono tutti eccezionali e il mio sorriso diventava più largo ogni volta che Zorro mi comunicava che qualcuno aveva accettato di far parte del disco. Non ti dirò nulla di loro come musicisti, perché le loro carriere e la loro musica parlano per loro, ma sono stato così fortunato da lavorare con persone splendide, che non mi hanno mai fatto sentire un nuovo arrivato: mi hanno messo a mio agio, hanno ascoltato le mie richieste e hanno davvero dato il loro meglio. In più ho avuto la fortuna di diventare amico di alcuni di loro.

MR: Il cd é stato mixato e masterizzato dal potente Alessandro Del Vecchio. Ti é piaciuto lavorare con lui. Ti ha dato qualche consiglio?
GF: Ahahahah! Dovrei risponderti “lavorare con Alessandro è bello perché hai l’occasione di vedere come lavora un vero professionista!”. Me ne sono uscito con questa frase innocente mentre eravamo tutti agli Ivory Tears Studios per il mix e ci ha fatto fare qualche grassa risata, perché sembrava che non pensassi che Davide e Pierpaolo fossero veri professionisti. Mentre assolutamente lo sono. Semplicemente, per me, dopo più di un anno, era normale lavorare con loro. Ma sai…la frase sbagliata al momento sbagliato…e ne sto ancora pagando le conseguenze. In ogni caso….credo che tu possa avere la misura di quanto è bravo Alessandro quando vedi con che facilità arriva al risultato che gli chiedi, anche se sembra complicato. Nessuna richiesta sembra preoccuparlo. Fà tutto con naturalezza, o almeno ne dà l’impressione. Mi ha dato un sacco di consigli, non solo sul mix, ma anche prima e dopo aver finito l’album. È sempre gentile, ma dice chiaramente quel che pensa. Ecco perché mi fido di lui. Anche se a volte mi domando quanto a lungo posso tormentarlo senza che mi auguri di fare un bagno con i piranha.

MR: Hai firmato con la grande melodicrock records. Come sei entrata in contatto con Andrew McNeice?
GF: Tutti conoscono Andrew di melodicrock.com. È uno di quelli che ogni giorno ci mette tutto il suo impegno per tenere viva questa musica. Quindi quando abbiamo cominciato a contattare le etichette, è stata una scelta naturale offrire il disco anche a Melodicrock Records. E devo dirti: ciò che mi ha davvero convinto a firmare per la sua etichetta è stato il suo entusiasmo fin da subito. Gli abbiamo mandato il disco e ci ha risposto in tempi brevissimi dicendoci che gli piaceva un sacco. Non ha girato attorno alle parole. Inoltre, mi sembra che presti anche notevole attenzione alla parte contrattuale dell’artista, che è una cosa bellissima. Siamo in contatto quasi giornaliero e trova sempre il tempo di esserci, se ne ho bisogno. Se al giorno d’oggi le persone potessero firmare i contratti con una stretta di mano, come facevano anni fa, Andrew sarebbe sicuramente una delle persone a cui stringerei la mano.

MR: Parliamo della copertina. É fantastica. Come siete arrivati ad essa?
GF: Sono contento che ti piaccia. Piace anche a me, molto, e credo che Antonella abbia fatto un lavoro magnifico. Io ho solo “fornito” il moniker e il logo (volevo un ambigramma…non chiedermi perchè…semplicemente lo volevo) quindi credo che Antonella Astori sarebbe la persona più indicata a spiegarti come le è venuta l’idea. Io posso dirti che l’idea base si è solo arricchita di particolari che ci sono venuti in mente durante i lavori….la scelta dei colori, parole nascoste (o non troppo nascoste). E posso aggiungere una curiosità: il testo e lo spartito che vedi dietro le porte sono effettivamente il testo di “the only truth” e lo spartito di “only goodnight”. E c’è molto altro da scoprire: perché non ci provi?

MR: Sappiamo che la tua famiglia significa molto per te. Come hanno reagito quando hai detto loro che volevi inseguire il tuo sogno di Rock ‘n’ Roll? Ti hanno sempre supportato?
GF: Guarda…ho sempre suonato e scritto canzoni avendo come unici obiettivi il piacere mio e dei miei amici e la disperazione dei miei vicini. Forse non è molto comune che un uomo di 41 anni si metta a inseguire un sogno che di solito inizi a seguire quando sei molto più giovane (non che sia vecchio, eh…non provare nemmeno a pensarlo!), ma se sono sicuro di una cosa è che dalla mia famiglia ricevo incondizionatamente amore e supporto e così è stato anche stavolta. Ho ascoltato consigli e pareri di tutti i tipi, ma ho ricevuto sempre pieno supporto a ogni decisione.

MR: Hai scritto molte canzoni in camera tua negli ultimi quindici anni. Ci sono abbastanza tracce per una seconda release. Quindi la domanda é: ci sarà una seconda release?
GF: Corri troppo. La prima domanda è “alla gente piacerà Room Experience?” In questo caso ci sono le canzoni già pronte per ben più di una release. E continuo a scriverne di nuove, quindi ce ne saranno anche di più. Ma per ora restano al sicuro nei miei hard disks. O nella mia mente.

MR: I tuoi cinque dischi preferiti di sempre…
GF: In nessun ordine particolare e lascio Bon Jovi e Europe fuori dalla classifica, perché è grazie a loro se ho amato tutti gli altri:
Helloween – Keeper of the seven keys – Part II
Skid Row – Slave to the grind
Belinda Carlisle – Runaway Horses
Savatage – Streets
l’ultimo posto disponibile cambia, ma per ora diciamo Place Vendome – Streets of fire

MR: I migliori concerti della tua vita sono…
GF: Bon Jovi – Milano – 6 aprile 1993
Eagles – Arena di Verona – 29 maggio 2006
Bruce Springsteen – Milano – 4 giugno 2013

MR: Gianluca, grazie mille per questa intervista. Vuoi aggiungere qualcosa?
GF: Uhm…..odio gli ombrelli e adoro l’Ovomaltina. interessa a qualcuno? Ciao!

© 2015, Alessandro Lifonti. All rights reserved.

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

3
0
Would love your thoughts, please comment.x