LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione

74/100

Pubblicità

Acacia Avenue – Cold – recensione

19 Agosto 2014 Comment Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

Tracklist:

01. Time (Newman)
02. Love Will Survive (Moratti) *
03. It's Over (Ljungqvist) *
04. Out Of The Business (Roupé)
05. Signs Of Love (Moratti) *
06. Cold (Lysholm) *
07. Angelina (Newman)
08. You And I (Roupé) *
09. Calling Out (Sonne)
10. How Many Nights (Lysholm)
11. Freedom From Doubt (Sundell)

Formazione:

Rob Moratti - voce
Steve Newman - voce
Albin Ljungqvist - voce
Mikael Roupé - voce
Torben Lysholm - voce
Peter Sundell - voce
Nicklas Sonne - voce
Torben Enevoldsen - chitarra, basso, tastiere, voce
Lars Frandsen-Melau - piano in ”Cold”
Dennis Hansen - batteria

Contatti:

http://www.torbenenevoldsen.com
http://www.facebook.com/acaciaavenuetheband

 

Torben Enevoldsen, chitarrista di lungo corso che i più assoceranno al nome FATE, ma componente anche dei Fatal Force e Section A, in realtà dal 2008 porta avanti anche un suo personalissimo progetto parallelo a nome Acacia Avenue. One man project che vede ancora una volta, dopo il debutto omonimo del 2010, dietro la penna Torben Enevoldsen tracciare le linee base di 11 pezzi tra il melodic rock ed il melodic hard rock.
Lo stile di questo Cold, seconda fatica a nome Acacia Avenue, è quello ormai abbastanza rodato di questi progetti (da Shining Line agli album a nome A.O.R. di Slama) in cui il risultato della fase di songwriting che in questo specifico caso è curata praticamente dal solo Enevoldsen, viene poi messo in mano, o meglio in questo caso “sulla voce”, di diversi ospiti. Così, mentre Torben si occupa di quasi tutta la parte strumentale ad eccezione della batteria, curata da Dennis Hansen, alla voce troviamo una squadra di ugole di tutto rispetto quali Steve Newman (Newman), Torben Lysholm (Pangea, Mysterell), Albin Ljungqvist (noto in Danimarca), Mikael Roupé (Bamboo Brothers), Peter Sundell (Grand Illusion, Decoy) and Nicklas Sonne (Defecto).

Basta un ascolto dell’intero album per rendersi conto che si viaggia a due differenti “velocità qualitative“. Da una parte ci sono i pezzi più melodici del lotto come Love Will Survive, It’s Over, la splendida Sign of Love, Cold, How Many Nights e You and I che funzionano in modo egregio (Ottime Love Will Survive e Sign Of Love) perfettamente bilanciate da un buon songwriting e da un’esecuzione riuscita con tastiere, piano, chitarre ben integrate fra loro ed infine va detto, sembrano anche i pezzi dove gli ospiti alla voce hanno saputo dare il meglio con su tutti un Rob Moratti che se ancora ce ne fosse bisogno si dimostra artista di gran talento.
Dall’altra parte invece ci sono i pezzi più duri del lotto, Time, Out Of The Business, Freedom From Doubt, Calling Out che sembrano mancare del tocco che invece si sente sulla parte più soft del disco. I pezzi in generale risultano poco originali ed il songwriting qui si fa più ordinario e basato su cliché già un pò troppo abusati. Anche sul piano “ospiti” qui sembra esserci un certo assopimento con alcune esecuzioni un po’ fredde e forse poco sentite come quella di Newman su Time o di Peter Sundell su Freedom From Doubt, gente che comuqnue nei loro gruppi “madre” ha saputo mostrarci ben altre cose!

IN CONCLUSIONE

Un album con due facce ben distinte, da una parte quella del melodic rock che funziona in maniera ottimale, con pezzi che senza far gridare al miracolo sono comunque toccati da un ottimo songwriting e da prove vocali decisamente valide e dall’altra il lato più hard rock che invece manca di mordente e originalità e come se non bastasse non sorretto sempre da prove vocali a mio avviso all’altezza dei nomi coinvolti.
Il risultato è comunque apprezzabile, soprattutto per chi è alla ricerca di qualche mid tempo e buona ballata, ma resta un po’ l’amaro in bocca per quel lato più duro che se ben strutturato avrebbe dato smalto e brillantezza, nonché longevità, a questo lotto di pezzi. Ultime note per la chitarra di Torben Enevoldsen che in più di un pezzo è in grado di regalare brividi ed emozioni e sulla prova vocale di Rob Moratti, vero fuoriclasse tra gli ospiti di questo Cold!

© 2014 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

Ultime Recensioni

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

0
Would love your thoughts, please comment.x