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16 Dicembre 2014 1 Commento Denis Abello
Il secondo album Devil On My Shoulder (qui la recensione) li ha consacrati come una delle migliori glam hard rock band italiane ed internazionali. Non ci siamo quindi fatti sfuggire l’occasione di fare due parole con gli Hell in The Club!
Denis Abello
intervista a cura di Alessandro Lifonti
MR: É arrivato il momento per noi di melodicrock.it d’ intervistare una rock band italiana, e che colpo! Ci facciamo una chiacchierata con la potente rock band: Hell in the club! Benvenuti ragazzi!
HITC: Hey Alessandro. É un piacere per noi!
MR: Suonate tutti quanti in diversi gruppi metal (Elvenking, Secret Sphere, Death ss). Perché avete cambiato dal metal all’ hard rock, e vi siete uniti per dar vita agli HITC?
HITC: Con gli HITC Andy voleva finalmente avere una band che suonasse la music che ama di più. Ed é l’ hard rock/ rock ‘n’ roll. Quindi questo é il motivo per cui ha avviato questo progetto, e per questo ha scelto altri tre ragazzi che sono nati e cresciuti con il suo stesso genere musicale: Fede, Picco, ed io. Da ragazzi eravamo tutti fans di grandi gruppi come Aerosmith, AC/DC, Guns ‘n’ roses, Led Zeppelin, Motley Crue, e così via, quindi, con gli HITC abbiamo finalmente avuto l’ opportunità di suonare la musica che abbiamo nel nostro cuore 🙂
MR: C’è un nuovo album (Devil on My Shoulder) uscito in questi giorni. É un mix tra sleaze, glam, street e hard rock. Quali sono le bands che più vi hanno ispirato per scrivere i pezzi di questo disco?
HITC: Quando scriviamo musica é tutto molto istintivo e spontaneo, quindi non c’è una vera ricerca dell’ ispirazione. É vero anche che poiché siamo stati cresciuti con il grande hard rock, é naturale che nella maggior parte delle canzoni ci possano essere riflesse le bands che abbiamo già menzionato. Ma siamo anche molto aperti di mente e ascoltiamo tutti i tipi di musica, quindi in realtà quell’ ispirazione può venire da qualsiasi parte.
MR: Ascoltando Devil on your shoulder, si passa da un pezzo molto potente ad una balla dolcissima: é incredibile! Secondo te, quali sono i punti forti di questo cd?
HITC: Risponderò sempre quello che le persone dicono a noi, perché é molto difficile giudicare il proprio album e la propria musica. I nostri fans e molte recensioni dicono che i punti di forza di questo disco sono la nostra personalità, la nostra energia, e la volontà di dare ad un genere come questo, che é stato sfruttato fino alla morte, una piccola scintilla di freschezza. Questo é assolutamente il più grande complimento che le persone possano fare ad un gruppo che onestamente ha incominciato solo per divertimento: ciò significa che abbiamo sorpassato il nostro obiettivo, e siamo anche andati oltre! Wow 🙂
MR: In questi giorni é veramente dura andare là fuori e suonare dal vivo in Italia. Se non sei una cover band fai molta fatica. Cosa pensi di tutto questo, e ci sono possibilità che mettiate in piedi un vero tour anche se state già suonando qualche data qua e là?
HITC: Sì, ho capito cosa intendi, anche se per il precedente album abbiamo fatto un sacco di date mostruose in giro per l’ Italia, e non solo. É stato ovviamente grazie alla nostra musica, e alla nostra volontà di suonare ovunque, anche quasi gratis, ma anche grazie alla squadra di persone che era e che sta lavorando con noi. Questo dura lavoro ci ha portati su grandi palchi come l’ Heineken Jamming Festival e il Sonisphere tra gli altri. Proprio ora stiamo organizzando un piccolo tour italiano da Gennaio ad Aprile. Faremo qualcosa come sei o sette date in bei locali. Poi vedremo come le cose vanno avanti!
