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Chicago – Now – Recensione

03 Luglio 2014 6 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Soft rock, Jazz rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

1. Now
2. More Will Be Revealed
3. America
4. Crazy Happy
5. Free At Last
6. Love Lives On
7. Something's Coming, I Know
8. Watching All The Colours
9. Nice Girl
10. Naked In The Garden Of Allah
11. Another Trippy Day

Formazione:

Robert Lamm – Keyboards/Guitar/Vocals
Lee Loughnane – Trumpet/Guitar/Percussion/Vocals
James Pankow– Trombone/Percussion/Keyboards/Vocals
Walter Parazider – Woodwinds/Backing Vocals
Jason Scheff – Bass/Vocals
Tris Imboden – Drums/Percussion
Keith Howland – Guitars/Vocals
Lou Pardini – Keyboards/Vocals
Walfredo Reyes, Jr. - Percussion

Contatti:

http://www.chicagotheband.com

 

La Frontiers Records mette a segno un altro colpaccio mica male, e si assicura i diritti di distribuzione del nuovo album dei leggendari Chicago, a titolo Now e in uscita il 4 luglio, trentaseiesimo capitolo discografico di una delle formazioni più importanti che la storia del rock leggero ricordi.

E Now, beh, Now è l’ennesimo Signor Album di questi musicisti sempreverdi che, nonostante il passare degli anni e i cambi di formazioni, riescono a mantenere sempre attuale la loro formula, che vuole gli strumenti a fiato spesso e volentieri al posto delle chitarre su canzoni a metà tra soft rock, swing, funky, e jazz. Da qui, nasce una atmosfera westcoast di una raffinatezza ancora oggi unica, curata nel minimo dettaglio, complessa ma mai di difficile ascolto, merito della straordinaria timbrica vocale dei suoi cantanti, ma anche di melodie catchy come poche. E’ lo stile, la tecnica, il tocco ed il calore a rendere prezioso e subito indimenticabile un album che, dobbiamo però ammetterlo, non può essere nominato tra i migliori platter di questo combo, presentando qualche difettuccio, e sopratutto degli alti e bassi nella sua tracklist. Nessun filler eh, sia chiaro, ma l’immediatezza di alcune canzoni rispetto ad altre è un fatto ben evidente. Questo, come la presenza un po’ troppo in secondo piano delle chitarre, che farà storcere il naso ai meno appassionati di questo genere.

Certo, un pezzo come la opener, title track e primo singolo, Now vale da solo il prezzo d’acquisto del prodotto. Una rafinattezza e ricercatezza di suoni, pari solo a quella degli eterni avversari Toto, ci guida in una canzone da dieci stelle sue dieci, lungo un brivido incondizionato, frutto di emozioni bollenti che solo band come queste, o meglio che solo i veterani, sanno dare. Sicuramente interessante anche la seguente More Will Be Revealed, che ci porta per prima su territori jazzistici un po’ più ostici, e bello anche l’ultimo singolo America, orecchiabile e paragonabile (per l’approccio al genere) a qualche antica release degli Asia, ma già Crazy Happy appare un po’ più altalenante e complessa di altre canzoni, al di là del suo beat fresco e costante, al pari di Free At Last, avvincente nel refrain, un po’ più dispersiva nelle strofe.

Il dieci su dieci in pagella ritorna però con la power ballad Love Lives On, un sogno di melodie e vocalità da tramonto sull’oceano, ma soprattuto uno dei migliori lenti prodotti dal panorama soft rock negli ultimi anni. Brividi, lacrime, brividi, e ancora brividi. Si riparte in pieno territorio jazz rock con la bella Something’s Coming, I Know, e con un nuovo lento raffinato ed estivo a titolo Watching All The Colours, prima di Nice Girl e della vera hit dell’album, la orientaleggiante (ma allo stesso tempo funky) Naked In The Garden Of Allah, massima e indefinibile espressione di originalità e genio musicale. Stop. Cioè, in verità ci sarebbe ancora da parlare della traccia Another Trippy Day, ma siamo troppo presi dall’ultimo brano ascoltato per badare a un pezzo ”semplicemente” molto buono, e tra jazz e swing, di questo prodotto..

IN CONCLUSIONE

Cercavate una colonna sonora per questa afosa stagione? Ecco a voi il ritorno degli Chicago. La classe dei maestri è rimasta inalterata, ed è stata compressa in un nuovo cerchio di plastica bucato al centro (dicasi, CD) che, inserito nel lettore, darà vita a trame e colori che tingeranno a ‘mo di quadro il vostro luglio 2014.

Con l’unico difetto di perdersi un po’ nell’auto-compiacimento e nelle digressioni jazzistiche (meno affini a noi ascoltatori di rock), Now è un must buy per i fans, e per gli appassionati, dello stile particolare di questi americani. Difficile rimanerne delusi.

© 2014 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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