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17 Novembre 2014 16 Commenti Denis Abello
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music
Tracklist:
01. Get Back My Crown
02. This Is Who I Am
03. Fire And Ice *
04. I Don't Cry No More
05. Lhasa *
06. Devil In Disguise
07. You Are The Music *
08. Peace Of Mind
09. Maybe Tonight *
10. On The Way To Paradise
11. Our Love Is Not Over *
12. Stranger In Us All
* migliori pezzi
Formazione:
Joe Lynn Turner - voce
Carmine Appice - batteria
Tony Franklin - basso
Karl Cochran - chitarre
Ospiti:
Nikolo Kotzev - seconda chitarra (tracks 8, 9, 11), chitarra principale (tracks 12, 4)
Daniel Palmqvist - chitarre (track 7)
Se vuoi ritagliarti un posto nella storia non c’è niente di meglio che assoldare chi nella storia già c’è da tempo! Se poi si parla di Hard Rock e si piazzano con nonchalance uno dietro all’altro nomi quali Joe Lynn Turner (Rainbow, Deep Purple, Sunstrom, Yngwie Malmsteen ed una carriera solista invidiabile), Carmine Appice (Blue Murder, King Kobra, Vanilla Fudge, Cactus) e Tony Franklin (The Firm, Blue Murder, Whitesnake, Jimmy Page) allora va da se che puoi stare fermo a guardare in un angolo e aspettare che la Storia venga da te.
O forse non è proprio così? Perchè è vero che in un caso come questo è facile che sia la Storia (dell’Hard Rock) a bussare alla tua porta, ma è ancora da vedere se lo fa per portarti i suoi omaggi o per darti una sana dose di mazzate!
Bene, neanche da dire, ma noi siamo qui per far arrivare la Storia (dell’Hard Rock) ben preparata alla porta dei Rated X, o almeno per dargli una nostra visione di come secondo noi dovrebbe comportarsi una volta arrivata sulla soglia di casa di questa nuova band che vede proprio i nomi sopra citati tra le sue fila. Per tranquillizzarla direi subito che ad accoglierla ci sarà comunque un personaggio di peso dell’attuale scena internazionale come Alessandro Del Vecchio, che di questi Rated X fa un po’ il padrone di casa (nei panni di songwriter, produttore e tastierista) e poi chiudiamo dicendo che la line up della band si chiude con un chitarrista non proprio novellino come Karl Cochran (Ace Frehley).
Hard Rock tra gli anni ’80 e ’70 quello che regalano i Rated X con cavalcate dal sapore retrò (Rainbow, Deep Purple) come l’introduttiva Get Back My Crown che segnarà stilemi e caratteristiche di buona parte di questo lavoro.
Infatti anche pezzi come This Is Who I Am, la bella Fire and Ice baciata da un intro armonioso ed in contrasto con il carattere roccioso del pezzo ripercorrono questa impostazione. Così si potrebbe continuare citando le successive I Don’t Cry No More, Devil In Disguise, Peace Of Mind e la conclusiva Stranger In Us All. Tutti pezzi giocati sul più classico hard rock che incrocia le matrici di due band “madri” di questo progetto come Rainbow e Blue Murder.
A spezzare però lo scorrere dell’album che altrimenti avrebbe potuto risultare monotono ci pensa una parte centrale e finale in cui al classico hard rock analizzato prima si inframezzano tratti epici come nella bella Lasha o ariose melodie AOR come nella splendida gemma che è You’re The Music su cui la voce di Joe Lynn Turner dimostra essere, se ancora ce ne fosse bisogno, naturale sposa di questo genere, Magnifica! Dal tratto ancora melodico si dimostrano così anche Maybe Tonight e la suadente Our Love Is Not Over che avrebbe potuto trovare tranquillamente posto nella carriera solista di Turner.
IN CONCLUSIONE
Partiamo subito dicendo che con i Rated X la Storia (dell’Hard Rock) non verrà ne riscritta ne tantomeno ribaltata, ma più che altro omaggiata. Un album non immediatissimo a mio parere e che riesce ad uscire appieno sulla lunga distanza data da più ascolti. Un album vecchio stile che ha bisogno di essere goduto assaggio dopo assaggio, scoperto piano piano nella bellezza vocale di Joe Lynn Turner, nella bravura della band e nei giri di tastiera dal sapore qua e la settantiano.
La parte centrale e finale giocata sull’oscura epicità di Lasha, l’ammalliante melodia di You Are The Music, vero highlight di questo lavoro, e l’AOR regalato da Maybe Tonight e la bella Our Love Is Not Over tagliano e donano solidità nel tempo ad un lavoro di puro Hard Rock che altrimenti avrebbe potuto anche stancare.
Non un capolavoro senza tempo ma sicuramente un’opera studiata con gusto e realizzata con gran classe che merita ben più di un ascolto veloce per poter essere completamente assorbita e apprezzata.
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