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Recensione

80/100

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Dion Bayman – Smoke and Mirrors – recensione

07 Dicembre 2013 15 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Autoprodotto

Tracklist:

01. Here I Am *
02. All That I Am *
03. Over To You *
04. The Only One
05. Gone *
06. Someday *
07. Change *
08. Everything *
09. All My Life
10. Turn Back Time

* migliori canzoni

Formazione:

Dion Bayman – Voce e strumenti

 

Una delle cose più belle che sa regalarti un’esperienza come quella che si può vivere scrivendo per MelodicRock.it è sicuramente lo stupore e la sorpresa che ogni tanto ti colgono quando ricevi un album di un artista praticamente sconosciuto.
Non hai aspettative e dall’altra non hai nemmeno pregiudizi, è un salto nel vuoto! Non sai cosa ti aspetterà fintanto che non premerai play e fino a quel momento riscopri quel gusto unico che avevi molti anni fa quando ti avventuravi per la prima volta tra gli scaffali di un negozio di musica e ti fidavi magari solo del tuo istinto e di pochissime informazioni e così ti ritrovavi a portare a casa magari per pura fortuna un piccolo gioiello. Certo ora le cose sono cambiate, internet permette di poter seguire la scena più da vicino e se da una parte si punta più a colpo sicuro dall’altra quell’ebrezza mista ad un certo timore che si provava nell’acquisto di un album alla cieca un pò è venuta a mancare.
Non è però scomparsa ed infatti basta una mail di una artista, per me, semisconosciuto che ti chiede la possibilità di un ascolto di un suo lavoro ed ecco che ritrovi quel misto di timore e curiosità… proprio quello che è successo con Dion Bayman, artista Australiano, e con il suo recente Smoke and Mirrors, album prodotto indipendentemente e di cui mi ritrovo una copia fra le mani.
Dion percorre le strade della musica dall’età di sei anni ed in patria è stato il frontman di parecchie piccole formazioni rock locali, ma questo Smoke and Mirrors può essere visto come la sua prima vera opera di caratura internazionale.
Le premesse ci sono con un sound che viene decantato come un misto di Bon Jovi, Richard Marx, Bryan Adams e Matchbox Twenty e quindi a questo punto non ci resta che affondare il nostro dito sul pulsante play e vedere cosa succede.

Un album con una produzione indipendente solitamente è sinonimo di qualità mai troppo elevata, ed ecco che invece bastano poche note di Here I Am per rendersi conto che qui le cose sono fatte molto bene ed anzi sorpassano molte produzioni ben più blasonate. Suoni puliti, strumenti e voce ben amalgamati rendono il primo passo di questo Smoke and Mirrors veramente godibile e sulla stessa onda si continua con la successiva All That I Am che mette in mostra la buona caratura del songwriting di Dion.
Ancora meglio con la bella ballata Over To You. Scanzonata The Only One e più cattiva e ruvida Gone e siamo a metà del viaggio di Smoke and Mirrors e per ora non possiamo che ritenerci soddisfatti con cinque pezzi su cinque che con una miscela di melodic rock dal tratto fine e raffinato al giro di boa strappano un segno positivo su tutta la linea.
Ci prepariamo alla seconda parte e la dolcezza iniziale di Someday ben ci accoglie. Ancora una volta l’ottimo songwriting ed una buona cura nell’esecuzione nonchè una degna prova vocale di Dion riescono a farci tenere ben aperte le orecchie.
Change con quel respiro alla Richard Marx prima maniera ci tiene incollati sulle note di questo lavoro e ancora meglio riesce a fare l’incedere incalzante di Everything che ancora una volta strappa un applauso per la bravura di Bayman.
All My Life scorre senza sobbalzi, ma ci resta ancora il tempo di farci trasportare dalle tastiere iniziali di Turn Back Time e dal proseguire lento e cadenzato indotto dalla voce di Bayman.

IN CONCLUSIONE

Una sorpresa! Un album intriso di melodic rock soft e leggero che si ascolta con una facilità disarmante. Impossibile non farsi avvolgere dai ritornelli e dai giri di voce di buona parte dei pezzi. Un album che ti piazza un sorriso sornione in faccia e che ti lascia con quel senso di appagamento che solo un lavoro fatto e curato con dovizia può essere in grado di fare.
Un album indipendente curato come una produzione professionale e che sicuramente merita ben più di una possibilità per chi è alla ricerca di un melodic rock al limite a tratti del pop dal piglio fresco e godibile.

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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