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23 Settembre 2014 5 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Melodic Hard Rock / Melodic Metal
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven
Tracklist:
1. Walking In Starlight
2. System Overload
3. Broken Promises
4. Alive
5. Blind
6. Stranded
7. Get Me Out
8. The Waiting
9. Through The Wastelands
10. Burning Heart
11. Take A Good Look
12. One Good Reason
13. Guiding Light
Formazione:
Anders Engberg – vocals
Thomas Drevin – guitars
Mats Karlsson – guitars
Mike Krusenberg – bass
Peter Hermansson – drums
Contatti:
Forti della presenza dei due membri fondatori Thomas Drevin e Mats Karlsson (chitarre), e della storica sezione ritmica formata dal batterista Peter Hermansson e dal bassista Mike Krusenberg, gli svedesi 220 Volt fanno reunion, e pubblicano, con il nuovo cantante Anders Engberg (già voce di Therion e Lion’s Share), il loro nuovo album Walking In Starlight.
A 17 anni dal loro ultimo lavoro in studio, e a più di tre decenni dalla fondazione (1979).
Senza nulla togliere al leggendario Joakim Lundholm che non ha preso parte a questa rinascita, il fatto che i 220 Volt abbiano voluto fare le cose in grande è dimostrato dalla scelta del nuovo cantante, caduta su un Engberg di indubbia fama, e di ancor più certa qualità. Il vocalist si rende infatti autore di una prova a cinque stelle, con un cantato che ricorda i miti del passato e che non scimmiotta mai il suo predecessore, e che regala da solo al disco quel mezzo punto in più che lo rende, eh sì!, un acquisto fondamentale per tutti gli appassionati.
Anche perchè dei 220 Volt è rimasto tutto inalterato, le sabbie del tempo non hanno corroso nessuno degli ingranaggi, e Walking In Starlight ci ragala ancora quella mitica mistura tra hard rock melodico e heavy metal di antica matrice, che aveva decretato il successo del combo negli anni ottanta. E’ pazzesco, davvero, come la band riesca a passare da riff metallici e possenti, a strutture melodiche ariose e fresche, arrivando a ritornelli hard rock, catchy, corali, nel solo tempo di un battito di ciglia, portando in un attimo il fan dal più furente headbanging, all’urlo a squarciagola a sovrapporsi ai cori degli interpreti. Con Thomas Drevin e Mats Karlsson a duettare e giocare con i loro strumenti, supportati dal groove e dal ritmo di Krusenberg e Hermansson, come se il 1980 fosse oggi, e non trenta e più anni fa..
Brividi, brividi, e ancora brividi. Io son giovane, dovrei essere un po’ più freddo nel reagire di fronte ai fortunati che quegli anni d’oro li hanno davvero vissuti, ma vedeste che pelle d’oca che ho ogni volta che pigio il tastino play su questo disco.. e parte la title track Walking In Starlight, bombastica, granitica, ritmata, da urlo, poi seguita subito dall’energica System Overload, alla Europe, e da una Broken Promises energica e compatta, con un refrain da stadio. E via, sulle ali metalliche di Alive e di Blind (che riff ragazzi!), fino all’anthem Get Me Out e alla bella mid-tempo corale The Waiting, che apre a Through The Wastelands, un brano epico nel quale i Rainbow sembrano incontrare gli House of Lords. Chiudendo, infine, in modo un po’ più soft e hard rock con il trio meraviglioso formato da Burning Heart, Take A Good Look e One Good Reason, prima che Guiding Light cali il sipario sull’opera, in un lento melodico ed orchestrato, carico di dense emozioni, perfetto commiato di un disco, forse insperatamente, magnifico.
IN CONCLUSIONE
Come spesso succede nel caso di reunion o attesi comeback, l’unico difetto che penalizza un album come questo è la sua eccessiva durata, che porta l’ascoltatore a perdere un po’ di concetrazione con il passare della mezz’ora d’ascolto. Due o tre tracce in meno, per 15 minuti di musica da lasciare per il futuro, ed ecco che questo disco avrebbe avuto pure qualche punto percentuale in più.
Vale comunque un signor giudizio, perchè le emozioni che si vivono ascoltando Walking In Starlight non ce le ha date forse nessuno quest’anno, in questo genere a metà tra hard rock e metal classico e allo stesso tempo melodico.
Signori miei, il miracolo è avvenuto. Riabbiamo i 220 Volt, e li riabbiamo splendidi quasi come un tempo. Alleluia!
© 2014 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
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