MR: Parliamo dei testi, perché siamo tutti sorpresi dal vostro songwriting! Poiché non siete di lingua madre inglese, come fate a scrivere testi profondi come “bare hands” o “we are the ones”?
HITC: Beh, veramente io sono metà inglese (Davide Moras) quindi sono un po’ avvantaggiato, eheh! Ci prendiamo grande cura dei testi. Andy ed io crediamo fermamente che i testi debbano essere importanti tanto quanto la musica, che siano leggeri e divertenti, o profondi e seri.
MR: Il punto debole di alcuni cantanti italiani quando cantano in inglese é l’ accento: si sente l’ accento italiano nella loro voce! Davide: quando ti sentiamo cantare non sentiamo quell’ accento. Com’è possibile?
HITC: Beh, ho svelato il mistero nella domanda precedente eheh! Mia madre viene da un posto vicino a Manchester e si é trasferita in Italia quando aveva 19 anni. Quindi durante la mia infanzia ero in stretto contatto con l’ Inghilterra. Lo sono ancora, quindi questo mi aiuta parecchio. Sono anche molto consapevole di questa cosa, odio quando i cantanti hanno un forte accento e cantano ancora in inglese. E non lo dico con arroganza, penso solo sia importante!
MR: Perché l’ Italia é così distante dai paesi scandinavi (Svezia soprattutto) quando si tratta di musica rock? Cosa possiamo fare per migliorare questa situazione?
HITC: La Svezia é una gemma quando parliamo di rock e heavy metal. Lo é sempre stata. Quindi penso sia nel loro sangue dopo tutto. Ma penso che ci siano diversi gruppi italiani che hanno un potenziale grande o figo come quelle bands. Ció in cui siamo carenti é il supporto dei fans italiani, la volontà di collaborare tra i gruppi, di costruire una forte scena, e spesso manchiamo anche in giudizio personale e umiltá. Quando aggiusteremo queste cose, allora avremo una chance, perché dall’ altro lato abbiamo assolutamente ottimi musicisti and buoni songwriters. Ma hey, non sto parlando degli HITC, con gli HITC é tutto diverso. Siamo umili, abbiamo la volontà di collaborare, e di costruire una forte scena rock, abbiamo un forte senso di giudizio personale (anche troppo forte a volte ahah)….quella che ci manca é la sanità mentale!!!! Ahah, sto scherzando 🙂
MR: Quali sono le differenze principali, se mai ce ne sono, tra il vostro primo cd (let the games begin) e questo “Devil on your shoulder “?
HITC: Credo che non ci siano grandi differenze a parte il fatto che abbiamo provato a migliore tutto! La qualità delle canzoni, della produzione, degli arrangiamenti, della copertina , etc….questa volta tutto é più grande, migliore, e figo! Ma c’è sempre spazio per migliorare, quindi il prossimo album sarà ancora più grande (o almeno lo spero! Ahah!!)
MR: Il vostro primo cd é uscito per Avenue of Allies, mentre per Devil on your shoulder avete scelto Scarlet Records. Cos’è davvero successo?
HITC: Il primo album é stato pubblicato attraverso una collaborazione di etichette. Red Pony in Italia, Bad Reputation in Francia, Rubicon Music in Giappone, e Avenue of Allies per il resto dell’ Europa. Questa volta volevamo un rapporto più stabile, ed una più grande distribuzione quindi, quando abbiamo chiacchierato con Filippo della Scarlet, abbiamo capito che erano le persone giuste per noi. Ora abbiamo un contratto di distribuzione mondiale e ne siamo molto felici!
MR: Ragazzi, grazie ancora per questa intervista. Speriamo davvero che ce la possiate fare, e ovviamente speriamo di incontrarvi a qualche concerto!
HITC: Grazie mille! É stata infatti una bella chiacchierata! 🙂
Speriamo davvero che vi piacerà il nostro nuovo album! Ci vediamo per strada!!!!
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