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28 Maggio 2014 6 Commenti Iacopo Mezzano
Inutile nasconderlo: per chi scrive, i Sonic Station sono la più eclatante realtà, nell’ambito del genere westcoast/AOR, ad essere emersa dalla scena musicale di questi ultimi anni. Recentemente passati alla Avenue of Allies dopo il bell’esordio omonimo uscito su Frontiers Records, questi ragazzi hanno colpito il centro del bersaglio con il loro ultimo lavoro, Next Stop, uscito da qualche giorno in tutti i negozi e qui dal sottoscritto recensito.
Di fronte alla mia reale emozione, ho trovato quindi doveroso e necessario contattare immediatamente il loro leader, Alexander Kronbrink, per regalare ai lettori di melodicrock.it una intervista esclusiva con questi ragazzi, lasciando fiato, nello specifico, alle voci dello stesso Kronbrik, ma anche dei due talentuosi cantanti del progetto Marika Willsted e Johan Boding. Nella speranzosa attesa di vedere un giorno questa band calcare nel successo i palchi della nostra penisola..
MR.it: Benvenuti Sonic Station! E’ un piacere per me intervistarvi a nome di Melodicrock.it!
La prima parte dell’intervista è con il chitarrista e leader del gruppo, Alexander Kronbrink
MR.it: Ciao Alexander! Puoi raccontarci come è nata la tua passione per la chitarra e cosa ti ricordi dei tuoi esordi come musicista? Quali sono stati i tuoi primi progetti musicali?
AK: Provai da giovanissimo la chitarra di mio padre e iniziai a prendere lezioni a 9 anni. Agli inizi suonavo principalmente quello che i ragazzi sentivano a inizio anni 90’s: Soundgarden, Nirvana, Guns ‘n Roses e Metallica. Soprattutto musica rock quindi, ma ero anche un grande fan di Michael Jackson.
Il mio primo progetto musicale fu con Jonathan Fritzén, il tastierista dei Sonic Station. Facevamo delle jam nella sua cantina intorno ai 13 anni di età. Suonavamo tutto quello che andava dal blues all’hard rock, e provavamo già a scrivere dei nostri pezzi. E, cresciuti di qualche anno, iniziammo ad ascoltare jazz-fusion e jazz, dedicandoci all’improvvisazione.
MR.it: Quali sono le tue maggiori influenze come chitarrista e compositore?
AK: Ho tante influenze che permeano il mio modo di suonare la chitarra. Agli esordi ero molto preso da Tom Morello (Rage against the machine) e Kirk Hammet (Metallica), ma dopo mi appassionai a chitarristi jazz come Pat Metheny, Mike Stern e Bill Frisell.
E quando scoprii la westcoast e la musica AOR iniziai ad ascoltare i lavori di Jay Graydon, Lee Ritenour e Larry Carlton. Ma nominerei Michael Landau, Steve Lukather e Dann Huff come i miei tre preferiti nel genere AOR. Tre chitarristi forse un po’ simili, ma con la loro personalità nel sound e nello stile.
Come compositore, la melodia è la cosa per me più importante. La melodia combinata a una interessante armonia. Ho ascoltato molto i The Beatles e sono un loro grande fan. Specialmente le canzoni di Paul McCartney e George Harrisson. Michael Jackson assieme a Quincy Jones è un’altra prolifica combinazione di un songwriter innovativo abbinato a un talentuoso produttore/arrangiatore.
Jay Graydon e David Foster sono due dei miei artisti preferiti se si parla di Westcoast/AOR music. Steve Lukather e gli altri dei Toto sono ovviamente un’altra mia grande influenza.
MR.it: Come nascono generalmente le tue canzoni?
AK: Normalmente parto da una melodia che ho nella testa o da qualcosa che viene fuori quando suono con la mia chitarra. E da ciò provo ad aggiungere una armonia interessante. Qualche volta è un processo veloce e la canzone è pronta in pochi minuti (come “Hide and Seek” del nuovo album). E altre volte ho una strofa che mi piace, ma non riesco a trovare il giusto ritornello per proseguire. Ad esempio, ho provato tante diverse idee per il chorus di “Love Clash” prima di essere davvero soddisfatto.
MR.it: Puoi spiegarci brevemente come sono nati i Sonic Station?
AK: Incontrai Marika mentre studiavamo musica nella stessa scuola a metà dei 00’s. Scoprimmo di avere lo stesso interesse nell’AOR e in band come i Toto, e decidemmo così di provare a scrivere qualcosa assieme.
MR.it: Nel tuo primo album (Sonic Station, 2012) decidesti di lavorare con quattro cantanti: Tove Lo, Kristoffer Fogelmark, Magnus Backlund, e Marika Willsted. Adesso, nel tuo ultimo lavoro Next Stop (2014), troviamo la sola rimasta Marika a cantare con un nuovo (e unico) interprete maschile, Johan Boding. Perchè hai deciso di cambiare formazione? Possiamo dire che questa sarà la line-up definitiva del gruppo?
