Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
17 Marzo 2015 18 Commenti Nico D'andrea
genere: Melodic Metal/Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Escape Music
Tracklist:
01. The Beast Is Dead
02. Evil (Become A Believer)
03. Don’t Stop
04. Hole In The Sky
05. End Of The World*
06. Thunder In Your Heart*
07. Lights In The Sky
08. Never Enough
09. Darling
10. Lost Boy
11. Fly Away
* migliori pezzi
Formazione:
J.K. Impera - Batteria
Tommy Denander - Chitarre
Matti Alfonzetti - Voce
Mats Vasfjord - Basso
Ospiti:
John Leven - Chitarra in “Thunder In Your Heart”
“Impera”!
Monicker alquanto impegnativo quello scelto da Johan Kihlberg ,aka J.K.Impera, per il suo primo personale ensemble, qui già alla terza fatica in soli quattro anni.
Impegnativo come i roboanti proclami di questo misconosciuto batterista svedese, così audaci da far impallidire in quanto ad autostima Kiss e Manowar messi assieme.
Il fantomatico turnista vanta (tra le altre) alcune collaborazioni proprio con gli ex-Kiss Bruce Kulick e Vinnie Vincent e non fa proprio nulla per nascondere l’infatti dichiarata venerazione per la band Newyorkese, utilizzando on stage addirittura il face painting.
Eppure Mr.Impera deve godere di un certo credito all’interno della prolifica scena svedese, tanto da poter contare sui servigi di autentici pezzi da 90 come Tommy Denander e Matti Alfonzetti fin dal primo disco (Legacy Of Life 2012) membri fissi della band.
Per dovere di cronaca mi vedo però subito costretto a smorzare gli entusiasmi dei molti estimatori di Denander ed Alfonzetti che avvicinandosi magari per la prima volta a questi Impera potrebbero già sognare voli pindarici nella stratosfera AOR.
Come nei lavori precedenti (in particolare nel secondo Pieces Of Eden 2013) non troverete qui traccia di quelle cesellature ed assoli cromati che hanno reso grande Denander ne tantomeno del timbro caldo e sensuale dell’Alfonzetti Jagged Edge-era.
Un “early warning” per chi come me di Tommy ha amato il “progetto” Radioactive, i lavori con Jim Jidhead , Joseph Williams (Vertigo) , con i Mecca di Joe Vana e la fulgida meteora Techo-AOR Spin Gallery.
La partenza di “The Beast is Dead” poggia infatti su un riff tranciante e fa da apripista ad una serie di pezzi che spaziano dal Melodic Metal ad un certo Hard Rock con rari ma fastidiosi inserti Alternative sulla scia degli ultimi noiosi Lynch Mob.
Ascoltate il singolo “End of The World”, dalla linea melodica più adatta alla laringe abrasiva di Chad Kroeger dei Nickelback che alla disciplinata ugola di uno smarrito Alfonzetti.
A confondere una volta in più l’ascoltatore ci pensa poi l’imbarazzante ballata pseudo “Whitesnake-Is This love” dal melenso titolo “Darling“.
Non bastano le sporadiche apparizioni verso il guitar driven AOR di “Thunder In Your Heart” e “Never Enough” per posizionare il platter verso un livello più consono alle indiscutibili potenzialità dei protagonisti.
IN CONCLUSIONE
La domanda su cosa ci azzecchino Tommy Denander e Matti Alfonzetti con simili sonorità sorge spontanea.
Aldilà delle opinabili disquisizioni stilistiche mi piace paragonare questo “Empire Of Sin” ad un’automobile. Diciamo la terza versione del modello “Impera” di casa Escape.
Una macchina dal design semplice, con un paio di optional che promettono grandi prestazioni sulla carta ma tradiscono le aspettative alla prova su strada.
Insomma… i più esigenti di voi grattando sotto la lussuosa vernice metallizzata troveranno un bel po’ di ruggine, adatto invece per chi si accontenta di una bella utilitaria da usare per tranquille scampagnate fuori porta.
© 2015 – 2018, Nico D’andrea. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli