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14 Febbraio 2014 15 Commenti Alessandro Lifonti
Intervista a cura di Alessandro Lifonti
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Il 2014 non potrebbe iniziare in modo migliore: sto per intervistare uno dei miei cantanti preferiti…. Gary Hughes!
MR.it: Gary, parliamo dei TEN: quando e dove hai incontrato Vinny Burns e gli altri ragazzi della Band?
GH: Vinny era ancora un membro dei Dare quando ci siamo incontrati per la prima volta, mentre a quel tempo io avevo la mia band “big bad wolf”. Ci siamo frequentati per diverso tempo al rock club di Manchester chiamato “Jilly’s”, dove ognuno della scena rock andava per una serata. I primi due albums dei Ten dovevano originariamente essere albums solisti di Gary Hughes. Vinny fu assunto per una sessione base ma le cose funzionarono davvero bene e presto diventó una situazione per la band.
Vinny portó Greg Morgan (batteria) e Martin Shelton (basso). Conoscevo John Halliwell (chitarra) poiché la sua band supportava la mia band solista, e lui suggerì Ged Rylands (tastiere). Così é come veramente si é formata la formazione originale dei Ten.
MR.it: Ci sono stati alcuni cambiamenti nella formazione della band durante gli anni. Ci puoi dire cos’é successo veramente?
GH: Sì, hai ragione. Ci sono stati molti cambiamenti nella nostra formazione nel corso degli anni, ma tale é la natura delle bands, senza contare che sfortunatamente pochi gruppi conservano i membri originali.
I Ten conservano ancora tre di quelli che io chiamerei i membri originali dai classici “the name of the rose” e “the robe”. Oltre a me, John é un membro dal primissimo tour, e Steve Mckenna (basso) si é unito poco dopo. Senza entrare nello specifico, alcuni componenti del gruppo hanno sentito il bisogno di andare avanti e fare cose diverse musicalmente parlando, mentre altri si sono persi durante il lungo viaggio e questo é ció che é. La cosa importante é che il gruppo va avanti, e quello di cui sono fiero é che la band é ancora attiva a 18 anni di distanza dalla sua formazione, e ancora per molto potrà continuare.
MR.it: Qual’é il prossimo passo per i TEN?
GH: Beh, mentre parliamo sto completando il materiale che diventerà il prossimo album dei Ten. Ho già spedito il “grezzo” ai ragazzi del gruppo in modo che possano familiarizzare loro stessi con il materiale, e una volta che si saranno esercitati con le loro varie parti, ci ritroveremo per cominciare il processo di registrazione. Saremo molto occupati quest’ anno, questo é sicuro, poiché abbiamo abbastanza materiale per due albums. Ho anche scritto abbastanza per un disco acustico, che é un qualcosa che voglio fare da molti anni. L’ idea é di incominciare con uno show un-plugged che dovrebbe essere registrato per poi uscire sul mercato più avanti. Stiamo anche prenotando dei concerti per un tour verso fine anno. Una di queste date sarà il Firefest che sarà registrato per un’uscita in DVD.
MR.it: Hai pubblicato molti album solisti, hai lavorato e aiutato altri artisti (Hugo, Bob Catley, Johnny Lima, Ayreon) a scrivere e registrare i loro dischi, oltre ai Ten. É ancora così facile per te scrivere canzoni dopo tutti questi anni?
GH: La risposta è semplice ed è sì. Io scrivo sempre e non tutto quello che salta fuori é adatto ai Ten, o ai miei dischi solisti, quindi é bene avere una valvola di sfogo scrivendo per altri artisti. É molto diverso scrivere per altri cantanti, e questo per me é creativamente una sfida. Quando scrivo per me stesso é molto facile, poiché so esattamente come andró a cantare una certa melodia o un testo, ma scrivere per qualcun altro é un approccio molto diverso. Come prima cosa, ascolto quello che un’artista ha cantato precedentemente, per avere un’idea di dove é la sua “zona di conforto”…per esempio in quale tonalità preferisce cantare e a quale stile di musica si adatta la sua voce.
MR.it: Hai qualche musicista in testa con cui ti piacerebbe lavorare in futuro?
GH: sono sempre aperto a offerte e suggerimenti per lavorare con altri artisti. Infatti, ultimamente sto scrivendo e producendo per una band che si chiama “Serpentine” che é venuta in tour con i Ten nel 2012. Sicuro, ci sono molte persone con cui sarebbe interessante lavorare, ma preferisco scrivere da solo poiché non devo rendere conto a nessuno. Quando scrivo, ho un’ottima idea di dove la canzone sta andando e di cosa il testo dovrebbe riguardare.
MR.it: In questo periodo alcuni artisti come Eric Martin e Mike Tramp sono in tour solamente con le loro chitarre acustiche. Ti piacerebbe fare qualcosa del genere?
GH: Intendi dire solo io e una chitarra acustica? Se quello é il caso allora no, non proprio. Preferisco andare là fuori con altri musicisti. Ho pensato a fare qualche spettacolo solista, presentando materiale che non ho mai suonato dal vivo in maniera più acustica, con un arrangiamento più intimo, ma anche in quel caso userei un tastierista, un chitarrista, e delle seconde voci. Come ho dichiarato precedentemente, i Ten suoneranno una scaletta unplugged a breve, e questa é una cosa che m’interessa molto fare.
MR.it: Se dovessi dividere il palco per una sera con un altro cantante, con chi lo divideresti e perché?
GH: Dita Von Teese, ma se non fosse disponibile, direi Eddie Van Halen, perché il primo album dei Van Halen nel 78, alzó l’asticella ad un livello diverso, distante da come si suonava la chitarra all’epoca. Fu un “cambio del gioco” determinato dallo stile e dalla tecnica dirompente di Eddie.
MR.it: Quali canzoni dei Ten preferisci suonare dal vivo?
GH: Questa é una domanda quasi impossibile a cui rispondere perché io e il gruppo abbiamo troppe canzoni preferite. Seriamente: cosa lasceresti fuori? Quando decidiamo una set-list dobbiamo includere tutti i classici che i fans si aspettano…per esempio: name of the rose, the robe, ten fathoms deep, after the love has gone, etc…, e poi dobbiamo inserire le canzoni del nostro ultimo disco, ma il problema é che più album pubblichiamo più canzoni ci piacerebbe inserire. Infatti, se le facessimo tutte, dovremmo stare sul palco per ore. Una canzone che ho sempre voluto suonare, e che abbiamo finalmente deciso di aggiungere é “Valentine” dell’album Babylon.
MR.it: Ci sono possibilità che i fans italiani ti vedano esibirti in Italia a breve?
GH: Sì, ci sono possibilità che ciò accada, ci piacerebbe certamente suonare ancora in Italia. É passato troppo tempo da quando ci siamo esibiti li da voi. Infatti, se mi ricordo bene, é stato quando Vinny era ancora nella band… dev’essere intorno al 97-98! Jason Thanos, il nostro tour manager, sta cercando promoters da tutta l’Europa per possibili date nel 2014, Italia inclusa, quindi se riusciamo a prenotare, saremo lì.
Grazie mille Mr. Gary Hughes! Teniamoci in contatto! Rock on!
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