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22 Ottobre 2014 69 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers
Tracklist:
01. Stereo Messiah *
02. All or Nothing
03. Wherever We Are
04. Ballad of the Broken Hearted
05. Gonna Need Some Love Tonight
06. The Fall
07. Neon Heart
08. With Both Hands
09. 10 X Bigger Than Love
10. My Anarchy
11. The Wild, the Weird, the Wonderful
12. Tears Never Dry
Formazione:
Nick Workman - Voce
Tom Martin - Chitarre
Daniel Chantrey - Batteria
James Martin - Tastiere
Marcus Thurston - Chitarre
Nel firmamento del Melodic Rock torna finalmente a brillare con tutta la sua splendente lucentezza la stella dei VEGA! Una delle nuove leve del panorama internazionale che più sono riuscite a colpirmi con un primo album (Kiss of Life – 2010, qui la recensione) che fu un vero colpo al cuore ed un secondo (What The Hell – 2013, qui la recensione) che riuscì a mantenere viva la fiamma della band anche se con meno intensità rispetto allo splendido debutto.
Finalmente riaccasatisi con quella che è la loro giusta famiglia, l’italianissima etichetta Frontiers Music (un po’ di patriottismo ci vuole 😉 ), e con una novità in formazione, cioè l’aggiunta in pianta stabile del chitarrista Marcus Thurston che va a completare la storica formazione che vede Nick Workman alla voce, Tom Martin alla chitarra, James Martin alle tastiere e Daniel Chantrey alla batteria, ecco che la stella dei VEGA è pronta a riaffrontare e ridar luce al firmamento dell’AOR con questa sua nuova terza incarnazione a titolo Stereo Messiah!
Incisiva, ficcante e incalzante si sale in cielo come un tuono sulle note di Stereo Messiah! Song potente che mette in evidenza l’ottima forma della band e da ampio spazio alla seconda chitarra. La terza apparizione dei VEGA parte in maniera a dir poco folgorante!
Tastiere e chitarre, con quel profumo tra retrò e moderno che da sempre caratterizza la produzione degli Inglesi, segna indelebilmente All or Nothing. E’ però la splendida Wherever We Are che riporta al suo massimo splendore la band. Si gioca sulla voce di Workman a cui la batteria detta il tempo, si infilano man mano le chitarre e si arriva a cantare a squarciagola il ritornello… signori, questi sono i VEGA!
L’ammaliante voce di Workman, Ballad of the Broken Hearted, è tutt’altro che una ballata. Si inizia lenti e ci si lancia in una corsa senza fiato che regala uno dei migliori pezzi del lotto!
A questo punto possiamo essere certi che la band è tornata finalmente a ritrovare quella sua originalità nel sound che fu trademark del primo lavoro e che un po’ venne a mancare nel secondo album. Gonna Need Some Love Tonight, con la sua aria frizzante ne è l’ulteriore conferma!
The Fall segna il giro di boa di questo Stereo Messiah e ancora una volta conferma la bontà della band che in questa terza incarnazione, oltre che sulla particolare voce di Workman, può contare su un riuscito connubio di tastiere e chitarre.
Neon Heart porta proprio in primo piano le chitarre piazzando uno dei riff più massicci presenti sull’album e With Both Hands si candida come il perfetto pezzo da portare su un palco… inizio rastremato che esplode in un tripudio di voce, cori, tastiere e batteria!
10 X Bigger Than Love che porta la firma pesante dei Def Leppard e che se non sbaglio dagli stessi fu incluso come B side del singolo Long, Long Way to Go rispende di nuova luce in questa rivisitazione. Buon pezzo da party senza essere niente di troppo fuori dall’ordinario, impreziosito dalla partecipazione di Joe Elliott (voce dei Def Leppard).
Ancora tastiere a profusione, sound moderno, ottimo arrangiamento che delizia i padiglioni auricolari con tanto di coro etereo per My Anarchy! Gran pezzo dall’inaspettato ritornello!
Superata quota 10 e ci si potrebbe aspettare un calo mentre invece The Wild, the Weird, the Wonderful per testi, incedere e bellezza è ancora una volta un classico pezzo da VEGA!
Si chiude in grande stile con le note accarezzate della chitarra acustica di Tears Never Dry, primo vero lento di questo Stereo Messiah, che regala momenti di pura e semplice emozione.
IN CONCLUSIONE
Splendi più che puoi luce dei VEGA e fallo ancora per molti e molti album di qui a venire. Al terzo centro in pochi anni e insieme a Work Of Art, H.E.A.T. e Brother Firetribe una delle realtà ormai definibili “classici” del nuovo corso dell’AOR e Melodic Rock.
L’aggiunta di Marcus Thurston come seconda chitarra definitiva ha portato un sound un pò più aggressivo e nuove idee che unite ad un ritorno ad uno stile più originale e ricercato più in sintonia con “Kiss of Life” che non “What The Hell” decretano il successo di questo Stereo Messiah.
I VEGA non deludono e piazzano per il sottoscritto uno degli album più interessanti dell’anno che riesce a tenere alta l’attenzione su quasi la totalità dei pezzi proposti. Ottimo centro!
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