Recensione

Shylock – Walking Tall – Recensione

03 Gennaio 2013 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: AOR Heaven

Aperte le porte del 2013, tra gli scaffali del vostro negozio di fiducia vedrete ricomparire il moniker Shylock, gruppo musicale hard rock tedesco guidato da Matthias Schenk (voce) e Johannes Amrhein (chitarra) e pronto a pubblicare il 18 gennaio via AOR Heaven il suo sesto album, Walking Tall.

Rispetto all’ultimo sforzo discografico (Rock Buster, 2010) sostanzialmente nello stile dei quattro tedeschi ben poco è cambiato. Gli Shylock presentano infatti il solito hard rock a stampo teutonico, un po’ in linea con il sound recente dei Mad Max per intenderci, compatto e aggressivo, fresco e moderno nei suoni, attento alla melodia e all’efficacia dei suoi ritornelli, con chitarre in primo piano e tanta tanta vocalità a condire l’insieme. Sicuramente la prestazione della band è molto buona, con un ottimo stato di forma evidenziato soprattutto dal chitarrista Johannes Amrhein, assolutamente protagonista con riff massicci e ispirati e assoli capaci di dimostrare una tecnica molto buona. Di rilievo anche la sezione ritmica guidata dal martellante batterista Achim Thiergärtner e completata dalla profondità del bel basso di Bernhard Schwingestein, e postiva la prova del cantante Matthias Schenk, sempre energico ed intonato nelle sue parti.

Quello che lascia un po’ perplessi e che penalizza il giudizio finale è il songwriting, nettamente inferiore ai migliori capitoli di questo progetto e passo indietro anche rispetto all’ultimo tentativo sovracitato. Le canzoni suonano sì tutte bene, riescono sì ad emozionare e a divertire, ma nessuna resta reralmente impressa nella mente, ed è totale la mancanza di una hit capace di guidare l’album verso il successo. Insomma, Walking Tall è un bell’esercizio musicale, un buon tentativo, e nient’altro di più.. E neppure pezzi divertenti come Rock DNA, con un ritornello facile e dal buon motivo, come Bridges, forte di un bel cantato, ne canzoni con ritmo e groove come Taken It Too Far, come Right Now Or Never (che alterna una buona coralità a una bella melodia) o la apprezzabile mid tempo Anything riescono a strappare emozioni poi memorabili. Peccato..

IN CONCLUSIONE

Un disco nella media delle uscite odierne, capace di mantenere il nome Shylock su livelli buoni ma certamente non tali da garantire al gruppo un quantitativo di vendite e di successo ‘da top act’ del genere. Un album che si fa senza dubbio ascoltare senza fatica, che sa divertire, ma che difficilmente entrerà a fondo dei vostri cuori. Se amate l’hard rock tedesco resta comunque un acquisto consigliato

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