Recensione

Perfect View – Red Moon Rising – recensione

14 Giugno 2014 71 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2014
etichetta: Avenue of Allies

Bisogna tornare al 2010 per scoprire il nome Perfect View. Band che seppe stupire per la buona qualità proposta con il loro debutto Hold Your Dream, lavoro dal sound AOR che profumava lontano chilometri di USA ma che arrivava dritto dritto dall’Italia.
Infatti i Perfect View nascono dall’incontro del batterista Luca “Luke” Ferraresi, del chitarrista Francesco “Joe” Cataldo e del cantante Massimiliano “Max” Ordine. La formazione attuale si completa con il tastierista Pier Mazzini e il bassista Frank Paulis (che ha sostituito Cristian “Cris” Guerzoni).
Quattro anni più tardi, ancora una volta accasati con la Avenue of Allies, i Perfect View sono pronti a stupirci ancora con Red Moon Rising!

Atmosfere alla Journey quelle che affettuosamente ci accolgono sull’intro di Where The Wind Blows, pezzo che continua cadenzato sul ritmo di batteria e tastiere che vengono amabilmente pitturate dai giochi di voce e chitarra. Primo pezzo, primo centro pieno!
Si continua con tre pezzi dal tratto più marcato come By My Side (Michele Luppi ai cori), e le Survivoriane Room 14 e Slave To Empire (con l’ottima prova di Giacomo Giga Gigantelli dei Danger Zone ai cori), quest’ultima sorretta da una bella prova di Max Ordine alla voce! I Will Remember segna la prima e unica vera ballata del lotto. Nelle vene sangue dei Toto che scorre a fiumi, prova magistrale alla voce, spendida nel refrain, e un tocco di chitarra quanto mai ispirato incastonano questa preziona gemma proprio a metà del nostro viaggio in questo Red Moon Rising.
A far da contraltare alla suadente ballad I Will Remember arriva In The Name Of The Father, pezzo semi Hard Rock che ammetto sulle prime non essere riuscito a digerire completamente nel complesso di questo lavoro ma che con il tempo e gli ascolti è riuscito comunque a trovare una sua corretta collocazione, senza però riuscire a far perdere quel sentore di “anomalo”.
Tastiere come se piovessero sulla seguente e travolgente Living In Disguise dove ancora la band mette in mostra la sua classe con la chitarra di Francesco Cataldo a far da portabandiera. Si torna a calcare la mano su Dead End Street ma è con l’intro di Holdin’ On che si torna a mettere a segno un altro punto importante per questo Red Moon Rising e ancora una volta è l’accoppiata voce/chitarra che porta a casa il risultato! Molto ispirata ed interessante anche In A Blink of An Eye, in cui una struttura mai banale e anzi particolarmente ricercata negli innesti di voce e cori rende giustizia ad un ottimo pezzo!
L’album si conclude con uno splendido omaggio ad una delle band che sicuramente più hanno influenzato il sound dei Perfect View, i Toto. Bella e riuscita quindi anche la cover di Home of The Brave, pezzo estratto dall’album The Seventh One del 1988.

IN CONCLUSIONE

Se l’AOR è il vostro pane quotidiano, se amate farvi coccolare da grandi melodie, cullare da un’ottima voce, perdervi in giri di chitarra a volte taglienti e a volte soffusi e appena accennanti ed ancora, se vi piace farvi ispirare da cori e controcori che si rifanno a band storiche quali Toto, Journey e Survivor allora in questo Red Moon Rising dei Perfect View troverete dolci braccia in cui perdervi. I pezzi sono tutti di buon livello, forse qualche piccola pecca sul lato più Hard Rock mentre si viaggia ad altissimi livelli per i pezzi più prettamente AOR e Melodic Rock, con su tutto sicuramente un lavoro di una band sia in fase di songwriting che di esecuzione veramente lodevole!
L’ottimo lavoro della band e una produzione degna di nota regalano quindi il giusto appeal ai pezzi che compongono questo Red Moon Rising, album con cui i Perfect View vogliono farci fare un lungo salto verso gli anni ’80 del miglior AOR e Melodic Rock e se quello che avete letto sopra vi aggrada non siate timorosi ad effettuare un lungo balzo indietro insieme a loro!

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