AK: Haha, beh… Non è facile trovare la giusta voce per la tua musica, e mi ci è voluto un po’ di tempo per arrivare a Johan Boding! Ma questa combinazione di cantanti sembra formare la formazione perfetta per il gruppo. Adoro le voci di Johan e di Marika!
Ok, grazie Alexander. Noi torneremo a parlare ancora tra poco. Adesso però, è il momento di fare due chiacchere con Marika Willsted.
MR.it: Ciao Marika, piacere di incontrarti! Puoi dirci per favore come è iniziata la tua collaborazione con i Sonic Station?
MW: Incontrai Alexander Kronbrink nel 2004, essendo studente di jazz e improvvisazione alla scuola Fridhems Folkhögskola, nel sud della Svezia, e diventammo buoni amici. Successivamente, quando entrambi ci trasferimmo a Stoccolma per studiare al Royal collage della musica, capimmo che era giunto il momento di inizare a lavorare assieme! Scrivevamo musica e suonavamo dal vivo come duo, e in diverse band! All’inizio, chiamammo il nostro progetto “Spirit” e ci esibimmo in un paio di concerti, registrando anche del nostro materiale, ma successivamente (scoperto di avere dei fans e alcune persone interessate al progetto) cambiammo nome in “Sonic Station”, pubblicando il nostro primo disco.
MR.it: Nel 2012, quando uscì il primo album dei Sonic Station, eri praticamente vista come un esordiente dal pubblico italiano. Puoi raccontarci delle tue prime esperienze come cantante?
MW: Mia madre è una insegnante di musica, e perciò cantavo e suonavo in casa fin da bambina. Lei mi ha insegnato come si suona il pianoforte e la chitarra fin da quando avevo nove anni, per poi portarmi da una una maestra classica per iniziare a imparare a suonare il violino. All’età di 12 anni ho scritto la mia prima canzone (che ancora ricordo) mentre suonavo la chitarra, e ho fondato una band con gli amici (ci chiamavamo “Macrocosm”). Ho sempre sognato di suonare e volevo farlo professionalmente – in ogni giorno del mio viaggio! Era il mio sogno allora, ed è ancora il sogno della mia vita oggi. Ne sono contenta!
MR.it: Quali sono le tue principali influenze come cantante e compositrice?
MW: Quando scrivo musica e testi per i Sonic Station trovo ispirazione dalle band che ascoltavo da giovane, per esempio i Toto, gli Airplay e i Chicago – ma anche da artisti come Bryan Adams e Christopher Cross.
MR.it: Vedi te stessa come una cantante puramente di genere melodic rock? Sei anche una autrice quindi.. potremmo aspettarci un tuo disco solista un giorno?
MW: 🙂 Non lo so, vediamo quello che porterà il futuro! Adoro cantare con i Sonic Station!
MR.it: Lo ammetto, mi piace molto il tuo modo di cantare, soprattutto quando sporchi un po’ la voce, come nel brano ‘Brighter After Dark’ del tuo ultimo album. E’ qualcosa che hai allenato negli anni, o esce fuori in modo naturale?
MW: Grazie! 🙂 Tutta la mia voce viene fuori naturale e come frutto del sentimento. Ho preso un po’ di lezioni, ma credo di aver avuto più ispirazione senza di queste, piuttosto che imparando una specifica tecnica vocale. Sono pigra di natura e sembra che apprenda di più suonando e portando avanti musica con diverse band e gruppi piuttosto che esercitandomi da sola a casa 🙂
Grazie Marika, presto altre domande anche per te. Ma adesso è il momento di parlare come il ‘volto nuovo’ della band, Johan Boding.
MR.it: Hey Johan, wow, che bella voce che hai! Non sei ancora famoso qui in Italia ma.. dopo questo disco sei già un nostro eroe!! Per favore, dicci come è iniziata la tua carriera?
JB: Grazie mille! Sono felice che ti piaccia la mia voce e il mio modo di cantare. Bisogna vedere se diventerò mai un eroe li in Italia :-), ma certamente sono felice che tante persone usino il loro tempo per ascoltare me e i Sonic Station.
Sul mio background musicale: mia nonna mi fece studiare il pianoforte quando avevo sei anni. Poi mi dedicai alla batteria a 10, alla chitarra a 13, e finalmente arrivai al canto.
Ho registrato un disco già a 15 anni con la band Candy Roxx. Da metà anni novanta per dieci anni presi parte soprattutto a musical. Negli ultimi dieci anni ho fatto tour in Scandinavia e Inghilterra in diversi progetti che avevano come tema conduttore la musica dei Queen.
