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11 Maggio 2015 23 Commenti Nico D'andrea
genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Borila Records
Tracklist:
01. 21 Guns Salute (Goes Boom)*
02. Nothin' At All
03. Can't Break Away
04. Remember*
05. Fallin'Outta Love*
06. Glorious
07. Supernatural Disguise
08. Shooting Star*
09. Lies*
10. Put Out The Flames*
11. Free Wind Desperado
12. Sweet Obsession*
13. American Nights
14. With A Little Help From My Friends
* migliori pezzi
Formazione:
Hans Ziller - Chitarre
David Reece - Voce
Ronnie Parkes - Basso
Frank Pane - Chitarre
Harry Reischmann - Batteria
Ospiti:
Paul Morris - Tastiere
Alessandro Del Vecchio - Tastiere (tracce 12 e 13)
Questo racconto ha inizio nella metà degli anni 80.
La vigorosa rinascita del genere Heavy Metal sulla spinta del movimento NWOBHM e l’esplosione della nuova scena americana sembra non essere sufficiente a saziare la fame di potenza e watt dei giovani headbangers.
Il mondo occidentale viene così devastato dall’ondata “Thrash Metal” montata nella Bay Area di San Francisco.
Ben presto l’uragano di violenza e distruzione si abbatte anche sull’Europa trovando il suo terrificante epicentro in Germania, dove con la nascita di gruppi come Sodom, Destruction e Kreator raggiunge la sua evoluzione più estrema.
I nuovi figli dell’Apocalisse brandiscono i loro strumenti come primordiali armi da caccia seminando il terrore tra le pacifiche tribù cresciute sotto le dolci cascate di melodia create dai mitici Scorpions.
In lontananza, distante dal fragore della battaglia, si scorge la luce di un “falò”.
La sua calorosa fiamma sembra allora avere il potere di allontanare le infernali creature, riunendo intorno a sè i seguaci del grande Hard Rock melodico europeo.
Ad innalzare la torcia che lo alimenta sono quattro ragazzi di Ingolstadt che scelgono come nome di battaglia il suggestivo monicker “Bonfire”.
Il debutto discografico dei Bonfire “Don’t Touch The Light” (1986) rimane indiscutibilmente una pietra miliare nella storia della scena Hard Rock europea, che nel suolo germanico ha sempre trovato un rigoglioso terreno di crescita.
Dopo tre lavori di livello assoluto, pubblicati tra il 1986 ed il 1989 e svariati cambi di formazione per oltre vent’anni il falò ha emanato una luce alquanto debole, così debole da arrivare persino a spegnersi.
Non ho alcuna esitazione quindi ad asserire che questo Glorious dei Bonfire rappresenta un ritorno a dir poco sorprendente.
Orfano dello storico vocalist Clauss Lessman, che ha da sempre caratterizzato il marcato timbro melodico della band, il chitarrista fondatore Hans Ziller (oggi unico titolare del prestigioso brand) si ripropone con una rinnovata line-up e consegna ai fans un lavoro che in questo già prolifico 2015 è destinato sicuramente a lasciare il segno.
La grande sorpresa è proprio la discussa presenza alla voce di David Reece, il cui flebile ricordo che avevo dai tempi dei Bangaloire Choir è rimasto tale, solo un ricordo.
Qui Reece caratterizza tutto il platter con una prova di grande carisma, finalmente libero di omaggiare le bands che per approccio (ovviamente) vocale rappresentano la sua dichiarata e più grande influenza : Deep Purple ed Ufo.
Il comparto strumentale beneficia però di un sound assolutamente attuale ed a dir poco esplosivo grazie al lavoro di mixaggio e mastering sapientemente affidato ad Alessandro Del Vecchio.
L’intro di tastiere e chitarre armoniche (da sempre indiscusso trademark della band) di 21 Guns Salute ci catapulta in quello che verosimilmente sarà il “Power Rock anthem” dell’anno, con tanto di salva di cannone aka “For Those About To Rock” in chiusura del brano !
Ancora il timbroultra classico di Reece sul tappeto di doppia cassa e basso di Nothin’ At All, che nel bridge rallentato a 3/4 del pezzo sembra posseduto dal miglior Gillan d’annata.
La prima ballata Fallin’ Outta Love potrebbe tranquillamente essere uno slow dei Nazareth, da brivido.
Una doverosa annotazione per i fans del classico sound Bonfire : Non temete amici !
Remember e Put Out The Flames diventeranno subito degli highlights nella vostra playlist personale , grazie anche ai rinnovati duelli tra asce di un sempre grande Ziller e l’eccellente Frank Pane.
Molto belle anche le versioni ri-registrate di due classici,ripresi da Fireworks, American Nights e Sweet Obsession. Quest’ultima in particolare è a mio avviso molto più adatta al timbro di Reece che a quello di Lessman.
Da evitare invece la (un po’) pacchiana title-track come l’inspiegabile cover di With a Little Help From My Friends, fortunatamente relegata a fine disco.
IN CONCLUSIONE
Questo “Glorious” si distingue dunque per l’originale mix tra un sound sopraffino e di grande impatto (comunque distante da certe forzature “US-Rock oriented” di “Point Blank”) ed il forte “flavour” retrò dato dalla convincente prova vocale di David Reece.
Insomma grande e potente Hard Rock d’autore che non potrà non entusiasmare tutti gli amanti del genere e che anzi spero potrà convincere anche i più scettici, delusi dall’utilizzo del marchio “Bonfire” senza lo storico singer Claus Lessmann.
Una cosa è certa la fiamma di quel falò non si è mai spenta, forse aspettava solo il vento giusto per potersi ravvivare.
© 2015 – 2017, Nico D’andrea. All rights reserved.
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