Recensione

Miss Behaviour – Double Agent – recensione

28 Agosto 2014 18 Commenti Elena Aurë

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

Dopo l’interessante (anche se acerbo) debut album risalente al 2006, e soprattutto all’ottimo follow­up “Last Woman Standing” del 2011 (capace di consacrarli tra le migliori realtà scandinave della nuova scena Melodic Rock), i Miss Behaviour si ripresentano al pubblico con un sorprendente nuovo disco, dal piglio decisamente più maturo e ancor più completo rispetto ai titoli precedenti.
In uscita il 29 agosto via AOR Heaven, “Double Agent” è stato confezionato grazie all’opera di produzione nata dalla collaborazione tra Daniel Gese ed i membri della band Erik Heikne, Henrik Sproge e Sebastian Ros, sviluppatosi nelle registrazioni avvenute agli Studio Larkbacken e ai Realtime Recording Studio svedesi. Il lavoro in questione conferma ancora una volta l’innegabile talento, il gusto per la melodia e il vigore espressivo che evidentemente serpeggia nelle Terre Scandinave, e che i Miss Behaviour hanno fatto sapientemente loro, come ben evidenziato nella proposta sonora ivi in esame.

Il tocco pomposo delle tastiere, chitarre sensibili e ben strutturate (capaci di determinare una freschezza armonica leggiadra e dilagante) ed un singer convincente nel creare sempre l’atmosfera più adeguata vi condurranno in questo viaggio musicale che si apre con la forte e diretta “On With The Show” e prosegue con la superba title­ track “Double Agent”, ottima nel trasportarci direttamente nella Golden Era del genere grazie ad un refrain catchy assolutamente irresistibile e che certamente vi rimarrà impresso sin dal primissimo ascolto.
Si susseguono quindi una serie di altre perle melodiche di stampo maggiormente “classico”, tra cui l’affascinante power­ballad “Cold Response“, accattivante e coinvolgente; la splendida ballata semi­acustica “Corporation Arms” e la suggestiva “Don’t Let It End“, dal finale spettacolare grazie al tripudio di chorus ottimamente studiati.
Decisamente più moderni sono invece brani quali “Love Reflector”, caratterizzata da un meraviglioso assolo di chitarra, tastiere luccicanti e backing vocals magistralmente eseguite, e l’intensa “Edge Of The World”, potente e granitica nel proprio incedere e dal piglio quasi teutonico.
Il resto delle tracce si mantiene su livelli qualitativi di assoluto pregio, con tanto di meritata citazione alla articolata “The Cause Of Liberty“, la cui epicità viene massimizzata dall’incedere non scevro di brevi riferimenti di stampo quasi prog, caratteristica in grado di conferire al brano in questione molteplici sfumature figlie di un songwriting maturo e curato in tutte le sue parti.

IN CONCLUSIONE

Direi che possiamo certamente esser più che soddisfatti di questo nuovo titolo firmato Miss Behaviour, un album convincente che trova la sua unica pecca in un mix forse un po’ meno pulito e curato rispetto al proprio predecessore, elemento che non inficia comunque il notevole risultato finale raggiunto: consigliatissimo quindi agli amanti delle tipiche sonorità scandinave ottantiane e del songwriting suggestivo, pregno di spessore melodico ed emotivo.
Sicuramente questi ragazzi scandinavi faranno ancora parlare di sé in futuro, per cui non ci resta che attendere per scoprire se, già dalla prossima uscita, riusciranno ad avvicinarsi ulteriormente ai livelli dei grandi maestri del genere. Io, sinceramente, lo credo sin da ora.

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