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23 Aprile 2013 27 Commenti Denis Abello
genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Frontiers
Tracklist:
01. Best Years
02. Give Me All Your Love Tonight
03. Love Ain't No Stranger
04. Is This Love
05. Steal Your Heart Away
06. Forevermore
07. Six String Showdown
08. Love Will Set You Free
09. Drum Solo
10. Fool For Your Loving
11. Here I Go Again
12. Still Of The Night
13. Forevermore (fan video)
14. Steal Your Heart Away (fan video)
Formazione:
David Coverdale - voce
Doug Aldrich - chitarre
Reb Beach - chitarre
Michael Devin - basso
Brian Ruedy - tastiere
Brian Tichy - batteria
Un recensore d’eccezione ci introduce questa nuova fatica video firmata dal serpente bianco. Un grazie a Chris Heaven (Redlynx) per essersi dimostrato oltre che una gran voce anche un’ottima penna. 😉
Denis Abello
recensione a cura di Chris Heaven
Quando Denis mi ha detto che potevo occuparmi della recensione del nuovo dvd live dei Whitesnake “Made in Japan” mi sono chiesto: “sarò in grado di essere imparziale sull’argomento?“. Proprio io che ho iniziato a cantare scopiazzando spudoratamente papà Coverdale e che ancora oggi fatico a mantenere le distanze dal suo stile?
La risposta è…forse. Ma addentriamoci nella visione del live in questione.
In realtà mi sono posto una seconda domanda: “che senso ha un nuovo dvd dal vivo quando era uscito un live appena qualche anno fa (Live in the still of the night)?”
MA… in questo caso la risposta l’ho avuta appena ho iniziato ad ascoltare e guardare la prima canzone. Per quanto in quell’occasione i musicisti che accompagnavano Coverdale fossero un’ottima band, in questo caso è come paragonare il corpo dei vigili urbani a dei marines! Questa band è una macchina da guerra!!!
La potenza della sezione ritmica è incredibile, Michael Devin e Brian Tichy picchiano come dei dannati e le ritmiche dei due guerrieri della chitarra, Doug Aldrich e Reb Beach non sono da meno (complice probabilmente anche l’accordatura un po’ più bassa).
“Best years” da “Good to be bad” è una vera mazzata, Coverdale è in forma e sebbene un po’ più statico rispetto ad anni fa, tiene il palco da vero leader ed è sempre un frontman di gran razza. “Give me all your love” da quel capolavoro conosciuto universalmente come “1987” arriva come un fulmine a ciel sereno e nonostante molti fans non siano d’accordo, dal mio punto di vista Reb e Doug non fanno rimpiangere Sykes. Si va ancora un po’ più indietro nel tempo con la successiva “Love ain’t no stranger” che non dimostra i suoi 30 anni mentre un boato di approvazione accoglie l’inno all’amore per eccellenza “Is this love“.
Su questa ho storto un po’ il naso, qualcosa di strano nell’arragiamento vocale del ritornello non mi convince (i “Love” con una modulazione inedita), ma è sempre una gran canzone. Le recenti “Steal your heart away” e “Forevermore” si fondono bene con gli inni del passato creando un’amalgama (oddio sembro un cuoco di “Masterchef”!!!) incredibilmente fresca e facendo ruggire ancora una volta il leone Coverdale che fa capire che è ancora lui che comanda nella giungla del rock! I due chitarristi duellano come è consuetudine nei live dei Whitesnake e almeno dal mio punto di vista Doug è un gradino sopra Reb (Reb è più veloce forse ma Doug ha più gusto).
“Love will set you free“, uno dei brani recenti più belli e Coverdale rientra sul palco intrattenendo da grande showman come sempre pur faticando su qualche nota alta (ma alcuni 20enni faticano molto di più!).
Ottimo drum solo di Tichy (tralasciando le trovate circensi come suonare con bacchette da ristorante cinese e coltelli) che finisce suonando con le mani (come in precedenza Tommy Aldridge e un certo “Bonzo” che suonava in una poco nota band chiamata Led Zeppelin ehhe!).
Il concerto è concluso dalla triade “Fool for your loving“, “Here I Go Again” e “Still of the night“, tre degli hits più famosi che in questa versione prendono ancora più grinta (ottime le tastiere di Brian Ruedy).
Un po’ deludenti invece i bonus del dvd ovvero due fan video montati con pezzi presi probabilmente da youtube e una galleria fotografica. Sarebbe magari stato meglio mettere qualche intervista o riprese delle registrazioni. Ma non si può avere tutto. In conclusione un ottimo lavoro che fotografa lo stato attuale di buona salute di una band che come un brunello di Montalcino invecchia bene e con gusto. Grazie Frontiers…grazie Whitesnake.
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