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07 Novembre 2012 14 Commenti Iacopo Mezzano
Mike Tramp, storico frontman dei White Lion, ha rilasciato una lunga intervista in cui parla dell’impossibilità di una reunion della formazione originale del gruppo, dello scioglimento della band e dei rapporti con il suo ex chitarrista Vito Bratta.
Questo un estratto delle dichiarazioni sulla reunion: “Alla base delle composizioni dei White Lion ci siamo sempre stati io e Vito. Ma non esiste alcuna possibilità che questo possa accadere di nuovo, almeno dopo alcuni feedback ricevuti da Vito. E poi io stesso non sto facendo nulla per riunire i White Lion. In questi giorni, quando sul palco suono canzoni della band, lo faccio solo per i fan che desiderano risentire quei pezzi. Non provo neppure a chiamarmi White Lion, sono ‘Mike Tramp che celebra i pezzi dei White Lion’, e nel locale vi divertite ascoltando queste canzoni. Ma se suono con questi quattro nuovi ragazzi, non mi sento a posto con me stesso chiamandoci White Lion. Per un po’ di tempo l’ho fatto, ma ad oggi rifiuto questa mia scelta. Dovevamo chiamarci in un altro modo, perchè non eravamo i White Lion.”
Su Vito: “E’ molto difficile per me parlare di Vito, anche perchè pensa che ogni volta che parlo di lui lo faccio per prendermi gioco della sua persona. Ma il fatto è che dopo lo scioglimento del ’91, non ha più fatto nulla — non ha fatto un’intervista… non sta facendo niente.(..) Il fatto è che vorrebbe portare avanti il nome su cui possediamo entrambi i diritti, ma non vuole che io faccia qualcosa, perchè lui non ha semplicemente le palle di tornare per fare qualcosa. E ogni volta che gli parlo, dice sempre la stessa cosa: ‘Non lo so’.”
Tramp ha poi aggiunto: “Vito è un’incredibile chitarrista e compositore, ma se non l’avessi spinto fuori da casa sua, sarebbe ancora li a suonare lo stesso assolo di Van Halen..”
Sullo scioglimento dei White Lion: “Non abbiamo avuto la possibilità di salutare i fans. Non abbiamo fatto neppure un annuncio alla stampa. E’ come se i Faster Pussycat si fossero sciolti per la decima volta, è come un ‘Woah! Woah!’ che fa da copertina su Blabbermouth. I White Lion stavano suonando l’ultimo concerto e io e Vito andammo all’areoporto, io diretto in California e lui a New York — ed era finita… Non ci siamo neppure guardati. E non avevamo litigato. E la cosa interessante… La gente ci ha detto ‘Perchè non potevate andare avanti?’ Sapete, non abbiamo ricevuto nessuna chiamata dalla nostra label, dai manager, dalla compagnia di merchandising… Ed era tutta gente che aveva fatto milioni di dollari su di noi. E’ un po’ come se fossimo spariti. Non c’è stata mai una separazione. Mi ci sono voluti tantissimi anni per capire cosa fosse realmente successo.”
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