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Pretty Wild – Pretty Wild – Recensione

14 Gennaio 2014 22 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Glam Metal
anno: 2014
etichetta: Dead And Exit Records

Tracklist:

1. Are You Ready?
2. Get It On
3. Troubled Water
4. All I Want
5. Alive
6. Staring At The Sun
7. High Enough
8. Ready To Go
9. Wildheart
10. Vampire
11. Blow The Night Away
12. Come Out Tonight
13. Hold On
14. Pretty Wild

Formazione:

Ivan Ivve Höglund - Vocals
Axl Ludwig - Guitars
Kim Chevelle - Bass
Johnny Benson - Drums

 

Sono terribilmente combattuto sul giudizio da dare al nuovo e secondo album del giovane gruppo hard rock svedese Pretty Wild, nei negozi dal 10 gennaio con l’omonimo Pretty Wild, distribuito dalla Dead And Exit Records.

Perchè? Beh, lasciate che ve lo spieghi subito..

I Pretty Wild sono sostanzialmente fantastici: hair metal, hard rock, melodic rock si fondono assieme in un unico pacchetto entusiasmante e bombastico, mentre un approccio spensierato e giovanile ci fa sorridere e ricordare con nostalgia gli esordi delle tante formazioni storiche del nostro genere. Il sound del gruppo ricalca alla perfezione e contemporaneamente lo stile di eroi quali Danger Danger, Def Leppard, Firehouse, Alias, Tyketto, Skid Row, etc, oltre che i più recenti Nickelback, Reckless Love, Steel Panther, e una fresca vocalità del cantante Ivan Ivve Höglund si sposa alla perfezione con le chitarre maschie di Axl Ludwig e con una sezione ritmica molto prestante e incalzante. I brani sono vari, corposi, potenti, moderni e allo stesso tempo antichi, la produzione precissima e avvolgente, l’appeal unico. Ma..

..non c’è un pezzo che sia uno che suoni totalmente originale o personale. La band non ha un suo stile, e per quattordici tracce ci fa un perfetto copia-incolla di passaggi altrui, senza neppure stare troppo attenta a rivederli o celarli un po’. No, assolutamente no, i Pretty Wild pensano a Bon Jovi? Ci suonano un suo passaggio tratto da un brano storico. Pensano ai Firehouse? Tac, ecco riproposto un loro refrain. Alias? Haunted Heart.. Skid Row? Def Leppard? D2? Nickelback? Vale lo stesso discorso. Unica eccezione, la traccia finale Pretty Wild, la sola in grado di farci intravedere e assaporare tutte le vere potenzialità del combo con un approccio un po’ più vero e proprio. E’ un po ‘poco però, direi. Come la mettiamo??!

IN CONCLUSIONE

Facciamo la via di mezzo, e penalizziamo la minima originalità di questo giovane gruppo mantenendo il voto finale sotto l’otto in pagella, anche se il disco, di per se ascoltato senza troppi pensieri, meriterebbe dall’8.5 in su. Davvero, mi spiace stare così basso, ma neppure tutta questa bella energia riesce a farmi dimenticare il lavoro di copia-incolla fatto da questi ragazzi.

Are You Ready? a metà tra Deep Purple e Firehouse, All I Want che scopiazza un po’ i Green Day di Wake Me Up When September End e i Nickelback, Alive che mi ricorda dannatamente gli Alias e i Reckless Love, e tutti gli altri semi-plagi che voi stessi vi troverete a riconoscere brano dopo brano, vi faranno un po’ sorridere, un po’ arrabbiare, lasciandovi forse interdetti e dubbiosi come è successo a me.

Alla fin fine però, tornerete a pigiare il tasto play, questo ve lo posso garantire. Perchè tutti i difetti che abbiamo trovato non riescono comunque a cancellare il bel profumo sbarazzino dei Pretty Wild.. crescete, ragazzi. Crescete!

© 2014 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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