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Recensione

95/100

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Eclipse – Armageddonize – Recensione

26 Febbraio 2015 51 Commenti Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. I Don’t Wanna Say I’m Sorry *
02. Stand On Your Feet *
03. The Storm *
04. Blood Enemies *
05. Wide Open *
06. Live Like I’m Dying *
07. Breakdown *
08. Love Bites *
09. Caught Up In The Rush
10. One Life – My Life
11. All Died Young *

* migliori pezzi

Formazione:

Erik Martensson – voce e chitarra
Magnus Henriksson – chitarra
Robban Bäck – batteria
Magnus Ulfstedt – basso

 

Gente e popoli di tutto il mondo convertitevi ora al melodic rock prima che sia troppo tardi, l’Armageddonize è qui e scenderà dal cielo preceduto da un Eclipse come non mai. La fine della musica per come la conoscete oggi è vicina, una nuova alba fatta di melodic rock e hard rock di qualità ci attende!
No, non ho esagerato con polenta e cinghiale l’altra sera, ma avevo bisogno di un’entrata ad effetto per dare il giusto tributo al ritorno degli Eclipse di Erik Martensson e Magnus Henriksson che mai come a questo giro (e così giochiamoci nelle prime battute tutta le recensione, con il benestare di quel “In Conclusione” a fondo pagina) posano sul lettore un album veramente in grado di “Armageddonizzare” il panorama del melodic hard rock attuale.
Sempre più una band delle meraviglie, sempre poggiata sui due cardini Erik Martensson (se volete saperne di più su di lui, godetevi questa monografia) e Magnus Henriksson e con sempre quel tritaossa dietro le pelli di Robban Bäck. La novità sta nell’innesto come elemento stabile di Magnus Ulfstedt al basso, che magari qualcuno si ricorderà per essere stato il batterista dei Grand Design… si, batterista, ma qui reinventato bassista, tanto si sa che gli Svedesi sono delle vere macchine da guerra musicali intercambiabili ai vari strumenti come i pezzi dei Lego!
Formazione che sembra diventare così più stabile e come vedremo in seguito giovare di questa aggiunta proprio sulla sezione ritmica della band! Prima di addentrarci nei meandri di questo Armageddonize ricordiamo che l’album arriva a qualche anno di distanza da Bleed & Scream del 2012 (qui la recensione) che aveva riportato in auge il nome Eclipse dopo lo splendido Are you Ready to Rock del 2008.

I Don’t Wanna Say I’m Sorry e Stand On Your Feet sono la prima guardia Eclipsiana a sfondare i nostri timpani. Riff potenti, una gragnola di cori e batteria fuori controllo, il tutto condito da una linea melodica eccezionale!!! Bellissima anche The Storm che ad un’entrata lenta piazza un continuo violento e straripante. Catchy oltre ogni limite, il ritornello non vi mollerà più!
La tastierosa e chitarrosa intro di Blood Enemies è li per prendervi per mano e condurvi sempre più nell’Eclipse sound. Una sezione ritmica energica e potente rende cattiva oltre ogni misura la prova vocale di Erik Martensson. La sua voce tra l’altro è in continua crescita e risulta qui brillante e vibrante come non mai! Decisamente riuscito anche il solo di chitarra.
Non è facile descrivere un pezzo come Wide Open, splendido nel suo incedere rabbioso e melodico allo stesso tempo a cui un ritornello da “grandi speranze” dona quello slancio che rende decisamente difficile trattenere la voglia di cantarlo a squarciagola con i pugni rivolti al cielo!
Live Like I’m Dying è sicuramente il pezzo più W.E.T. oriented del lotto, tanto che ti aspetteresti un Jeff Scott Soto alla voce, ma Martensson non fa rimpiangere l’omone Soto e piazza una splendida ballata in grado di sciogliere ben più di un cuore.
Con Breakdown e Love Bites si torna a pestare il piede nella polvere dell’hard rock. Più americaneggiante lo stile della prima che profuma di vecchio whiskey, mentre la seconda è pura adrenalina con voce, chitarra e sezione ritmica che si rincorrono in una gara che sembra senza fine. Refrain da cardiopalma, tachicardia a mille! Uno dei miei pezzi preferiti del lotto!
Parlavamo ad inizio recensione dell’innesto in formazione di Magnus Ulfstedt e del suo apporto alla band, ascoltatevi Caught Up In The Rush con quel suo basso cupo e pressante per capire cosa intendevo. Resta ancora il tempo per godersi One Life – My Life, alto pezzo bello adrenalinico che viene però bruciato dallo sprint della velocissima All Died Young, mi aspettavo una ballata, mi sono trovato a sobbalzare sulla sedia dalla eccitante carica hard rock diretta e sfacciata del pezzo!

IN CONCLUSIONE

Poco da fare, quando il disco finirà di girare… voi ne vorrete ancora! Gli Eclipse senza ombra di dubbio per il sottoscritto si prendono la palma di miglior melodic hard rock band del nuovo corso. Stile assolutamente personale, vivacità in fase di songwriting, una band affiatata e galvanizzante, sono solo alcuni degli aspetti che elevano gli Eclipse al di sopra di molte altre realtà simili.
Armageddonize suona puro Eclipse al 100% dalla prima all’ultima nota con songs come I Don’t Wanna Say I’m Sorry, Wide Open, Love Bites che ti entrano letteralmente dentro. Difficile trovare difetti in un lavoro come questo dove tutto è molto curato come nello stile a cui ci ha abituato Erik Martensson, e a voler ben vedere non se ne trovano… forse giusto per fare il pignolo guastafeste ci avrei messo un lento in più, ma questo è un fattore assolutamente personale. Per il resto ci troviamo di fronte sicuramente a una delle migliori uscite degli ultimi anni! Grandi Eclipse!

© 2015 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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