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02 Marzo 2014 13 Commenti Lorenzo Pietra
genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Mascot
Tracklist:
1)Lust And Lies
2)Close To You
3)Good Thing
4) Breathing
5) Steal Away
6) Line Of Fire
7) Out Of Reach
8) Feel It
9) Leave This Town
10) One Step Behind
11) Leeches
12) Nothing Touches
13) Sailing Ships (Whitesnake cover)
Formazione:
Adrian Vandenberg – Chitarra
Jan Hoving – Voce
Sem Christoffel – Basso
Mart Nijen Es – Batteria
Un nome come quello di Adrian Vanderberg non ha certo bisogno di tante presentazioni, ma per chi non lo sapesse stiamo parlando del chitarrista con cui gli Whitesnake hanno inciso
album come “1987” e “Slip Of The Tongue” e quindi rivederlo, dopo qualche anno di pausa, in questo progetto chiamato Vanderberg’s Moonkings non può che farci piacere. L’album omonimo esce sotto l’etichetta olandese Mascot Records, famosa per avere sotto contratto artisti come Black Country Communion, e questo dovrebbe essere già sinonimo di garanzia. La band che accompagna Adrian è formata dai giovanissimi olandesi Jan Hoving alla voce, Sem Christoffel al basso e Mart Nijen Es alla batteria e quello che tutti ci aspettiamo è un disco dal sapore hard rock, un po’ blueseggiante, anche perchè Adrian ha sempre amato, e non poco, queste sonorità anni settanta/ottanta.
L’album difatti non delude le aspettative e seppur non goda delle megaproduzioni del periodo Whitesnake riesce a mantenere un suono caldo, con una matrice blues che spicca in diverse canzoni come l’opener Lust And Lies dove esplode l’animo dei Led Zeppelin sia nella parte suonata sia nel cantato o nella seguente Close To You, un perfetto connubio tra Zeppelin e Whitesnake, dove Jan Hoving dimostra di avere una grande voce. Good thing parla l’hard rock più ottantiano, con una melodia superba mentre Breathing, il primo singolo, vira su un sound più moderno ed è una power ballad; Vandeberg alla chitarra acustica arpeggia l’intro, i violini accompagnano la canzone e la voce effettata esplode nel refrain coinvolgente. Steal Away è un hard rock duro e sanguigno con un riff esaltante e diretto dove ancora la chitarra sprigiona riff e note a ripetizione, Line Of Fire col suo basso iniziale esplode in un “Zeppelin sound” coinvolgente e la bella e dolce ballad Out Of Reach, con l’acustica iniziale, ricalca i temi di Breathing ma rimane migliore in diversi aspetti, soprattutto sulla linea melodica. La seconda parte dell’album non fa altro che continuare il discorso hard rock aggiungendo un tocco di personalità in più. Ne sono prova le bellissime Feel It, con un ritornello da cantare a squarciagola e con i cori femminili, Leave This Town con un riff che più ottantiano non si può e una melodia stupenda, mentre su One Step Behind si aggiunge un tappeto di hammond alle chitarre infuocate e la song si candida come una delle più del lotto. Leeches ritorna sui seventies e richiama il classico sound hard col suo riff che si protrae per tutto il pezzo. Nothin’ Touches rimanda alla mente “Rock n Roll” degli Zeppelin e la vogliamo pensare come un “tributo”, mentre la cover finale degli Whitesnake Sailing Ship, a mio avviso, non lascia il segno, in quanto è praticamente fedele all’originale, se non fosse per un certo David Coverdale alla voce…
IN CONCLUSIONE
Acquisto obbligato per chi ama Whitesnake, Led Zeppelin e l’hard rock più classico. Un album sentito, suonato col cuore da un uomo, Adrian Vanderberg, che ha il rock nel sangue.
© 2014 – 2022, Lorenzo Pietra. All rights reserved.
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