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18 Giugno 2014 3 Commenti Iacopo Mezzano
Ok, alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della pop rock band australiana 1927, attiva dal 1987 e autrice di un piccolo gioiello musicale come il disco ..ish del 1988. Fatevi vedere.. ahi, ho come la sensazione che siate un po’ troppi, molto male.
Tranquilli, è anche per questo che noi di Melodicrock.it siamo qui, per farvi ogni tanto riscoprire qualche formazione un po’ più dimenticata di altre, almeno alle nostre latitudini. Così, appreso (anche noi) in colpevole ritardo che il gruppo si è da qualche anno riformato, pubblicando un nuovo album a titolo Generation-i (2013), eccoci a scambiare le consuete quattro chiacchere con l’unico componente originale rimasto oggi nella band: il cantante e chitarrista Eric Weideman.
MR.IT: Benvenuto Eric! E’ un piacere per me poterti intervistare per il sito Melodicrock.it!
MR.IT: Inizio la mia intervista con la domanda che, credo, ogni fan avrebbe voluto farti: perchè una reunion, e perchè un nuovo album, dopo tutti questi anni di silenzio?
EW: “Onestamente, ci chiedono più spesso: perchè la band non è tornata prima? Comunque, è servito qualcuno di esterno al gruppo che ci proponesse un breve tour per festeggiare il ventesimo anniversario di ish, nel 2009. Non pensavamo a un nuovo disco in quel momento, ma durante quei concerti l’amore dei fans è stato così grande e la band è stata così brava, che in breve tempo ci siamo visti come i nuovi 1927, per quanto eravamo capaci ed eccitati nel far andare avanti la cosa. E un gruppo non può esistere se non compone nuova musica, anche perchè non siamo i tipi che ci accontentiamo di vestire i panni di una tribute band di noi stessi”.
MR.IT: Quindi.. cosa hai fatto in questi venti anni lontano dalle scene?
EW: “Ho composto nuova musica, solo non più sotto il banner ‘1927’. Ho vissuto la mia vita. Ho esplorato il mondo e me stesso. Ho guardato questo folle mondo cambiare in questi venti anni. Ho fatto tutta quella roba che la gente normale fa quando cresce”.
MR.IT: Perchè non è stata possibile una reunion con la formazione originale?
EW: “Alcune cose è meglio lasciarle stare. La formazione originale non è sopravvissuta intatta oltre il primo album, quindi perchè mettere di nuovo in piedi una cosa che sai che non avrà futuro al di là di qualche concerto celebrativo? Dar nuovamente fuoco a queste ceneri non avrebbe avuto senso pensando di tornare indietro nel tempo. Onorare le canzoni che ancora significano qualcosa per la gente è bellissimo, ma non necessita di una macchina sempre attiva per raggiungere lo scopo”.
MR.IT: Come hai scelto Damien Cooper, Craig Laird, Simon Shapiro come nuovi componenti della band?
EW: “Con un reality show dove musicisti sconosciuti hanno dovuto lottare fino alla morte per ottenere un ruolo nel gruppo hahah.. Seriamente, è stata una idea di Damien quella di mettere in piedi l’anniversario di ish. Non aveva intenzione di suonare nella band, ma è un grande batterista con anni di esperienza che ha suonato in grandissimi concerti, quindi la cosa aveva un senso. Una volta accettato, lui stesso aveva una valigia di nominativi di persone con particolari attributi per suonare nella band. Cercavamo gente che in pubblico suonasse e si esibisse come vere rockstars, ma che al di fuori del palco fosse quel tipo di ragazzi gentili che si porterebbero a casa a far conoscere alla mamma.
Craig ha una grande tecnica come chitarrista, e può suonare di tutto. Simon è un cantante eccezionale singer, un compositore e un polistrumentista. Siamo diventati fratelli in breve tempo”.
MR.IT: Qual è il significato del titolo del nuovo album, Generation-i?
EW: “Al giorno d’oggi tutto sembra pensato per l’indivisuo. Alcune delle aspettative e dei diritti che la gente ha sono grandiosi, come essere trattati da uguali, rispettati, educati, liberi di pensare e credere in qualsiasi cosa si voglia, etc, ma ci sono altresì molte cose pericolose, come l’aspettativa che ogni negozio debba avere 17 tipi di ogni cosa vogliamo, a un costo esorbitante per le risorse planetarie.
La tecnologia moderna nasce dallo stesso dilemma. Posso lavorare, gestire, muovere la mia lavatrice dal mio cellulare, utilizzando il mio tempo in lavori più importanti. Ma la cosa necessaria per molti sono gli ossessivi e compulsivi tweets e post, il che ci porta a dimenticarci di chi amiamo e del vero mondo intorno a noi”.
MR.IT: C’è un brano che preferisci nel disco? Se si, perchè?
EW: “Cambia ogni volta. Al nostro ultimo concerto abbiamo suonato ‘Nobody Knows’, ‘Story Never Ends’, ‘Believe in Your own Lies’ e ‘Somewhere Before ‘, ma potremmo suonare altre tracce del nuovo album nel prossimo show.