Il mio ultimo disco “Livet vänder” (“Life turns” in Inglese) è uscito a fine 2012. Continuo a scrivere musica e a registrare album solisti, ma adesso sono totalmente concentrato sui Sonic Station.
MR.it: La tua voce mi ricorda un po’ James LaBrie dei Dream Theater. Sei d’accordo con il mio paragone? Quali sono le tue maggiori influenze come cantante?
JB: Posso essere d’accordo sul fatto che le nostre voci hanno delle similitudini, ma non credo che cantiamo allo stesso modo, se capisci cosa intendo. James LaBrie è più metal, Johan Boding più AOR. 🙂
Ho molti modelli di riferimento quando canto, ma se devo sceglierne uno, quello è Freddy Mercury. Lui aveva semplicemente…tutto!
MR.it: Come è iniziata la tua collaborazione con Alexander e i Sonic Station?
JB: Il comune denominatore è Marika Willstedt. Ci siamo incontrati qualche anno fa in tour assieme. Deve essere stata lei a menzionare il mio nome nel momento in cui dovevano iniziare le registrazioni del nuovo disco dei Sonic Station. Dovresti chiedere ad Alexander!
MR.it: Qual è il tuo pezzo preferito dell’album?
JB: “Catch me if you can”. Mi ha impressionato già quando era una demo con quel suo beat lento, pesante e la sua sincope potente. Ma Broken man e Hide and seek arrivano appena dietro “Catch me if you can” come canzoni preferite.
Adesso torniamo da Alexander, e poi di nuovo a tutta la band!
MR.it: Sei già al lavoro su nuovo materiale al momento?
AK: Scrivo sempre nuova musica. Ho nuove idee per i Sonic Station ma anche un sacco di altre canzoni che spero arriveranno nel giusto posto. Per esempio ho alcuni pezzi strumentali per un’altra band chiamata “Moonlight Sailors” in lavorazione. E’ un progetto con Jonathan Fritzén (anche su “Next stopo”) alle tastiere e Henrik Linder e Aron Mellergårdh dei “Dirty Loops” al basso e alla batteria. Vederemo se riusciremo a riunirci e fare qualcosa con questo materiale.
MR.it: Puoi dirci perchè i Sonic Station hanno cambiato label, passando dalla Frontiers Records alla Avenue of Allies?
AK: Sembra che la Frontiers si stia spostando verso un sound più duro con i suoi gruppi e credo che i Sonic Station siano un po’ troppo leggeri per il loro stile al momento. E hanno anche tanti artisti maggiori del genere su cui concentrarsi.
MR.it: Dove vorreste vedere i Sonic Station tra dieci anni? Parlateci dei vsotri sogni!
AK: Vorrei vedere i Sonic Station diventare una delle maggiori band del genere e un gruppo capace di tenere in vita la musica AOR. Speriamo di suonare molto di più dal vivo per permettere a una audience maggiore di scoprirci!
MW: Vorrei girare il mondo con i Sonic Station e lavorare di più con la band e il talentuoso Alexander Kronbrink e Johan Boding. Il nuovo disco è, per me, migliore del primo, e sono davvero orgogliosa di averne preso parte!
MR.it: Credi che ci possa essere una possibilità di vedere i Sonic Station in tour in Italia un giorno?
AK:Lo spero! Se non un tour, almeno qualche data singola sarebbe meravigliosa!
MR.it: Prima di chiudere questa intervista, potete dirci cosa pensate del business musicale di oggi? E di Internet?
AK: E’ un momento interessante per il business musicale. Il CD fisico sta svanendo ma sono ottimista e credo che lo streaming prenderà piede e permetterà alla gente di sentire più musica che in passato.
MW: Il business musicale è difficile; anche se credo sia molto più difficile oggi pagarsi da vivere facendo la musicista (piuttosto che per esempio nei 90’s), è molto più facile diffondere la parola, l’amore e la musica alle persone nel mondo via internet! Se sei fortunata c’è molto da avere. E credo che per un progetto come i Sonic Station, essendo un genere minore (non così commerciale), sia fantastico avere così tante opportunità di diffusione della musica. Una grande traccia è sempre tale, e credo sia tutto legato a quello che vuoi fare e quanto tempo vuoi spendere in un progetto – il mondo è aperto proprio come lo vorresti, tutto è possibile – se lo si vuole. Dobbiamo usare canali diversi e metterci tanta energia, come con youtube, la nostra label, le persone che distribuiscono la nostra musica, instagram, facebook – li conoscete. Credo nel futuro e nel successo dei Sonic Station. Keep on rockin’!
MR.it: Grazie davvero del vostro tempo. Chiudete come volete la vostra intervista!
AK: Grazie di tutto il tuo interesse nei Sonic Station e per aver reso possibile questa intervista! Siamo felici del nostro nuovo album, e speriamo che anche tutti voi lo siate e lo apprezziate!
httpv://youtu.be/gR3J1QSRJNM
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