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Recensione

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Pink Cream 69 – Ceremonial – Recensione

24 Gennaio 2013 5 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2013
etichetta:

Tracklist:

1) Land of Confusion *
2) Wasted Years
3) Special
4) Find Your Soul
5) The Tide *
6) Big Machine *
7) Let the Thunder Roll
8) Right or Wrong
9) Passage of Time *
10) I Came to Rock *
11) King for One Day *
12) Superman

* migliori tracce

Formazione:

David Readman - voce
Alfred Koffler - chitarra
Uwe Reitenauer - chitarra
Dennis Ward - basso

 

A sei anni di distanza dall’ultimo full lenght ecco ritornare più in forma che mai i Pink Cream 69, formazione teutonica con l’hard rock melodico nel sangue. Il nuovo lavoro, undicesimo in carriera, si intitola Ceremonial e come dichiarato dal “tuttofare” Dennis Ward ingloba diverse influenze musicali che la band ha tratto dalla propria carriera. La line-up rimane invariata tranne per il cambio alle pelli, con Chris Schmidt che prende il posto del “dimissionario” Kosta Zafiriou, ora in forza fissa agli Unisonic.

L’album non tradisce le attese, con il suo hard rock melodico fresco e con il marchio di fabbrica Pink Cream ben evidente in quasi tutte le tracce del disco. Dodici canzoni energetiche, ruvide con melodie accattivanti girano attorno alla voce di David Readman, frontman di grande esperienza, che anche questa volta non tradisce le attese con una grande prova vocale. Come anticipato, le sonorità dell’album, pur essendo moderne, rievocano spesso i vecchi lavori della band, a partire dall’opener Land Of Confusion con il suo riffone iniziale per continuare con il cambio di sound di Wasted Years che inizialmente spiazza l’ascoltatore per poi esplodere in un refrain armonioso e ottimamente cantato. Special e Find Your Soul fondono melodie e groove perfetti con arrangiamenti semplici ma di grande effetto mentre The Tide è la prima e unica ballad; malinconica, con le sue chitarre acustiche che sfociano in un ritornello elettrico, molto bella. Big Machine ci catapulta nel tipico sound dei Whitesnake, con chitarre in evidenza e riff a ripetizione ed è una delle migliori tracce dell’album. Let The Thunder Roll e Right Or Wrong si spostano sul rock moderno ma non riescono a lasciare il segno, anche se trovo meglio interpretata la seconda con una chitarra ritmica notevole. Passage Of Time ci riporta ai Pink Cream più classici con l’intro di chitarra dolce e pulito, canzone dolce ma energetica, anche se il ritornello da una sensazione di dejavu….I Came To Rock è il brano più “veloce” del lotto, con chitarre potenti e un grandissimo refrain, un’altra traccia non deluderà i rocker più accaniti! King For One Day è puro AoR, con una chitarra che sembra parlare per una canzone che rimane in testa fin dal primo ascolto…si chiude col mid tempo Superman, song rockeggiante, che riassume in meno di cinque minuti il sound dell’intero lavoro.

IN CONCLUSIONE:

Acquisto obbligato per i fan dei Pink Cream 69 e un’ottimo insieme di brani per avvicinarsi al gruppo. Hard Rock melodico infarcito di grandi riff con melodie gradevoli e trascinanti. Un ottimo lavoro.

© 2013 – 2018, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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