Non metti mai un pezzo sul tuo disco se non lo ami, quindi ogni canzone potrebbe essere la tua preferita un giorno.”.
MR.IT: Facciamo un salto indeitro nel tempo fino alle origini del gruppo. Puoi dirci brevemente come sono nati i 1927?
EW: “L’ex chitarrista di una band di successo trova un cantante durante un appello in un celebre show televisivo. Una roba del genere”
MR.IT: Quali sono state le vostre maggiori influenze agli inizi?
EW: “Chiunque venisse da mondi differenti. The Police, Rolling Stones, Beastie Boys per nominarne alcuni”
MR.IT: Ok, credo che questa sia una domanda che ti hanno fatto in molti, ma, cosa significa 1927?
EW: “E’ venuto fuori da un cappello…..davvero”
MR.IT: ..ish, il tuo primo album, è diventato cinque volte disco di platino in Australia. Secondo te, perchè questo successo non c’è stato anche in UK o negli USA?
EW: “La band si è concetrata sul mercato australiano. L’opportunità di fare grandi tour non è arrivata per varie ragioni. Per sfondare quei mercati hai bisogno di andare e rimanere per lunghi periodi. I 1927 non l”hanno fatto”
MR.IT: Ok, una nuova domanda stupida. Che cosa significa ..ish?
EW: “Fammi rispondere con una nuova domanda. Che tipo di musica suonano i 1927? Spesso la risposta è che siamo un po’ pop-ish, rock-ish, soul-ish etc”
MR.IT: Sei sorpreso di come quelle vecchie canzoni siano ancora suonate e conosciute oggi da tante persone?
EW: “Si, sorpreso. E felice. Avere ancora passaggi radio dopo tutto questo tempo è bellissimo. E’ davvero speciale vedere la gente che ama ancora questi brani”
MR.IT: Lascia che ti dica che la mia traccia preferita del tuo primo disco è Compulsory Hero. Puoi raccontarci qualcosa di questa canzone, e di come è stata composta?
EW: “Mettere in serio pericolo la tua vita per servire la gente a casa che ami è davvero eroico. Ma per molti giovani uomini è stata una forzatura.
Non è un fatto molto conosciuto che molte delle tracce di ish abbiano qualche relazione con il tema della guerra. Questo brano affronta il tema della leva militare, che era obbligatoria in Australia al tempo. E’ ancora una canzone molto importante per noi, soprattutto dopo la nostra visita in Afghanistan per suonare per le truppe qualche anno fa”.
MR.IT: Dopo il bel The Other Side (Tell Me A Story, che pezzo!) e un terzo disco, la band si è sciolta. Perchè?
EW: “Era il momento. Era venuto fuori il grunge e i 1927 avevano fatto il loro corso…in quel momento almeno”.
MR.IT: Stai componendo nuovo materiale per un nuovo album al momento?
EW: “Certamente. Ci sono molte tracce pronte, ma bisogna essere certi che la combinazione dei brani funzioni. Rimanete aggiornati”.
MR.IT: Dove vedi i ”nuovi 1927” negli anni? Parlaci del suo sogno di successo!
EW: “Più a lungo entri a far parte del business e meno sei spinto a far promesse e a giudicare il successo per specifici parametri. Perchè puoi controllare solo te stesso. Non puoi dire cosa faranno gli altri. E il tipo di successo commerciale che bramano molte band e artisti è indicativo solo di se stessi.
Tutto quello che possiamo fare è suonare la musica che amiamo offrendola al mondo. Sarebbe bello se potessimo andare avanti fino al 2027 e oltre”.
MR.IT: Credi ci possa essere la possibilità di vedere i 1927 in tour in Europa, e in Italia, un giorno?
EW: “Sarebbe sensazionale. C’è una base di fans in Europa. Non ci aspettavamo di andare in Vietnam, Singapore, Malaysia o nel Medio oriente, ma è quello che abbiamo fatto negli scorsi tre anni. Perchè non in Italia? “
MR.IT: Prima di concludere, puoi dirci cosa pensi del business musicale di oggi? E di Internet?
EW: “L’industria musicale è totalmente diversa da quella che c’era nel 1989. Internet è una bellissima quanto pericolosa maniera di condividere idee ed espressioni artistiche. E’ bello che ognuno possa scrivere e registrare un album da casa e pubblicarlo online. Ma c’è un prezzo per questa libertà, che è il grande declino del valore che il consumatore da alla musica. C’è una immensa saturazione di nuova musica in circolazione. Alcuna è incredibile. Ma i social media stanno rendendo mostruoso il processo di selezione e questa non è la strada che ci porta a sentire il meglio che c’è in circolazione. E’ come l’animale che abbiamo nel nostro giardino. Probabilmente non se ne andrà se non proviamo ad addomesticarlo”
MR.IT: Grazie del tempo dedicatoci. Chiudi come preferisci la nostra intervista.
EW: “Grazie per le domande. Speriamo di venire presto a fare rock nella vostra bellissima Nazione”
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