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Recensione

90/100

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Pretty Maids – Motherland – recensione

08 Aprile 2013 16 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2013
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Mother Of All Lies
02. To Fool A Nation *
03. Confession
04. The Iceman *
05. Sad To See You Suffer *
06. Hooligan *
07. Infinity *
08. Why So Serious
09. Motherland
10. I See Ghosts *
11. Bullet For You *
12. Who What Where When Why
13. Wasted *

* migliori canzoni

Formazione:

Ronnie Atkins - Voce
Ken Hammer - Chitarre
Rene Shades - Basso
Morten Sandager - Tastiere
Allan Tschicaja - Batteria

 

Ci sono poche certezze nella vita… bene, una di queste per me lo sono i Pretty Maids! Gli hard rocker danesi capitanati dagli storici Kenneth Hammer (chitarra) e Ronnie Atkins (voce) sono una garanzia, da anni ormai non sbagliano un colpo e ogni loro uscita è una sicurezza. A tre anni di distanza dall’ottimo Pandemonium (qui la recensione) ecco quindi il quintetto ripresentarsi con 13 nuovi pezzi freschi freschi che compongono questo Motherland.
La forza del gruppo sta nell’essere riusciti negli anni come nessun’altro a modernizzare il loro sound senza per questo tradire il loro passato e questo li rende maledettamente attuali pur mantenendo piantate saldamente le loro radici nel più classico hard rock melodico.

Un mix di forza, carattere e melodia che poggia le sue basi sul binomio Hammer / Atkins che a distanza di anni riesce ancora a regalare emozioni a palate e che in Motherland si sposa a testi forti e apocalittici che rispecchiano la situazione mondiale attuale.
L’ossatura portante dell’album si gioca quindi tra pezzi rocciosi come Mother Of All Lies, Confession, Why So Serious, Who What Where When Why in cui la voce di Atkins letteralmente esplode in uno scream tagliente e martellante. A questi si frappongono pezzi dal tratto distintivo più orientato all’AOR e al rock melodico come la splendida Sad To See You Suffer, l’emozionante semi ballata Infinity o ancora Bullet For You o la conclusiva Wasted. Notevoli inoltre i tre pezzi adrenalinici The Iceman, Hooligan e Motherland con i primi due veramente riusciti.

IN CONCLUSIONE

La forza del sound firmato Pretty Maids sta in quel perfetto bilanciamento tra suoni duri ed una ricerca della melodia sempre raffinata e di classe, ed in questo Motherland il gruppo riesce ancora di più che in Pandemonium a smussare gli angoli e ad incastrare perfettamente fra loro questi due elementi.
Si passa da scariche di adrenalina pura che la voce di Atkins ancora riesce a scaricarci addosso a veri momenti di estasi melodica e anche nei pezzi più potenti e Hard Rock del lotto non manca mai il momento di stacco che riesce grazie ad un sapiente uso di tastiere e chitarre a colpire dritto dritto al cuore.
Sul podio più alto per quanto riguarda il disco Hard Rock melodico dell’anno al momento si siedono comodamente i Pretty Maids.

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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