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15 Aprile 2013 18 Commenti Denis Abello
genere: Melodic Rock
anno: 2013
etichetta: Spinefarm Records
Tracklist:
01. Carnival Of Lost Souls (intro)
02. White Knuckle Ride
03. What The Hell
04. Not There For You
05. Cry
06. Raise Ya Game
07. Fade Into The Flames
08. You Can't Run
09. Bless My Soul
10. She Walks Alone
11. Turn It On
12. Saviour
13. It's Gonna Be Alright
14. Hand In The Air
Formazione:
Nick Workman - voce
Tom Martin - chitarra
Daniel Chantrey - batteria
James Martin - tastiere
Contatti:
Squadra che vince non si cambia!!! Bene, questo nessuno deve averlo spiegato ai Vega. Chiariamo, in questo caso la squadra rimane la stessa (Nick Workman – voce, Tom Martin – chitarra, James Martin – batteria, Daniel Chantrey – tastiere) è il gioco ad essere cambiato, ma fatemi spiegare meglio.
Per chi non lo sapesse i Vega sono quel gruppo che nel 2010 uscì con un album intitolato Kiss Of Life letteralmente devastante (qui la recensione) tanto da meritarsi il pimo 10 di MelodicRock.it.
A distanza di anni non posso che riconfermare quello che per me rimane uno dei migliori album di rock melodico uscito negli ultimi anni. La bravura del gruppo unita ad un tocco particolare nei pezzi giocato su voce, chitarre, batteria ed un sapiente uso delle tastiere donavano al primo lavoro firmato Vega un’aura quasi mistica.
Potete quindi capire la mia esaltazione alla notizia di un loro nuovo lavoro, ma è bastato un primissimo ascolto per arrivare all’assoluto che… i Vega erano cambiati… ed ora vedremo perchè.
Dov’è l’esaltazione che regalava già dai primi minuti un pezzo come Into the Wild??? Si attacca con un’intro dal sapore un pò insipido che da velocemente spazio a White Knuckle Ride, primo singolo del gruppo e prima carta vincente che scende in campo. Pezzo semplice, diretto ed orecchiabile che però riporta in gioco la bravura di questa band anche se già da subito si nota la mancanza delle particolari tastiere che caratterizzavano il primo lavoro dei Vega.
What The Hell sa mantenere alta l’attenzione, chitarra in primo piano, Workman che piazza una prova da manuale ed un pezzo che ti si infila in testa al primo ascolto, centro numero due! La solfa resta la stessa anche per la successiva Not There For You, grandi cori, un buon uso delle tastiere ed un pezzo che nuovamente lascia che la band metta in mostra la sua bravura.
La musica non cambia con Cry che però denota a questo punto una certa mancanza di originalità nel proseguire dell’ascolto, troppo simile a quanto già sentito finora. Ci pensa Raise Ya Game a ridestare l’attenzione con un netto cambio, ma al pezzo manca quel qualcosa in grado di farlo svettare sopra agli altri.
La simil ballad Fade Into The Flames è forse uno dei pezzi che riesce di più a riavvicinarsi allo stile di Kiss of Life, emozionale nel refrain e perfette le tastiere. Riuscita anche You Can’t Run con forte influenze eightes lascia che il gruppo dimostri ancora una volta tutte le sue potenzialità.
Niente male nemmeno la successiva Bless My Soul e l’introspettiva She Walks Alone riesce a regalare nuovamente una buona dose di emozioni firmate Vega pur senza veri segni di nota. Stesso discorso vale per Turn It On, buon pezzo, ma strada già percorsa e sentita in questo What The Hell.
Molto bella invece la successiva Saviour, il gioco elegante tra chitarra e batteria su cui si sa infilare Workman regala un pezzo di facile assimilazione ma su cui è impossibile non ritrovarsi a seguire il tempo con la testa.
It’s Gonna Be Alright è uno dei pezzi più intensi del lotto che riporta in scena la bravura dei Vega. Chiusura per la frizzante Hand In The Air, voce e chitarra duettano su un ritmo incalzante, degna chiusura di un lavoro comunque convincente.
IN CONCLUSIONE
La stella dei Vega torna senza ombra di dubbio a brillare, ma lo fa con forse meno intensità che in passato, o forse sarebbe meglio dire che lo fa con forse meno personalità. Se infatti Kiss Of Life spiazzava per la sua sfrontatezza e per il modo che aveva di stupire pezzo dopo pezzo in questo What The Hell sembra che sia proprio la voglia di “osare” che è venuta un pò meno dando l’impressione di un gruppo un pò più “normale” e “standardizzato“.
A parte questa dovuta critica, soprattutto in virtù del 10 piazzato al primo lavoro e dell’amore che non nego provo per questa band, c’è da dire che questo nuovo What The Hell sicuramente riesce ancora a dare lustro al nome dei Vega. Inoltre Nick Workman e soci dimostrano di essere un gruppo affiatato e dall’innegabile bravura e con tanto ancora da suonare e da farci sentire anche se il sottoscritto spera per il prossimo lavoro che possano ritrovare la magnifica strada che avevano intrapreso con Kiss of Life e che sembra un pò smarrirsi sulle note di What The Hell.
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