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Recensione

93/100

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Hardcore Superstar – C’Mon Take On Me – Recensione

05 Marzo 2013 12 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Sleaze Glam
anno: 2013
etichetta: Nuclear Blast

Tracklist:

1. Cutting The Slack
2. C'mon Take On Me *
3. One More Minute *
4. Above The Law *
5. Are You Gonna Cry Now *
6. Stranger Of Mine
7. Won't Take The Blame pt.1
8. Won't Take The Blame pt.2
9. Dead Man's Shoes
10. Because Of You
11. Too Much Business *
12. Long Time No See *

* migliori canzoni

Formazione:

Jocke Berg - Vocals
Vic Zino - Guitar
Martin Sandvik - Bass
Magnus "Adde" Andreasson – Dru

 

Tremano a lungo e con insistenza le gambe nel momento in cui si tenta di riassumere la carriera degli svedesi Hardcore Superstar, assoluti eroi moderni del genere sleaze glam, o street metal come lo vogliate dire. Una band ormai incredibilmente matura, merito anche dei nove grandi album in studio alle spalle dal 1997 ad oggi, ma anche e soprattutto sempre innovativa e in perenne evoluzione, e capace ora di toccare con la sua musica ogni genere che vada dal puro e semplice hard rock, al glam, al metal e, addirittura, a qualche accenno del più feroce thrash metal di stampo ottantiano.

Non sto vaneggiando: in C’Mon Take On Me, l’ultima creatura di questi ragazzi prodigio ormai disponibile dall’inizio di questo marzo 2013 per la major Nuclear Blast, c’è tutto quanto ho appena detto, e anche di più! Un terremoto di disco che, una volta entrato nei vostri lettori, faticherà davvero a uscirne.

Ho già detto tutto – non ho detto ancora niente. Goteborg innalza il suo stendardo al cielo e su di esso si stampa solida l’effige degli Hardcore Superstar, in una celebrazione dei sensi musicali (udito, ma anche olfatto, tatto, vista e gusto per comprendere al meglio questo sonoro pacchetto) assoluta e completa. Si parte con la opener da giostre Cutting The Slack che si spegne di colpo per lasciare spazio alla title track C’mon Take On Me, classico proiettile d’apertura in perfetto stile party alla HS. Fiumi di adrenalina, oceani di energia, che trovano un proseguo nella incredibile One More Minute, geniale traccia singolo #1 capace di stampare a fuoco nella nostra mente quel suo verso diretto e maestoso in apertura, che verrà poi riproposto con pari efficacia lungo la sua durata. E ancora, spazio in rapida esecuzione al secondo singolo Above The Law, hit dallo spirito ottantiano, corale e dalle grandi emozioni, e con la dinamitarda Are You Gonna Cry Now, terremoto di potenza, capace letteralmente di esplodere nelle nostre casse con il suo ritornello dal sound e dallo stile vicino, vicinissimo al thrash metal degli Overkill (ma risultando a conti fatti, ovviamente, più musicale). Grandioso qui come in precedenza il riffing di Vic Zino, ascoltare per credere.

E’ tempo di riposare un attimo le orecchie con la ballata semi-acutica Stranger Of Mine, traccia dotata di un bel motivetto bluesy capace di non stonare dopo l’irruenza delle prime cinque canzoni, per poi ripartire con Won’t Take The Blame, canzone divisa in due parti e pensata per raggiugnere la massima efficienza in sede live, con un’atmosfera avvolgente e l’ennesimo ritornello creato per fare baldoria ad una festa alcolica. Le differenza tra la parte uno e la due? La seconda è più elettrica e casinara, direi. Poi Dead Man’s Shoes ci serve su un piatto d’argento una sezione ritmica fantastica, capeggiata dall’ottimo drumming di Magnus “Adde” Andreasson ma anche dal preciso e profondo basso di Martin Sandvik, ma è Because Of You a regalare nuove super emozioni, con prima di tutto una vocalità assoluta di Jocke Berg, come sempre capace di ferire come il più affilato rasoio ma allo stesso tempo di coccolare la nostra epidermide come il miglior Gilette, ma anche con una prestazione super dell’intera formazione, che da vita a una brano immediato e di gusto.

E volendo, meglio ancora in chiusura Too Much Business e Long Time No See, due gioielli assoluti della carriera degli Hardcore Superstar. Il primo brano ci regala un ritornello da infarto, corale, fresco, immediato, da urlare a squarciagola in un locale gremito, oltre a una prova chitarristica sugli scudi, anche e in particolar modo nell’assolo. La seconda traccia è invece una ballata intensissima, commovente e di commiato, all’inizio silenziosa, notturna, solitaria, densa e totalmente permeata di emozioni, poi ancora una volta straripante di energia. Finale da brividi, e da vere lacrime.

IN CONCLUSIONE

Impossibile trovare di meglio sul mercato. Gli Hardcore Superstar sono i numeri uno assoluti del genere e si cimentano qui nell’ennesima prova super della loro carriera. Magnifici i suoni e la produzione del bravissimo Randy Staub, che ha regalato alla band un colore differente, grezzo e macchiato di sound roccioso hard rock e cattivo spirito metal, e mega la prova della formazione tutta, con Berg sugli scudi alla voce, Zino capace di macinare riff d’antologia, e Sandvik e Andreasson eroi del ritmo e protagonisti della continua avanzata da parata militare di questo progetto.

Un songwriting vario, evoluto e originale si abbina a tutta quella energia e potenza che è il marchio di fabbrica di questa band, regalandoci un disco ancora diverso dai suoi predecessori, e ancora dannatamente unico!

© 2013 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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