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Recensione

85/100

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Tango Down – Identity Crisis – Recensione

09 Ottobre 2012 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Hard rock
anno: 2012
etichetta: Kivel Records

Tracklist:

1. Crying To Me
2. Alone
3. Dream Child
4. Blame
5. Corners Of My Mind
6. Enlighten Me
7. Back To Life
8. Hearts Catch Fire
9. Calling Out
10. Magic Pudding

Formazione:

David Reece - Vocals
Scott Rif Miller - Guitars
Chris Konys - Bass
Keith Michaels - Drums

 

 

Eccoci finalmente pronti a commentare per voi i 10 brani del nuovo e terzo album dei Tango Down, il più volte posticipato (per almeno sei mesi direi) Identity Crisis, ora definitivamente disponibile dagli inizi di ottobre per la label Kivel Records.

Un disco che sicuramente prometteva bene già dalla sua copertina, ma che risulta persino migliore della bella e ammiccante rossa una volta pigiato il tasto play. L’hard rock dei Tango Down è infatti estremamente divertente e convincente, e ancora una volta totalmente differente rispetto a quello suonato nel precedente capitolo. L’ingresso del nuovo cantante (il terzo nuovo cantante in tre album, ottima media..) David Reece, di fama Accept e Bangalore Choir, ha portato la band ad accantonare totalmente lo stile quasi glam di Damage Control per avvicinarsi a un maturo hard rock a tinte bluesy, che si ispira a quanto fatto da realtà quali i Ratt, i Dokken o i Whitesnake, mantenendo però sempre inalterato il gusto melodico del progetto e la sua capacità di creare ritornelli corali e assolutamente coinvolgenti. Partendo proprio dalla voce, il cantato di Reece fornisce tanta, tantissima qualità all’insieme grazie alla sua timbrica calda ed avvolgente, e alla sua grande tecnica che gli permette una importante estensione capace di alzare da sola di molto la gittata del disco. Questa aggiunge ulteriore valore alle ottime parti di chitarra del leader Scott Rif Miller, capace di dimostrarsi anche qui ottimo compositore e musicista. Il suo riffing è allo stesso tempo massiccio e aggressivo ma melodico, il suo sound molto ottantiano e i suoi assoli vari e tecnicamente ineccepibili. Così l’insieme, ben completato dai lavori del batterista Keith Michaels e del nuovo bassista Chris Konys, si rivela infine dotato di una bella originalità e di tanta ispirazione che, unite a una produzione senza problemi, conferiscono a Identity Crisis tutte le qualità necessarie per emozionare tutti  patiti di questo genere.

Andando a parlare come al solito sepraratamente dei diversi componimenti, si parte al massimo con lo stile quasi heavy metal del riffing violento di Crying To Me che, abbinato alla solita dirompente coralità dei ritornelli di questa band, da vita a un brano affilato come un rasoio ma allo stesso tempo cantabile come un pezzo rock melodico, che piace e sorprende fin dal primo ascolto. E’ poi interessante Blame, una quasi mid tempo dalla grande vocalità, dalla atmosfera incredibilmente avvolgente e potenziata da un refrain di grande classe, e sono super le parti di tastiera che completano il sound di Corners Of My Mind, a mio avviso il brano più interesante dell’intero lotto per la sua straordinaria musicalità e qualità sonora. Sono incredibili ancora i ritornelli di Enlighten Me e Back To Life, che completano con Hearts Catch Fire (un pezzo dal grande ritmo e dall’approccio molto originale) una parte centrale del disco davvero di qualità sopraffina, che si eleva (comunque non di moltissimo) sul resto dell’album, fatto di brani più massicci e meno melodici, ma non per questo esenti da più o meno vistosi pregi.

IN CONCLUSIONE

Identity Crisis è ad oggi l’album hard rock rivelazione del 2012. Piace (e molto) la sua capacità di combinare potenza, coralità e melodia, risultando sempre ispirato e originale brano dopo brano, senza calo alcuno. Al terzo tentativo troviamo così i Tango Down finalmente totalmente maturati, e la speranza è quella che trovino un po’ di stabilità come formazione e che non si facciano sfuggure una voce esperta come David Reece. Hanno bisogno solo di questo per il futuro, la strada davanti a loro adesso è tutta in discesa..

© 2012 – 2022, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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