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Recensione

77/100

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Keen Eyed – Reflection – Recensione

07 Settembre 2013 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Keen Eyed

Tracklist:

01. Dream PT 1 (1:27)
02. She’s the devil (feat. Alex Zarotti) (4:06)
03. The age of reason (5:28)
04. Fishing dreams (5:04)
05. You make me feel, I belong to you (7:27)
06. Labyrinth (5:47)
07. Lovely hell (7:51)
08. Problems behind (3:24)
09. Scent of feelings (5:45)
10. Hold me tonight (4:08)
11. A love token in the dark (4:40)
12. Dream PT 2 (3:12)

Formazione:

Giorgio Gruden - Bass
Angelo Gervasi - Lead Vocal
Ricky Zarba - Guitars
Ricky Scarantino - Keyboards, Vocals
Fabio Paolino - Drums
Marina Sabbadini - Backing Vocals
Alex Zarotti – Backing Vocals

 

Una personale visione di hard rock classico è quello che ci propongono i triestini Keen Eyed, storica formazione italiana formata nel lontano 1985 ma per vari motivi solo oggi all’esordio con l’album Reflection, pubblicato autoprodotto il 30 agosto 2013.

Con un sound che presenta anche qualche affinità con il metal ottantiano di Judas Priest e Iron Maiden nei suoi momenti più elettrici, questi musicisti esplorano il panorama hard rock senza timore di sviluppare la loro originale proposta musicale, che vede un notevole uso di tastiere in sottofondo e un atmosfera generale spesso rilassata che qua e là ci ricorda qualcosa di band quali Axe (di Five soprattutto), Dream Theater, Savatage (periodo concept album), oltre ai soliti Deep Purple e compagnia bella. Con la bella vocalità di Angelo Gervasi a fare da carismatica e intonata narratrice dei bei testi di questa release, le chitarre di Ricky Zarba rimangono in primo piano assieme alla già citate tastiere di Ricky Scarantino, assicurando al disco una robustezza di suoni davvero importante, merito anche di una produzione dal sound caldo e volutamente classico.

A livello di tracklist, brillano in particolare le ballad e le mid-tempo, nonostante la affilata She’s Devil in apertura si dimostri canzone meritevole delle virtuali cinque stelle in pagella. The Age of Reason ci ricorda, soprattutto grazie ad alcuni ingressi vocali della brava Marina Sabbadini, lo stile di una Through Her Eyes dei Dream Theater, al pari di una echeggiante e solitaria You make me feel, I belong to you che mette le emozioni e i sentimenti in primissimo piano, accompagnandosi del suo bel pianoforte in sottofondo. Massima hit la raffinata e quasi progressiva Labyrinth, seguita da una nuova e ottima mid-tempo a titolo Lovely Hell e dalla carica di una Problems Behind sinfonica e rimata. E, dopo la acustica Scent of Feeling e la aggressiva A love token in the dark, il disco ci saluta con la magia di Dream PT.2, traccia semi-strumentale che riprende il sound della intro, amplificandosi verso un estasi musicale di chitarre e melodie che ha avuto pochi eguali nel corso (quantomeno) di questo 2013, e che ci porta determinati a consigliare a voi lettori l’acquisto di questo pregiato prodotto di hard rock italiano.

 

© 2013 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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