Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.
effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!
20 Gennaio 2013 8 Commenti Iacopo Mezzano
genere: Hard Rock
anno: 2013
etichetta: AFM Records
Tracklist:
1. Life Is Now *
2. The Mask *
3. Higher *
4. Wonderful Life *
5. Dear Enemy
6. Save You From Yourself *
7. Don t Keep Me Hanging
8. Dream Of Mankind *
9. Stevie
10. Because Of You
11. Secret Hideaway
12. Too Good To Be True *
* migliori canzoni
Formazione:
John Prakesh - Vocals
Thom Blunier- Guitars
Thomas Muster- Guitars
Dominik Pfister- Bass
Roger Tanner– Drums
L’11 gennaio 2013 sono tornati nei negozi di dischi, a due anni dall’ultimo Back On Track, i rocker svizzeri Shakra, pubblicando il loro nuovo album Powerplay tramite l’etichetta discografica AFM Records.
L’impressione prima che emerge dall’ascolto di questo disco è che la band abbia oggi voluto osare ben poco, uscendo sul mercato con lo stesso sound pari pari rispetto all’ultimo lavoro in studio, ottimo e complessivamente superiore a questo capitolo. Il genere degli Shakra è in fine dei conti sempre quello (e ci mancherebbe!), un hard rock fresco e moderno, roccioso e prestante, intervallato nella sua energia da alcune mid-tempo d’effetto e ricco di rimandi allo stile dei veterani Gotthard. Il problema è che qui, tolti in bei brani d’esordio (Life Is Now, The Mask, Higher e la mid-tempo già singolo Wonderful Life) e qualche raro episodio di rilievo nella seconda metà, il livello generale delle dodici composizioni contenute nella tracklist si mantiene di una piattezza disarmante, con canzoni tutte scritte con la stessa medesima struttura (prima strofa, ritornello accattivante, seconda strofa e più riprese del refrain), sicuramente non noiose e anzi sempre molto energiche, ma comunque tendenzialmente uguali tra loro. Manca un vero guizzo, un passaggio innovativo o totalmente inedito, un sussulto micidiale che sappia farci realmente gridare al cielo la nostra emozione.
Certo, c’è molto mestiere (non dimentichiamoci da quanto tempo gli Shakra siano ormai sulle scene), tanta tecnica e un quantitativo importante di potenza e rocciosità rock, ma era assolutamente lecito aspettarsi di più da questi musicisti, specie dopo l’arrivo in formazione del nuovo (e qui comunque sempre efficace) cantante John Prakesh, avvenuta già con il precedente disco targato 2011. E tirando un po’ le somme, Powerplay resta comunque un prodotto non da buttare, e che anzi si fa ascoltare con piacere, ma che lentamente si allontana dai vertici della sempre-verde scena di questi anni. La prova della formazione impressiona sempre, Thom Blunier e Thomas Muster alla chitarre ci danno dentro come degli ossessi, macinando riffing di spessore a non finire, mentre Dominik Pfister al basso tira su il solito muro sonoro accompagnando la prestante batteria di Roger Tanner, ma che i ragazzi fossero bravi lo sapevamo già. Ora li vorremmo vedere anche meno ripetitivi e meno prevedibili. Il tutto senza perdere una briciola del loro sound hard rock di derivazione ottantiana: quello ci va benissimo così.
IN CONCLUSIONE
Sicuramente non un passo falso ma un punto di stallo sì, Powerplay ci ripresenta gli stessi Shakra che abbiamo ascoltato negli ultimi anni, capaci tecnicamente ed energici, ma anche fin troppo fedeli ai loro schemi musicali. In fin dei conti dal secondo disco con il nuovo cantante Prakesh ci potevamo aspettare certamente di più. Bell’album, ma niente più.
© 2013 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.
Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli