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20 Maggio 2015 10 Commenti Alessandro Lifonti
intervista a cura di Alessandro Lifonti
MR: Ciao Robin, grazie mille per rispondere alle nostre domande. Hai molti fans qui in Italia, e non vedono l’ora di leggere questa intervista.
RB: É così bello sentire queste parole. Come sai sono molto fiera di far parte della comunità italiana.
MR: Robin, torniamo a quando eri una ragazzina. Qual’é il tuo primo ricordo musicale?
RB: Il mio primissimo ricordo musicale é di mio padre che canta “Pennies from heaven”, una vecchia canzone di Bing Crosby. Poi ovviamente c’é stato “Thank heaven for little girls”. Grande ricordo d’ infanzia.
MR: Hai incominciato la tua incredibile carriera come cantante d’ accompagnamento di Melissa Manchester e Chaka Khan tra gli altri. Ti ricordi i tuoi primi giorni nel mondo della musica?
RB: Certo che me li ricordo. Ma i miei primissimi giorni li ho passati per strada come cantante principale. Ed é stato così finché mi sono trasferita a New York, e sono diventata una cantante in studio facendo le seconde voci a molti grandi nomi degli anni ottanta. Quelli sono stati i riconoscimenti professionali per tutto il mio duro lavoro e dedizione nel cantare i successi di coloro che ho ammirato.
MR: Sei nata a Brooklyn. Negli anni ottanta c’erano un sacco di locali sulla costa est americana. Quando ripensi a quei giorni, cosa ti manca di più e cosa non ti manca?
RB: Mi manca lo stupore adolescenziale di tutto ciò. Uscire era un grande evento. Vedere gli artisti dal vivo a tredici anni era come morire e andare in paradiso. Mi ricordo il mio primissimo concerto al Filmore east dove ha suonato Fleetwood Mac. Al mio primo vero concerto ho visto Stevie Nicks. Ho pianto perché in quel momento ho capito che il mio sogno era quello di diventare un’ artista.
MR: Hai pubblicato parecchi album (troppi da menzionare). Qual’é il tuo preferito e perché?
RB: Quello in cui mi sono divertita di più nel realizzarlo é stato il meno conosciuto: “Can’t get off”. Quel disco é stato registrato a casa di Peter Gabriel a Box, Inghilterra. Mi é stato detto che una volta quello studio era una vecchia cartiera trasformata in una villetta. Ha circa cent’ anni. Lo studio é stato costruito come un enorme nave. Tutto é nuovo e vecchio allo stesso tempo. Lo studio di Peter é pieno di strumenti da tutto il mondo e curato oltre ogni immaginazione dei percussionisti. La mia villetta era bellissima con due piani, e una vasca da bagno decorata con artigli, perfettamente arredato per una collezione di fantasia nella campagna inglese. Ho incontrato Ginger Baker e Jack Bruce. In realtà abbiamo tutti pranzato insieme nella casa principale. Era surreale, fantastico, “tutto crema” (scritto così in italiano nella versione inglse dell’intervista… n.d.r.)! L’ album era pieno di amici di Steve Ferrone. Dal batterista degli Average white band/Eric Clapton a Hamish Stewart che ha cantato le seconde voci per me a Lani Groves, lei é la voce femminile di Stevie Wonder su “You are the sunshine of my life”. Andy Richard ha prodotto l’ album, e tutti gli amici da New York sono venuti per far parte del disco. Troppi ricordi meravigliosi da catturare in un paragrafo. Potrei scrivere un libro.
MR: Hai lavorato con produttori (Desmond Child tra gli altri), musicisti, e compositori pazzeschi durante la tua carriera. Immagino ci siano troppi “dietro le quinte ” da raccontare, ma se dovessi scegliere un ricordo, quale sceglieresti?
RB: Direi il giorno che ho trascorso con Desmond Child e Diane Warren a scegliere le canzoni per l’ album “Trouble or Nothing”. Eravamo tutti in piedi intorno al piano di Diane mentre lei sparava fuori un successo dopo l’ altro.
MR: Robin, qualche anno fa hai lavorato con due ottimi musicisti italiani, e sto parlando di Pierpaolo Monti e Amos Monti. Hanno pubblicato un progetto dal titolo Shining Line. “Heat of the light”: ti ricorda niente questa canzone? Ti andrebbe di raccontarci questa tua esperienza?
RB: É stata una piacevole esperienza cantare per questo progetto. É una canzone con un sacco di sentimento. Perfetta per me.
MR: Sei sposata con James Christian dal 1996. Pubblichi spesso fotografie su Facebook della vostra bellissima figlia. Come trascorri le tue giornate quando non lavori?
RB: Le nostre giornate sono molto simili a quelle di ogni altra normale famiglia formata da un’ attrice, un produttore, e un cantante LOL.
Seriamente….amiamo cucinare, mangiare, e guardare film. Quando non facciamo queste cose, siamo in spiaggia o facciamo altro. Olivia é spesso a fare le prove per gli spettacoli, e noi siamo tra il pubblico raggianti e orgogliosi.
MR: Se Robin Beck non fosse una rockstar cosa sarebbe?
RB: Credo che sarei nell’ A&R (artisti e repertorio).
MR: Chi é la tua cantante preferita della nuova generazione?
RB: Katie Perry e Demi Lovato.
MR: Abbiamo appena visto gli House of Lords (il gruppo di tuo marito) qui in Italia al Frontiers Rock Festival. Qualche possibilità di vederti suonare nel nostro paese prossimamente?
RB: SI! Il prima possibile.
MR: Robin, grazie ancora per questa chiacchierata. L’ Italia ti ama. Tienilo a mente 😉
RB: Il sentimento é reciproco. Amo l’ Italia e la sua gente. Grazie per avermi invitato a fare questa intervista con te. Siate tutti benedetti.
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